CARDITO – Tutto ci potevamo aspettare dalla parte politica deviata locale. Quella parte politica che da quando ha capito che Giuseppe Cirillo è l’unico a mantenere e a poter sostenere una leadership salda e duratura le sta tentando tutte per destabilizzare l’ambiente. Siamo sicuri che la notizia apparsa stamattina sulle pagine del rinomato quotidiano “Cronache di Napoli” abbia una matrice ben definita oltre quella di essere una fake-news come oggi si amano definire le balle giornalistiche.
Il quotidiano, seppur diretto da un rispettabile, quanto bravo giornalista come Domenico Palmiero, a volte, come fanno quasi tutti i quotidiani, pur di scrivere si servono di contatti e fonti che informano direttamente dai territori. A Cardito non si è mai parlato di Commissione di Accesso e mai si è paventato il pericolo che qualche indagine potesse scalfire il comune a nord di Napoli. Eppure stamattina Cronache di Napoli, inserisce anche Cardito tra i comuni a rischio scioglimento insieme a Grumo Nevano che ha visto il suo sindaco visitare già le patrie galere. Dal punto di vista della comunicazione – termine quest’ultimo con il quale parecchi amano sciacquarsi la bocca – fare il parallelismo tra Cardito e Grumo Nevano è davvero un colpo basso, perché pongono i due sindaci, automaticamente al confronto confondendo i lettori.
Cardito a differenza di Caivano, oltre ad avere un bilancio sano ed un’amministrazione stabile, non ha subito i danni causati dai dirigenti di settore per il quale il sindaco è stato costretto a denunciare alle autorità. Le uniche denunce che ricorda Cardito sono quelle fatte dal consigliere Pisano, ma quelle sono state fatte per di più all’ANAC e su questioni che non riguardassero affatto il pericolo di infiltrazioni camorristiche. Chi vuole affibbiare quest’etichetta al proprio paese è in realtà chi ha già avuto molta esperienza nel campo del’informazione visto che si è a lungo interessato anche delle vicende crispanesi. Ma ci meravigliamo come certi personaggi, da un lato dicono di amare il proprio paese e dall’altro lato non disdegnano di pugnalarlo alle spalle, creando un’etichetta alla propria comunità che difficilmente riuscirà poi a scrollarsi di dosso. Il tutto per fare gli interessi di quelle opposizioni non presenti in consiglio comunale e che l’hanno assoldati a qualsiasi costo pur di vedere distrutta l’amministrazione Cirillo.
Un’amministrazione lontana anni luce da questi inciuci e questo livello bassissimo di informazione, dedito solo a buttare fango addosso alle persone perché la politica che deve essere premiata deve continuare ad essere quella fatta di beghe, personalismi e intrallazzi, non fa altro che aumentare il degrado sul territorio. Un binomio pericoloso che sicuramente si trova dietro questa fake-news può essere solo quello costituito da politici con smanie di protagonismo, associati a giornalisti rancorosi che da quando non hanno ottenuto ciò che desideravano, hanno cominciato a costruire e a mettere su, insieme a chi cova sogni di gloria, questa macchina del fango.
Un amministratore che si ripetti non si piega all’”estorisione” attuata dal professionista di turno che a sua volta chiede la prebenda al primo cittadino. Ed è quello che è successo a Cardito. Cirillo, badando soprattutto alle tasche dei cittadini, ha preferito dotarsi di un solo staffista – gli altri due sono espressioni dei partiti – tenendo d’occhio lo spreco di denaro pubblico. Evidentemente questa mossa non è piaciuta a qualcuno, qualcuno che magari funge anche da fonte sul territorio per giornali affermati come Cronache di Napoli, che essendo stato assoldato da una parte di opposizione fuori le mura gioca a fare il gioco delle tre carte. Evidentemente lo scopo di questi individui è quello di far governare Cardito a quelle persone che gli consentono di attuare i propri interessi.
La cosa più triste invece è che queste fake-news non fanno altro, inoltre, che dare adito a persone dalla moralità discutibile di cavalcarle perchè in fondo in fondo pensano che mal comune mezzo gaudio. Queste persone sono quelle che impersonificano il livello più basso della classe dirigente carditese. Sono quelle persone che per sputare veleno si servono di profili social falsi, gestiti da altri politici dissidenti che non hanno il coraggio di affrontare i problemi nella parte politica che gli sarebbe più consona.
Insomma questa è tutta la melma in cui il primo cittadino carditese è costretto a navigare. E da oggi, un altro suo compito sarà quello di difendere la moralità di una comunità onesta come quella carditese.