Dopo Andrea Frallicciardi, un’altra intervista in esclusiva per CiruzzHebbò: il fruttivendolo napoletano,Gennarino Scarduso, detto “Genni a’scarola” ci illustra come, applicando nuove logiche imprenditoriali, la tradizione del commercio al dettaglio può rispondere alle sfide della new-economy e sopravvivere alla globalizzazione.
Buonasera Signor Scarduso, siamo davvero curiosi di conoscere le sue originali teorie imprenditoriali.
E niente: sono stanco di essere trattato come un evasore fiscale! Tutti a dire che è colpa mia, che questo Paese va a rotoli perché non faccio lo scontrino, e allora ho avuto uno scatto d’orgoglio. Voglio diventare un uomo onesto.
Cosa l’ha convinta?
Quei bravi ragazzi del 5 stelle: quando dicono “ l’onestà tornerà di moda” mi vengono le lacrime agli occhi, mi commuovo, mi annozzo in gola.
E dunque cosa ha pensato di fare, di dichiarare tutto?
Stai cazzo? Se facessi tutti gli scontrini faticherei per quella sanguetta dello Stato; e poi i soldi miei se li mangiano quei papponi dei politici… ( il contribuente è stritolato dagli oneri fiscali perché la politica non gestisce in maniera efficiente le risorse dello stato. n.d.r.). Neanche ‘na semmana e me facesse ‘a cartella ( In breve tempo sarei costretto a dichiarare fallimento. N.d.r). Invece c’aggio pensato bbuono come ci pozzo ii in cxxxx a ‘sti fetiente!” (Ho realizzato che bisogna essere innovativi, saper cogliere le occasioni che ti offre la modernità. N.d.r)
Si spieghi meglio: come potrebbe dunque essere nella legalità e sopravvivere comunque al fisco italiano che tartassa il contribuente?
Beh inizialmente avevo pensato: visto che la grande distribuzione può godere di agevolazioni fiscali, perché come sempre in Italia chi tiene di più paga di meno, e chi tiene poco viene scamazzato, perché non trasformare la mia piccola poteca in un centro commerciale?
Beh, abbastanza inverosimile: un centro commerciale di 80mq non si è mai visto?
Si sbaglia: in Italia se conosci le persone giuste puoi fare quel che cazzo ti pare. Avevo già il progetto, preparato da mio cugino che fa il geometra sopra il comune e conosce il dirigente che rilascia i permessi con la mazzetta e il vigile urbano, che se lo tratti bene a Natale non ti fa i controlli. Si tratta di suddividere bene lo spazio . Da sinistra versa destra: angolo sud, quello più luminoso, ci metto i banchetti di frutta e verdura, angolo ovest lo scaffale con tutti i detersivi per la brava femmina di casa, nell’angolo nord ci piazzo due vetrinette per il reparto cartoleria e giocattoleria cinese ( che la mamma si porta il bambino appresso: quello piange e caca il cazzo e la mamma o lo intofa di mazzate o gli compra la pazziella cinese di due euro per toglierselo dalle orecchie). Infine nell’angolo est faccio il lato più fashion, quello per la biancheria intima, le cazette, gli slip, le camice da notte: se ci appendo un bel poster di Belen con il culo appusato attiro pure il cliente maschio . Al centro un tavolino per prendere una bibita fresca o un caffè che tengo sia la cella per i surgelati che la macchinetta con le cialde: ci sta pure la filodiffusione che mi ha montato un amico elettrauto, che con la compilation pezzotta di Franco Calone, Raffaello e Gianni Celeste, si crea l’atmosfera giusta.
E allora come mai non è andato a buon fine questo suo progetto?
Purtroppo la cantinola sotto il locale non era abbastanza grande per metterci qualche tonnellata di rifiuti tossici. Ho provato pure a sfruttare meglio gli spazi con i fusti di materiali radioattivi , ma mi hanno spiegato che lì non bastano solo i permessi della camorra, ci vuole anche il benestare di un servizio segreto deviato.
Dunque come ha pensato di risolvere il problema?
Ho pensato di fare come quello svizzero, quel coso quequero che quando parla para che tanne tanne s’è scetato ( fornisce allo spettatore la sensazione di essere ancora intorpidito dal sonno. N.d.r): voglio spostare la sede fiscale del mio esercizio commerciale in Irlanda.
Lei intende l’amministratore di Fiat Chrysler Marchionne: a dire il vero anche questa mi sembra piuttosto ardita come impresa…
Ragioniamo un attimo: i miei cavolfiori vengono da Caivano, le mie fragole da Acerra, i pomodori da Trentola Ducenta, le mele annurche da Giugliano, finocchi e patate sono di Orta di Atella, pesche e susine raccolte a Villa Literno: tutta roba rigorosamente inquinata dalla monnezza che viene da mezza Europa. Dunque il prodotto che io offro è solo in parte campano: metalli pesanti, liquami, vernici, solventi e fetenzie varie, conferiscono al prodotto agricolo una dimensione comunitaria. Un po’ come la 500, progettata in Italia, assemblata in Polonia, legalizzata in Olanda e tassata nel Regno Unito. A Dublino tengo una cugina di mia moglie che fa la magliara: stabilisce la sede dell’ufficio commerciale al civico dell’appartamento in cui stipa la roba contraffatta, tanto chi controlla, e il gioco è fatto.
Beh, sì ha una sua logica… ma se non dovessero accettare neanche questa sua proposta?
Ho un piano B: faccio come Amazon.
Cioè, vende on line?
Qualcosa del genere. La gente viene in negozio, fa la spesa di frutta, Roman ( il ragazzo ucraino che porta le spese per 20 euro al giorno è un ingegnere informatico n.d.r) mi gestisce il sito, che già siamo d’accordo- gli do trenta euro al giorno anziché 20, e vicino al panino ci metto pure la bibita- mi carica l’ordinativo in Olanda, dove vive la famiglia di Marittiello (al secolo Momo, il ragazzo nordafricano che scarica le casse di frutta e verdura alle prime ore del mattino, per appena 10 euro al giorno. N.d.r) e la consegna è immediata, perché la merce sta già qua. Così non pago quasi niente di tasse.
Beh, anche questo progetto mi sembra “piuttosto originale”…
Inoltre ho previsto pure come risparmiare a fine mese con i dipendenti: chiedo di potere sfruttare pure io qualche studente.
Lei si riferisce alla legge che prevede l’alternanza scuola lavoro?
Sì proprio quella: mi sembra proprio una buona idea. Sono dei farabutti, ma sanno bene come devono fottere la gente. I ragazzi, invece di stare tutto il giorno su whatsup o Facebook a cazzeggiare , a fare i rattusi sulle chat sporche o a squagliare il fumo, faticano pure loro. Questa legge va estesa anche i commercianti italiani: perché ne può approfittare solo una multinazionale come il McDonald o Zara? Scusate, ma vuoi vedere che l’unico strunz song io? ( Non intellettualmente dotato n.d.r. ). Ma secondo voi scaricare le sporte della frutta, sapere riconoscere gli odori, imparare a fare i cuppetielli con la carta del giornale, capire come si fa a fregare sul peso una vecchia scassa cazzo, non è più formativo di friggere patatine surgelate o piegare le magliette fatte in Cina? Me ne bastano un paio che risparmio i soldi per il nero che mi scarica le cascette e l’ucraino che mi porta le spese. Occhio e croce sono 210 ero a settimana che in un anno sono quasi 10 barbettoni. Faccio due cose buone: risparmio e non evado il fisco pagando il lavoro a nero.
Ma non le dispiace di licenziare i suoi dipendenti?
A prescindere che non hanno neanche il permesso di soggiorno, e io li faccio faticare proprio perché sono così disperati che me la cavo con un paio di panini e 30 euro al giorno; ma poi, oggi, in Italia, chi se ne fotte dei lavoratori?
Intervista di Andrea de Frottoli