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[EDITORIALE] CARDITO: La verità sul PUC. Giusta la scelta degli incontri bilaterali

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CARDITO – Da anni la politica a Cardito, dal punto di vista dell’informazione, vive in un alone di mistero, grazie o per colpa del lavoro di alcuni politici tra consiglieri e addetti ai lavori, le notizie che fuoriescono da quelle mura sono rigorosamente centellinate e passate sotto la lente di ingrandimento, in modo che alla gente arrivi solo quello che deve arrivare. E su questo, possiamo garantire che il sindaco Cirillo non c’entra assolutamente nulla, egli è il primo che con l’informazione non ha nulla a che fare, ha un rapporto quasi allergico con gli organi di stampa, infatti è impossibile che si lascia intervistare a cuor leggero, noi ne sappiamo qualcosa perché siamo stati tra i pochi a farlo e abbiamo dovuto sudare eppure tanto. Un uomo, un politico più avvezzo alla sostanza dei fatti che alle chiacchiere, infatti mi meraviglia anche quando leggo in giro che Cirillo ha detto, ha dichiarato, sul PUC e via discorrendo. Ma dove? quando? Ma veniamo ai fatti.

Da mesi la questione Pasquale Chiacchio di qua e Pasquale Chiacchio di là ha coperto la maggior parte dell’informazione locale. A tal proposito Minformo non ha scritto quasi nulla per non dire niente. L’abbiamo sempre e solo ritenuta una scusa per coprire altro. Il malcontento in maggioranza c’è e questo è innegabile, ma è mai possibile che nessun cittadino serio ed intelligente di Cardito non si sia bevuta la manfrina su Chiacchio? Non credo, ho molta stima dei carditesi e del passato politico di Cardito per credere che tutto d’un botto questa parte di popolazione si sia rincitrullita. Ebbene allora qual è il motivo di discordia che ha indotto la maggioranza a combattere questa guerra fredda? Ma soprattutto come mai il sindaco Cirillo ha ritenuto opportuno incontrare i gruppi di maggioranza in separata sede? Cerchiamo di analizzare insieme il ragionamento.

Come abbiamo già ampiamente descritto nel precedente articolo, il pomo della discordia, come spesso accade anche in altri territori è il Cemento, al centro della questione non ci sono finite solo le lottizzazioni del “Lavinaio” che manco a farlo apposta, escono di nuovo fuori proprio ora da quando subirono la solenne bocciatura dell’amministrazione “Cirillo uno” quando a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio c’era l’attuale capogruppo di “A viso Aperto” Giovanni Aprovidolo che all’epoca fu anche promotore della revoca delle lottizzazioni. Mentre nel “Cirillo due” come Presidente del Consiglio abbiamo il consigliere di “Cambiamo Verso” Nunziante Raucci, membro del gruppo che ai tempi del “Cirillo uno” caldeggiava le lottizzazioni al “Lavinaio”. Coincidenze? Fatto sta che manco a farlo apposta chi ha messo il consigliere Pasquale Chiacchio al centro della contesa interpartitica è stato proprio Giovanni Aprovidolo e in men che non si dica Chiacchio si è trovato a passare dallo stato di consigliere a comparsa di scena per legittimare la trama di chi è contrario alle lottizzazioni del Lavinaio. In pratica chi accetta il suo passaggio in maggioranza, intrinsecamente boccia de facto di nuovo le lottizzazioni dei 74 appartamenti. Ma come dicevo, il problema del cemento non è presente solo nelle lottizzazioni che aumenterebbero di fatto le cubature contro il piano regolatore vigente, ma bensì un po’ ovunque e guarda caso chi avalla il cemento al “Lavinaio” contesta gli abbattimenti e ricostruzioni al centro di Cardito e viceversa. Questo fa pensare che forse alla base non ci sia un vero e proprio pensiero ecologista ma piuttosto un coacervo di interessi basato sul personalismo sterile dei protagonisti a discapito o a favore dei vari consiglieri comunali.

Siamo sicuri che tutto questo l’abbia ben compreso il primo cittadino carditese ed è per questo che ha scelto la strada della mediazione tra i gruppi politici. Nulla può un sindaco se i propri consiglieri smettono di vederlo come un leader perché prima di tutto ci sono gli interessi personali e allora la cosa giusta da fare è quella di intermediare per cercare di far capire alla propria squadra che si vince solo restando uniti e si vince soprattutto giocando per amore e per passione. Tutti quelli che amano ricamare sulla figura di Cirillo come ingegnere edile e come consigliere provinciale lasciano il tempo che trovano. A Cardito il primo cittadino non ha terreni da edificare, né tanto meno le sue aziende hanno mai alzato una pietra sul territorio carditese, piuttosto si indaghi sulle proprietà terriere, sugli abusivismi e sui collegamenti che rimandano ai consiglieri comunali o politici fuori le mura. Gli accordi politici pre elettorali sono solo una scusa per mettere alla gogna mediatica la figura del primo cittadino, in maniera del tutto strumentale atta solo a cercare di tirare il sindaco dalla propria parte.

Infatti a quanto pare un’altra voce di corridoio montata ad arte e quella che il gruppo di “Insieme per Cardito” stia tirando per la giacca il sindaco Cirillo su una promessa fatta al consigliere Michele Fusco prima delle elezioni, facendo registrare il malcontento di quest’ultimo consigliere, perché il primo cittadino pare non stia mantenendo quanto dovuto. Niente di più falso, il rispetto e la stima che intercorre tra Michele Fusco e Cirillo resta immutata. Nell’incontro bilaterale avuto pochi giorni fa, il capogruppo Andrea Russo, ha solo tenuto a precisare quanto lui ci tenga alla trasparenza e ha ribadito al primo cittadino il fatto che essendo un gruppo di maggioranza, anche di peso, non può, in nessun modo, essere estromesso da eventuali accordi o decisioni. Tutto qui. Chiarito questo passaggio si è andati oltre, Cirillo ha tenuto a precisare a quelli di “Insieme per Cardito” quali erano i suoi obiettivi e cioè quelli di presentare quanto prima alla cittadinanza il “famoso” PUC e logicamente con questo clima, montato forse ad hoc, è improbabile che ciò possa avvenire in tempi brevi.

Lo strumento che metterebbe tutti a tacere e gli interessi personali fuori da ogni disputa è proprio il nuovo Piano Urbano Comunale. Ecco perché viene continuamente ostacolato. C’è da dire però che prima che venga sottoposto alla società civile e quindi alla cittadinanza, bisogna prima effettuare altri passaggi, come la ratifica del Consiglio comunale su alcuni indirizzi da dare al dirigente preposto. Com’è noto difatti il lavoro portato avanti dall’Architetto Pio Castiello fin dal 2009 è frutto di indirizzi politici approvati e deliberati dalla giunta Barra e pertanto, al di là delle modifiche alle norme edili che nel frattempo sono state apportate, è giusto e lecito che quest’amministrazione debba fornire nuovi indirizzi all’architetto Castiello per poter proseguire nei lavori di completamento del PUC. Anche per testimoniare che pure questo Consiglio Comunale accetta e integra quanto di buono è stato fatto finora. La redazione del PUC segnerà, una volta e per tutte, limiti alle colate di cemento, limiti alle cubature edili, spazio alle aree verdi ma soprattutto il rispetto degli standard ambientali, tutti limiti che finora sul territorio sono stati in parte raggirati o non rispettati.

Nell’era del digitale, nell’era dei nuovi lavori e nell’era dove si comincia a parlare anche di reddito internazionale è impensabile che esista ancora una politica che abbia le mani nel cemento. E’ impensabile che a Cardito, dopo che è stato classificato settimo comune in Italia più cementificato ci siano ancora consiglieri che litigano su questi argomenti. Ecco perché il primo cittadino ha fatto bene a non rispondere al banale quesito posto dai gruppi di maggioranza sullo scegliere da che parte stare. E’ naturale che un sindaco che si rispetti sta sempre dalla parte dei cittadini e non può essere altrimenti, piuttosto sono i gruppi di maggioranza che devono far sapere sia al sindaco che ai propri elettori, da che parte stanno.

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