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Cronaca

NAPOLI, Polizia arresta banda di ladri abitazioni: “Utilizzavano chiavi riprodotte”

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NAPOLI – Alle prime luci dell’alba la Squadra Mobile di Napoli ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli su richiesta del P.M. presso la Procura della Repubblica di Napoli nei confronti di otto soggetti napoletani, associati tra di loro per consumare una serie di furti in abitazione ed in esercizi commerciali: Imperatore Salvatore, cl. ’70, Rubino Ciro, cl. ’55, Tedeschi Mario, cl. 71, nato a Pomigliano d’Arco, Rusciano Renato, cl. ’84, Mattiello Lucia, cl. ’81, Brancaccio Loredana, cl. ’73, Storto Fabio, cl.’88, Kobzar Sergio, Ucraino del ’92.

In esito ad approfondite indagini effettuate dalla locale Squadra Mobile sotto il coordinamento della locale Procura è emersa l’esistenza di un’associazione per delinquere dedita al compimento di furti in abitazioni, gioiellerie e parcheggi, per consumare i quali i malviventi avevano predisposto mezzi e uomini ed avevano raggiunto un’elevata preparazione tecnica nella creazione di chiavi complesse, riprodotte grazie ad un software informatico che funzionava sulla base di una semplice fotografia delle chiavi.

Dopo un’accurata scelta dell’obiettivo venivano effettuati sopralluoghi per studiare orari e abitudini delle vittime prescelte. Il gruppo, facente capo a Imperatore Salvatore, utilizzava la tecnica della duplicazione illegale di chiavi mediante l’utilizzo di fotografie senza nessuno scasso. La riproduzione veniva affidata a Tedeschi Mario, fabbro esperto del settore. La moglie di quest’ultimo, Brancaccio Loredana, teneva contatti con i membri dell’associazione, ed in particolare con Imperatore Salvatore. Questi più volte ha contattato la donna, ordinando riproduzioni di chiavi, partendo da semplici foto, per poi ritirarle presso l’abitazione dei due coniugi ad Acerra. La donna riceveva gli ordinativi, consegnando le chiavi a chi ne faceva richiesta e si faceva carico degli eventuali problemi insorti a seguito della non perfetta riproduzione operata dal marito.

Il 10 maggio scorso è stato effettuato dalla Squadra Mobile nel corso delle indagini un sequestro a carico di Imperatore Salvatore e Rubino Ciro, avente ad oggetto dei guanti neri, delle chiavi per aprire serrature blindate, una torcia, i telefoni cellulari in uso ad entrambi, uno smartphone contenente numerose foto di serrature e chiavi, alcuni video ritraenti persone impiegate ad aprire portoni di ingresso di vari fabbricati, nonché foto di chiavi blindate.

Dall’analisi di tale materiale e dalle attività tecniche di indagine poste i essere dagli uomini della Squadra Mobile partenopea, si risaliva all’attività della banda, ai ruoli svolti da ciascun associato e alle modalità operative poste in essere dagli stessi per duplicare le chiavi e mettere a segno i furti.

Imperatore Salvatore e Rubino Ciro venivano impiegati nelle attività di appostamento ed erano gli esecutori materiali di numerosi furti, nonchè il punto di contatto tra i vari componenti dell’associazione; in particolare l’Imperatore fotografava le serrature delle porte d’ingresso delle abitazioni-obiettivo, dirigeva le operazioni in sede di esecuzione del reato e gestiva i contatti con Tedeschi Mario e sua moglie Loredana Brancaccio, dediti alla riproduzione delle chiavi che venivano poi utilizzate per la commissione dei furti.

Gli altri soggetti erano a disposizione del gruppo, prestando costantemente la propria collaborazione al fine di mettere a segno i furti nelle abitazioni, come dimostra il fatto che ognuno di essi ha concorso alla commissione di un episodio delittuoso. Tutti erano perfettamente consapevoli di far parte di una associazione criminale e di dare il proprio effettivo, concreto e rilevante contributo alla vita della medesima.

Quanto al modus operandi adottato per la commissione dei vari furti, il gruppo, in seguito ad appostamenti ed attività di osservazione di fabbricati, ubicati in prevalenza nel quartiere Vomero-Arenella, individuava gli obiettivi per poi passare alla fase di riproduzione delle chiavi da utilizzare per introdursi abusivamente all’interno degli stessi. Gli appostamenti continuavano per capire le abitudini dei proprietari delle abitazioni prescelte, fino a che non si individuava il giorno propizio per l’esecuzione. Il delitto non veniva quasi mai realizzato solo da una persona, essendo necessario che almeno un altro soggetto facesse da vedetta.
La fase successiva ai furti consisteva nella vendita dei preziosi presso gioiellerie compiacenti.

Tutto il materiale utilizzato per riprodurre le chiavi, nonchè le chiavi, gli arnesi, chiavini e chiavistelli sono stati sequestrati stamane nel corso dell’esecuzione dei provvedimenti.

Cronaca

Paura ad Aversa, rissa tra ragazzini in zona Seggio: i dettagli

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Episodio di violenza avvenuto ieri sera ad Aversa, dove si è consumata una rissa tra due gruppi di ragazzini.

Secondo le prime informazioni, il primo gruppo era in evidente stato di alterazione dovuto probabilmente all’alcol, quando si è incrociato con l’altro gruppo dando vita ad una rissa. Il motivo sarebbe la richiesta di una sigaretta da parte del primo gruppo, ma al rifiuto dell’altra banda si sarebbe scatenata una furiosa discussione con calci e pugni ai membri secondo gruppo.

Pertanto le vittime sono tutte minorenni e hanno sporto denuncia ai carabinieri per i fatti accaduti in zona Seggio. Indagini in corso per rintracciare i responsabili.

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Cronaca

Napoli, baby gang picchia a colpi di casco il titolare di un takeaway: la denuncia

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Era lo scorso 13 ottobre quando il titolare di un takeaway sito in piazza Monteoliveto a Napoli è stato aggredito e picchiato da quattro giovani.

Secondo le prime informazioni i quattro stavano consumando uno snack all’esterno del locale, quando gli si è avvicinato l’uomo per rimproverarli del troppo casino. A quel punto però, è nata una discussione sfociata ben presto in una rissa, con i quattro che hanno afferrato i caschi e colpito violentemente il malcapitato, che per difendersi ha usato come arma uno sgabello.

Pertanto, tale episodio è giunto all’attenzione del deputato Francesco Emilio Borrelli, che ha così commentato:

“Ancora una volta il cuore della città è teatro di violenze ad opera di baby-gang. L’ennesimo episodio che dimostra quanto questi ragazzini siano educati e pronti alla reazione violenta, spesso senza che vi siano reali motivi scatenanti, e motivati ad arrecare quanti più danni possibili agli avversari/vittime attraverso anche l’utilizzo di armi bianche, improvvisate o addirittura da fuoco. Più danni possibili vuol dire anche arrivare ad uccidere, come successo troppo spesso e come potrebbe ancora capitare se non si argina il fenomeno con misure preventive, con una riforma della giustizia minorile e con un programma sociale di rieducazione totale. Le strade sono sempre più in mano ai giovani criminali e in particolare il centro storico sta diventato invivibile e sempre più simile ai peggiori quartieri malfamati dei paesi del Terzo Mondo”.

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Cronaca

Blitz dei carabinieri tra Scalea, Cetraro e Ancona: sgominata rete di spaccio nel Cosentino

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Blitz dei carabinieri tra Scalea, Cetraro e Ancona, dove all’alba di stamane sono state eseguite quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti indagati.

Stando ad una prima ricostruzione è stata smantellata una presunta associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, dedita allo spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi comuni da sparo, nonché lesioni personali aggravate dal metodo mafioso.

Le indagini hanno consentito di accertare l’operatività a Scalea, nel Cosentino, di un sodalizio criminale dedito allo spaccio di stupefacenti di vario tipo, principalmente cocaina, che si riforniva di narcotico da due canali di approvvigionamento, uno napoletano, l’altro cetrarese.

Pertanto le acquisizioni investigative hanno permesso di ricostruire la dinamica di un’azione ritorsiva da parte dei membri del sodalizio ai danni di un soggetto che aveva assunto un comportamento evidentemente ritenuto oltraggioso nei confronti di alcuni indagati.

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