CAIVANO – Qualcosa comincia a muoversi. Alcuni politici hanno pensato sia bene non farsi influenzare dalla presenza della Commissione d’Accesso e quelli senza macchia è giusto che lo pensino. Che questa non era la solita campagna elettorale lo si era già immaginato, al di là delle indagini in corso, vuoi per la moralizzazione che ha innescato l’ex sindaco Monopoli, vuoi perché dopo tutte le inchieste e denunce partite sul territorio. E’ giusto che la classe dirigente presente sul territorio faccia introspezione e ammetta che avanti così non si può andare. Ecco che al di là, ripeto, di quelli che saranno gli esiti delle indagini, si spera di ottenere una ventata di aria fresca sia nelle idee che nella nomenclatura.
Ancora legate le riserve dell’ex sindaco Monopoli, dove a più riprese ha confermato la sua scesa in campo solo se e quando la Magistratura o la Prefettura dessero segno tangibile della loro presenza e l’arrivo della Commissione d’Accesso può anche essere interpretato come un auspicio valido per la futura candidatura a sindaco del cardiologo caivanese. Intanto la sua leadership è già confermata dalle due liste a lui fedeli e che hanno già cominciato a farsi notare con manifesti o azioni politiche degne di rispetto, stiamo parlando di “Orgoglio Campano” capitanata dall’ex consigliere Fabio Mariniello e “Idea Nuova” dell’ex consigliera Maria Fusco, quest’ultima molto vigile sul territorio, la ricordiamo per la sua ultima battaglia sui passi carrabili e la segnalazione sugli ex uffici del centro impiego. Insomma, niente male per attestare la propria leadership di una ipotetica coalizione.
Chi invece naviga ancora in alto mare è il centro sinistra con il PD che non riesce ad uscire dalla palude interna del dissenso sull’individuazione del proprio candidato sindaco. Dal secondo partito più votato d’Italia a Caivano – in assenza di rappresentanza del Movimento 5 stelle – ci si aspetta che questi facciano la parte del leone sin da subito, ovvero ci si aspettava che il leader nominato in maniera plebiscitaria all’interno del partito prendesse per mano i vari gruppi politici e li guidasse fino alla ipotetica vittoria. Invece all’interno della segreteria democratica cittadina si resta imbrigliati nella matassa del personalismo, tra l’arrivismo dei giovani e la sete di potere dei vecchi. Nessuno che punti su un’idea di programma, nessuno che propone soluzioni imprescindibili alle quali risulterebbe dura scippare via la paternità. Tutti cadono nella trappola dei consensi, tutti a farsi i conti sulle dita e a capire se sia conveniente o meno fare la sintesi di un nome o andare alle primarie interne che, a scanso di coupe de theatre, quest’ultime favorirebbero certamente l’ascesa del giovane segretario Antonio Angelino.
Chi invece resta alla finestra, ma intanto viaggia a vele spiegate, forte del consenso dei suoi seguaci che hanno individuato in lui, con un’unità di intenti spaventosa, il vero leader è sicuramente Francesco Emione. Il giovane architetto, in attesa di una scelta che lo vedrebbe unito o no a quella che dovrebbe essere una coalizione di centro sinistra e visto i tentennamenti interni al PD, ha deciso di tirare dritto e cominciare a lavorare seriamente al proprio programma e alla costruzione della sua già avanzata coalizione. Si, avete capito bene, colui che in tutto questo tempo è rimasto sornione è riuscito a collezionare il consenso di due/tre liste tra cui anche un Partito di respiro nazionale. Una bella risposta a chi doveva fare la parte del leone ed è rimasto ancora nella fase del felino spelacchiato. Un vero leader agisce così, non si fa condizionare né dagli stereotipi e né dalle consuetudini, ma bada unicamente alla genuinità del proprio progetto e a quanto pare la determinazione che Emione sta mettendo nel proprio cammino è indirizzata proprio al creare la propria autorevolezza sul territorio. Il messaggio è chiaro, l’architetto di Caivano ha tanto da dimostrare e con l’attestazione di una propria leadership sta cominciando a comunicare sia ai suoi avversari che ai suoi potenziali alleati che l’unico leader oltre Monopoli è solo lui.
Fermi al palo invece quelli di Forza Italia che non riescono a trovare una loro collocazione naturale, a meno che dalle decisioni interne al PD l’ingegnere casertano Mimmo Semplice non venga trombato. Si, perché da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo pare che il sindaco delle ecoballe si sia già incontrato con un politico molto vicino a quelli di Forza Italia per parlare di una ipotetica alleanza. Sembra che Semplice abbia riferito al suo interlocutore che la possibilità ci sarebbe laddove egli facesse parte di una lista civica e non del Partito Democratico. A quanto pare, quella di una lista civica fa parte del Piano B di Mimmo Semplice che ha deciso a tutti i costi di volersi candidare e che la prenderebbe in considerazione solo nella remota ipotesi che il suo scudiero di fiducia Arcangelo Della Rocca non dovesse riuscire a sfondare il muro del dissenso sul suo nome all’interno del Partito Democratico.