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Ambiente

Nugnes (Movimento 5 stelle) De Luca a caccia di una discarica a Chiaiano

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“La Commissione di inchiesta bicamerale sul ciclo dei rifiuti questa mattina ha iniziato la tre giorni di missione in Campania. Questa mattina siamo stati alla discarica di Chiaiano, chiusa nel 2011, per illeciti. Purtroppo per i cittadini di Chiaiano non c’è ancora pace: oggi sono di nuovo minacciati dal fallimentare piano di De Luca sulla gestione delle ecoballe, a caccia di una nuova discarica di servizio per circa un milione e mezzo di tonnellate di rifiuti. Ancora una volta la scelta potrebbe ricadere sul già duramente provato territorio di Chiaiano»: è il commento della senatrice del MoVimento 5 Stelle Paola Nugnes, in missione con la Bicamerale.

«Dal 2011 si è vista solo una messa in sicurezza di urgenza – denuncia – perché la società vincitrice dell’appalto è fallita. La consegna dei lavori è però avvenuta e quindi la ditta ha fatto ricorso al Tribunale di Brescia contro l’ipotesi di scissione di contratto. Insomma: a 6 anni dalla chiusura della discarica di Chiaiano, il cantiere è fermo ed è stata realizzata solo una messa in sicurezza d’urgenza».

«L’invaso di Marano è ancora più grave – sottolinea – la discarica che si è sviluppata nei pressi di quella di Chiaiano è priva di un piano di caratterizzazione, progetto e delimitazione. I comitati segnalano il continuo viavai di camion e di sversamenti. Il Comune di Marano ha prodotto un’ingiunzione al proprietario per la messa in sicurezza, in seguito ad alcune fumarole che si sono accese di recente nella discarica. Secondo l’Arpac le fumarole sarebbero provocate dall’autocombustione di rifiuti coperti dal terreno».
“C’è intanto un processo in corso, che ha portato all’arresto di 17 persone per l’incauto affidamento della realizzazione e gestione della discarica, con risvolti di tipo ambientale , probabilmente per la qualità del terreno di riporto o per la realizzazione di canaline per la raccolta di percolato non a norma», conclude la Nugnes.

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Attualità

Campi Flegrei, il piano per la messa in sicurezza: 56 interventi da eseguire nell’arco di tre anni

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Cinquantasei interventi per le infrastrutture pubbliche nell’area del bradisismo ai Campi Flegrei, da eseguire nell’arco di tre anni con fondi per 260 milioni di euro.

E’ il massiccio piano di lavori per la sicurezza presentato oggi dal Ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, in un incontro con i sindaci del territorio svoltosi a Pozzuoli.

La riqualificazione sismica riguarderà anzitutto gli edifici scolastici, ma anche strutture pubbliche di rilevanza nazionale come la casa circondariale femminile di Pozzuoli e l’Accademia aeronautica, ma anche il comprensorio logistico della Guardia di Finanza a Miseno e quello militare di Nisida.
Un altro capitolo è dedicato alle opere idrauliche, cominciando dagli interventi sulla rete fognaria e su quella idrica a Pozzuoli e Bacoli.
Poi la rete viaria: previsto un nuovo ingresso per la Tangenziale di Napoli, dall’abitato di via Cigliano a Pozzuoli, e il completamento dello svincolo di via Campana.
Infine nel porto di Pozzuoli è prevista una nuova darsena traghetti e saranno eseguite opere di livellamento dei fondali con la creazione di moli galleggianti temporanei. Completano questa prima fase del programma gli interventi per la messa in sicurezza di costa e costoni a Bacoli.

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Attualità

Campi Flegrei, diminuzione del bradisismo: solo 18 eventi registrati in una settimana

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Il bollettino settimanale dell’Osservatorio Vesuviano, relativo alla settimana dal 14 al 20 ottobre 2024, ha evidenziato un rallentamento dell’attività sismica nell’area dei Campi Flegrei, con soli 18 eventi registrati, rispetto ai 30 della settimana precedente.

Il terremoto più forte della settimana, si è verificato il 20 ottobre alle ore 18:22 ed ha raggiunto una magnitudo di 1.3 con profondità 3 km con epicentro localizzato al largo del golfo di Pozzuoli.

Il fenomeno del bradisismo, ovvero il sollevamento del suolo nell’area flegrea, prosegue, sebbene si osservi una riduzione nella velocità del sollevamento a partire da agosto 2024.

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Ambiente

Fonti rinnovabili, Star Energia: “col sole potremmo diventare esportatori netti di energia”

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“L’Italia è il paese del sole e del vento. Potremmo diventare esportatori netti di energia, eliminando le politiche assistenziali per il Mezzogiorno e raggiungendo una vera indipendenza energetica”.

E’ quanto afferma Mario Palma, CEO di Star Energia, una delle aziende italiane più attive nel settore delle energie rinnovabili, che sottolinea come nella realtà “l’indipendenza energetica si scontri con le politiche governative attuali, che sembrano favorire interessi legati alle lobby delle energie fossili e nucleari”.

Capita per l’energia fotovoltaica, che rappresenta oggi una delle fonti più diffuse e accessibili a livello globale, con numerosi Paesi che stanno investendo pesantemente su questa tecnologia per accelerare la transizione energetica, e l’Italia che, come evidenziato da Palma, è dotata di un potenziale solare ineguagliabile, specialmente nelle regioni meridionali, con un boom nell’installazione di impianti fotovoltaici negli ultimi anni; un boom cui non corrisponde però, a suo avviso, un’adeguata politica di Governo.

(fonte: Ansa)

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