CRISPANO – Il male, vuoi o non vuoi, più che nella politica risiede sempre nei settori. La lotta alle clientele intrapresa anche dalla nostra testata sui territori a nord di Napoli non nasce per caso o per un singolo evento, ma nasce soprattutto per mettere a conoscenza di chi ci legge da dove deriva la mala gestio delle amministrazioni nell’hinterland napoletano.
Spesso ci siamo occupati di bollette pazze, ultimo comune interessato è stato quello di Cardito i cui cittadini hanno vissuto giorni d’inferno passati tra i vari uffici dei settori comunali a giustificare i loro pagamenti, le loro esenzioni o semplicemente per divincolarsi da un mero errore di trascrizione dei dati. Stavolta tocca ai cittadini crispanesi che in questi giorni si sono visti recapitare, addirittura, bollette dei consumi idrici del 2012. Ma è impensabile che una macchina amministrativa tenga in arretrato cinque anni di contabilità, cosa è successo nel frattempo? Nessuno mai si è accorto di quest’avaria o stanno sbagliando i commissari oggi a pretendere queste cifre? Una spiegazione plausibile la da il gruppo Rialzati Crispano che fa capo a Enzo Cennamo il quale pone l’accento sulla coincidenza temporale di quando ci fu il drammatico evento dell’ex gestore della tesoreria comunale che riuscì a “trafugare” soldi pubblici dalle casse comunali sfuggendo al controllo di chi governava Crispano proprio in quegli anni, ossia la sinistra con Carlo Esposito.
Alla fine tra l’incapacità della politica e la cattiva fede dei funzionari, a pagarne le spese sono sempre i cittadini. Infatti da oggi per i crispanesi cominciano i giorni delle file agli sportelli e la ricerca delle bollette perdute. E chi realmente ha perso le ricevute? Per quelli allora arriva la beffa, perché non avendo nessun documento che testimoni l’avvenuto pagamento saranno costretti a pagare di nuovo l’intera somma della bolletta che come potete notare dall’immagine allegata, non si parla proprio di bruscolini. Ed è qui che deve intervenire la parte sana della città. E’ qui che non ci si può nascondere più dietro al pensiero: la politica è lo specchio della società. La società civile e la sana politica, in questo caso, devono fare quadrato intorno ai problemi del territorio e arginare anche il fenomeno delle clientele che talvolta si annida proprio nei settori comunali, tra la compiacenza del funzionario e l’esigenza del cittadino. A Crispano, come in tutti i territori a nord di Napoli una parte della politica è ancora malata e alcuni consiglieri comunali riescono ancora a fare affari con i dirigenti o funzionari comunali, mettendo su un vero e proprio sistema di corruzione e clientele ed è proprio questo uno dei tanti motivi che ha indotto lo scioglimento nel Comune di Crispano. Allora laddove il cittadino non arrivi a capire che il male si annida proprio nelle maglie di una politica che non da indirizzi o che da indirizzi ad hoc per alimentare i propri interessi, deve essere chi veramente ha a cuore il futuro della propria terra a farsi carico di tutti questi tipi di problemi e migliorare la propria comunicazione sul territorio affinché a Crispano non si voti più quella parte di politica compiacente e silente che non vigila affatto sugli errori commessi dai settori comunali.