CARDITO – Nessuno ne parla, nessun grillino si indigna e tutti accettano il fatto che ai collegi uninominali siano stati piazzati i fedelissimi del capo politico. Se fossero stati gli altri partiti ad agire così, un’orda di grillo-viking si sarebbero scagliati a mezzo social contro i leader di quei partiti con epiteti irripetibili. Lo fa il mediocre Di Maio, tutto tace. La trovata di inserire dalla seconda alla quarta posizione, in Campania, nei collegi plurinominali, gente più o meno sconosciuta è stata geniale e ha fatto sì che i grillini si foderassero gli occhi di prosciutto, compresi quelli di Cardito. Addirittura uno di loro, retorico più che mai e demagogico allo stato brado assoluto, si è visto sfuggire la candidatura al senato da sotto gli occhiali e la barbetta e non si è accorto che nel suo collegio – cioè quello di Casoria di cui fa parte anche Cardito – all’uninominale alla Camera viene nominato uno che di Movimento, ovvero delle vere idee del Movimento 5 stelle, quelle originali, quelle idee che hanno portato il M5S ad essere il partito votato da più di 9 milioni di abitanti, non ha perfettamente nulla. Stiamo parlando di Vincenzo Spadafora, originario di Afragola ma residente a Cardito.
Vincenzo Spadafora, non laureato e quindi degno amico del suo attuale capo politico, comincia a muovere i suoi primi passi come volontario dell’Unicef per poi diventarne qualche anno dopo addirittura Presidente. La sua carriera politica inizia a Cardito. Segretario particolare del mastelliano Andrea Losco ex sindaco DC di Cardito poi presidente della regione Campania, approda nell’area di Sinistra grazie al ribaltone che porta Losco nella Margherita e poi nel PD. Dopo uno sventurato tentativo di capeggiare una lista civica cui non aderisce anima viva. Subito dopo viene notato da Pecoraro Scanio dei Verdi che lo vuole come segretario particolare, per poi diventare Capo di Gabinetto al Ministero dei Beni Culturali con Francesco Rutelli. Da sinistra per lo Spadafora passare a destra è un gioco da ragazzi, infatti tramite Mara Carfagna si lega al partito tanto da ottenere, grazie a Fini e Schifani, la poltrona di Garante per l’infanzia, che gli frutta – secondo Dagospia – circa 200mila euro l’anno. Per non parlare delle intercettazioni sul caso “Balducci” che lo vedono coinvolto. Il caso degli appalti truccati che porta all’arresto di Diego Anemone e Angelo Balducci, il cui figlio Spadafora fa assumere all’Unicef. Caso quest’ultimo dove l’ex Presidente dell’Unicef ne esce fuori agevolmente come scrive Franco Bechis su Libero.
Dopo la sua trafila da destra a sinistra abbracciando tutto il panorama politico italiano, Vincenzo Spadafora riesce a convincere anche i pentastellati a reclutarlo come uomo di fiducia di Di Maio, malgrado i trascorsi con tutta la vecchia politica. A questo punto ci si domanda realmente che fine abbia fatto il Movimento dell’1 vale 1, quel movimento che vietava le candidature a tutti quelli che avevano avuto a che fare con la vecchia politica, quel movimento rivoluzionario che sognava i cittadini nelle istituzioni. E’ mai possibile che chi ancora grida “W il Movimento” oppure “Onestà, Onestà” lo faccia solo perché spera che arriva anche il proprio turno, vista la mediocrità che tale partito oggi sta esprimendo?
Come mai allora, nessun attivista di Cardito attacca Di Maio con tanto fervore così come osa attaccare il sindaco Cirillo senza conoscere né i fatti e né i contenuti? come mai il popolo grillino carditese permette che il loro capo politico scelga uno che è stato intercettato in indagini su appalti truccati? Quello stesso capo politico che bastava un semplice avviso di garanzia per chiedere le dimissioni a mezzo mondo. Come mai i grillini carditesi accettano il fatto che tra le candidature non vi sia una vera espressione movimentista alla Camera dei deputati ma uno che ha avuto incarichi da tutti gli altri partiti politici? Cosa c’è in palio adesso rispetto alla trasparenza e all’onestà tanto decantata dal Movimento che fu? Perché tutti zitti?
Questi sono i misteri che avvolgono le idee degli uomini liberi, quegli stessi uomini entrati a far parte di un’idea bellissima come quella del M5S e che mai avrebbero barattato quella stessa idea per una poltrona o un posto al sole, ma purtroppo si sa, la natura umana va oltre il bene pubblico e l’individualismo rimane ancora il male del secolo. D’altro George Orwell l’aveva predetto nel lontano 1945: “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri”.