Sembra che siano vere le voci che giravano intorno agli immigrati accolti da cooperative private in modalità CAS (Centro di Accoglienza straordinario) all’interno dell’immobile di Via Garibaldi a Caivano che una volta apparteneva alle Suore Della Carità Di Santa Giovanna Antida.
Le modalità con cui sta avvenendo il tutto sono abbastanza strane, la cooperativa che dovrebbe gestire il CAS sembra essere “Terra Nostra Srl”, gestita da Aniello Esposito, marito della consigliera Cristina Acri di Agragola.
Nella giornata di ieri la consigliera Cristina Acri di Afragola ci ha contattati, in seguito a nostra richiesta, e alla domanda se fosse a conoscenza dell’arrivo di immigrati sul territorio di Caivano e se la gestione del tutto fosse stata affidata proprio alla società “Terra nostra” a cui fa capo il marito, ci aveva risposto non un secco “NO”, sia per quanto riguarda l’arrivo a Caivano degli extracomunitari, sia a proposito della gestione degli stessi da parte di “Terra Nostra Srl”.
Stamattina invece, a via Garibaldi, proprio nel luogo indicato dalle voci di marciapiede, sono stati avvistati dei furgoni con personale intento a scaricare comodini e materassi.
Il vestiario da lavoro degli addetti a tale operazione, risultava essere proprio della azienda che gestisce altri CAS sul territorio di Afragola, cioè quella del Marito della consigliera afragolese Acri.
Non sappiamo se sia solo una coincidenza, se i mezzi siano stati messi a disposizione dalla Srl di Aniello Esposito -ipotesi che sarebbe più che fantasiosa-, oppure sia stata affidata proprio a “Terra Nostra” la gestione del CAS di Caivano.
Non riusciamo a comprendere le ragioni del diniego di Cristina Acri se ciò corrispondesse al vero, e vogliamo continuare a pensare, fino a prova contraria, che abbia dichiarato il vero, che la società del marito non c’entri nulla con quello che sta accadendo in queste ore a via Garibaldi.
Forse nella gestione del CAS ci sono gli interessi di qualche ex consigliere caivanese avvistato pochi giorni fa proprio mentre, e non se ne conosce la ragione visto che in questo momento è un cittadino come gli altri -a meno che in seguito allo scioglimento del consiglio comunale non sia caduto in disgrazia-, uscire dallo stabile che accoglie anche quello della Dottoressa Damiano, dirigente alle politiche sociali.
Ma questa non è una novità per il personaggio in questione, da quello che ci risulta, ha sempre bazzicato dove il bisogno dei cittadini assume la forma del “liquido” interesse monetario. A onor del vero, le politiche sociali sui territori, nulla hanno a che vedere con i CAS, ma lo stesso consigliere caivanese, ha da sempre nutrito stretti rapporti con altri consiglieri afragolesi che hanno la stessa sua passione per le politiche sociali. Il punto di contatto potrebbe essere proprio l’arrivo dei rifugiati a Caivano.
Attendiamo gli sviluppi, la verità di solito ha una sola faccia, non è interpretabile e noi proviamo a formulare solo delle ipotesi intorno alla faccenda.
L’unico fatto certo fino ad adesso è che a Caivano in via Garibaldi, scaricano materassi e comodini, forse per accogliere i migranti di cui sopra o, forse, per un albergo ad ore nel cuore della fiorente cittadina a nord di Napoli.