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Caivano

CAIVANO Relazione di fine mandato di Monopoli. In risposta a quelli che: “Cosa di buono è stato fatto?”

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CAIVANO – In merito a ciò che è stato il mandato politico di Simone Monopoli ne sono state dette tante e si crede che ancora tanto si diranno. Chi, logicamente, parla a sproposito sono sempre quelli che in realtà non ci sono dentro, chi in realtà non conosce mai la verità ma si limita all’inciucio. La cosa più imbarazzante, poi, per quest’ultimi e che sono stesso loro ad ammettere di non aver contatti con l’amministrazione, eppure stiamo parlando di addetti ai lavori che in un certo qual modo un rapporto con le istituzioni, anche formale, lo devono instaurare ma sarà forse che la loro “alta” competenza glielo vieta chissà.

Ma veniamo ai fatti, nella giornata di ieri il sindaco Monopoli ha scritto di proprio pugno al Commissario Prefettizio dott. V. De Vivo, a S. E. Il Prefetto di Napoli dott. C. pagano, alla Procura della Repubblica, al Comandante della locale stazione dei Carabinieri e al Segretario Generale dott. R. Di Maio una relazione di fine mandato che di seguito riportiamo fedelmente:

“Lo scopo di questo documento è uno solo: fare chiarezza nella storia di questi ultimi due anni di amministrazione ma anche del periodo che ha preceduto il nostro insediamento. Questo non per fare vuota retorica o per prestarsi al vacuo esercizio dello “scaricabarile”, ma per ristabilire la verità e le responsabilità, e per capire le ragioni reali del disastro del nostro paese.
Iniziamo dalle eco balle e dall’IGICA.
Mi piace ricordare che il mio ultimo competitor alla carica di sindaco, l’architetto Luigi Sirico, è stato Presidente del Consiglio Comunale di Caivano nel 1994, quando veniva decisa l’ubicazione sul nostro territorio del CDR più grande d’Europa, adesso STIR, dimostrandosi sempre favorevole a tale insediamento. Dal 1998 al 2001 egli fu nominato dal Comune di Caivano membro del consiglio di amministrazione dei Patti Territoriali e, dal 2001 al 2006 è stato staffista dell’ex sindaco Semplice. In quel periodo, terminava la costruzione del CDR e venivano accumulate tutte le balle d’immondizia che fanno ancora “brutta” mostra di sé nei piazzali dell’attuale STIR, senza che sia stata intrapresa ancora una seria iniziativa per la definitiva rimozione di esse nonostante le innumerevoli interlocuzioni con l’Assessore all’Ambiente della regione Campania. Anzi dobbiamo pagare un pesante dazio alla SAPNA che gestisce la struttura, senza che sia mai stata prevista, e/o incassata, alcuna forma di ristoro per il comune che ospita un impianto che serve Napoli e provincia.
Nello specifico prima che fosse costituita l’IGICA il servizio di raccolta e spazzamento era svolto da dipendenti comunali con una spesa molto contenuta. Poi il Centrosinistra, con la costituzione dell’IGICA s.p.a., formalizzò la nascita di una partecipata privatizzando il servizio con una spesa 10 volte più elevata. Col passare degli anni l’IGICA diventò un serbatoio di assunzioni clientelari, con fini elettorali e consigli di amministrazione lottizzati.
Successivamente governi appoggiati dal Centrosinistra ( ricordo che nel 2012 il candidato sindaco del PD, dopo poco più di un anno di opposizione, finì con l’appoggiare l’amministrazione del sindaco Falco coprendo addirittura la carica di vicesindaco con delega all’ambiente!) hanno fatto fallire l’IGICA s.p.a., risparmiando, però, un ramo d’azienda, che strutturarono come Ambiente e Energia s.r.l., deputata anch’essa alla raccolta e allo smaltimento dei RR.SS.UU. e anch’essa fallita dopo pochi mesi. Si è passati poi ad una lunga serie di affidamenti diretti del servizio, intercalati con proroghe e ordinanze sindacali, senza mai riuscire ad effettuare una gara d’appalto, col passaggio di cantiere, da una ditta all’altra, di un numero ipertrofico di personale (più di 80 unità) che è superfluo per le reali necessità del paese ma che pesa sul costo del servizio stesso generando una TARI tra le più alte del circondario. E i cittadini di Caivano da anni sono costretti a mantenere questo inutile carrozzone senza che sia mai stata messa in piedi una gara degna di questo nome perché evidentemente c’erano, e ci sono, interessi forti che hanno impedito, e impediscono, che si giunga ad una gestione trasparente della cosa pubblica.
A voler entrare nello specifico:

a) In data 05-05-1997 con delibera del Consiglio Comunale n. 79, veniva costituita una s.p.a. tra Comune di Caivano e la GEPI.
b) Con successiva delibera comunale n. 107 del 12-11-1998, veniva costituita una s.p.a. a prevalente capitale pubblico in partner-ship con Italia Lavoro s.p.a. per la gestione dei servizi pubblici locali di interesse comunale.
c) Con la delibera di C.C. n. 116 del 21-12-1999, venivano affidati all’IGICA s.p.a. i servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani e conferimento degli stessi per un periodo di nove anni e per un canone determinato in euro 3.400.000 escluso IVA.
d) Con delibera del Commissario Straordinario n. 133 del 4-4-2007 veniva riconosciuta all’IGICA un aggiornamento del canone mensile pari a euro 322.434,42 IVA inclusa.
e) Con delibera del Commissario Straordinario n. 228 del 25-5-2007, il Comune di Caivano acquisiva le quote della partecipazione azionaria detenuta da Italia Lavoro per un importo di euro 1.300.000.
f) Con determinazione n. 453 del 13-05-2009, veniva disposta la proroga del servizio di spezzamento per un canone mensile di euro 274.069,172 IVA inclusa.
g) Atteso che allo scadere del contratto tra il Comune di Caivano e l’IGICA spa, il Commissario Straordinario dott. Marco Valentini, indiceva con proprio atto n.33 del 19-02-10 una gara ad evidenza pubblica per l’affidamento del servizio di spezzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani sul territorio di Caivano. La predetta procedura non veniva mai conclusa!
h) Con successivo atto del Commissario Straordinario, dott. M. Valentini, n. 48 del 3-3-10 veniva adottato un atto d’indirizzo per la scelta di un socio privato a cui vendere il 49% della quotazione dell’IGICA spa. La suddetta procedura non sortiva alcun esito per mancanza di offerte.
i) Nel periodo compreso tra gennaio e dicembre 2010 venivano liquidate all’IGICA spa diverse somme in esecuzione di diverse determine dirigenziali assunte dal responsabile del settore (n. 50 del 28-01-10; n. 95 del 8-2-10; n. 203 del 02-3-10; n. 266 del 18-3-10; n. 357 del 9-4-10; n. 597 del 31-05-10; n.782 del 6-7-10; n. 950 del 5-8-10; n.1013 del 14-9-10; n. 1209 del 15-10-2010; n. 1526 del 13-12-10). LE LIQUIDAZIONI AVVENIVANO SENZA CHE LA PREDETTA SOCIETA’ FOSSE IN POSSESSO DEI REQUISITI PREVISTI PER LEGGE PER CONTRATTARE CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. In particolare l’IGICA spa risultava esposta per centinaia di migliaia di euro verso l’Agenzia delle Entrate per il mancato versamento dei contributi previdenziali in favore dei lavoratori dell’azienda. SI SOTTOLINEA CHE TUTTE LE LIQUIDAZIONI DELL’IGICA SONO AVVENUTE IN MANCANZA DI UN DURC POSITIVO.
j) Con delibera del Consiglio Comunale n. 31 del 14-07-2010, si prendeva atto dell’avvenuto scioglimento dell’IGICA ai sensi dell’art. 2447 del Codice Civile e veniva nominato il liquidatore nella persona del dott. Alberto Manganello. Con medesimo atto del Consiglio Comunale veniva altresì disposta la costituzione di una NUOVA SOCIETA’ “Ambiente & Energia s.r.l.” subentrata alla cessata IGICA spa per acquisizione di ramo d’azienda.
k) A partire dal 1 gennaio 2011, il Sindaco di Caivano, con propria ordinanza (1680 del 13-12-2010), disponeva l’ulteriore proroga del servizio in discorso alla ditta IGICA fino al 28-02-2011; con ordinanza n. 1716 del 1-4-2011 revocava in parte la propria ordinanza n. 1687 del 28-02-2011 e affidava il servizio raccolta, trasporto e smaltimento alla società “Ambiente & Energia srl” fino al 30-06-2011. Tutte le sopraccitate ordinanze venivano assunte invocando l’art.191 del decreto legislativo 152/2006.
l) Tale istituto legislativo veniva richiamato fino al 06-03-2012 quando, in seguito all’annullamento della gara indetta dall’allora Commissario Valentini, il Comune di Caivano, con determina dirigenziale n. 364, indiceva una procedura negoziata ai sensi dell’art. 57 d. lgs. N. 163/2006. Il Comune di Caivano decideva di bandire tale procedura negoziata ponendo a base d’asta un canone ben più elevato rispetto a quello in precedenza corrisposto per gli stessi servizi, superiore di oltre 50.000,00 euro oltre IVA al mese. Fino al mese di marzo 2012 alla società Ambiente & Energia era stato corrisposto un canone complessivo di euro 305.671,38 oltre IVA a fronte di un canone a base d’asta pari ad euro 356.400,00 oltre IVA. L’Ente peraltro adottava tale procedura nonostante la società Ambiente & Energia avesse manifestato la disponibilità a proseguire nella gestione del servizio di igiene urbana, nelle more dell’esperimento della gara d’appalto, e ad avviare la gestione dell’isola ecologica per un corrispettivo mensile di euro 335.000,00 oltre IVA, salvaguardando tutte le 80 unità lavorative poi inserite nella procedura negoziata.
m) Tale procedura, che doveva coprire un periodo di quattro mesi, veniva affidata in un primo tempo alla ditta Alba Paciello, per poi ritirare tale affidamento perché la summenzionata ditta non risultava in possesso dei requisiti minimi (documentazione amministrativa irregolare) e quindi, con determina dirigenziale n. 539 del 30-3-2012 il Comune di Caivano annullava in autotutela anche tale procedura. Successivamente, con ordinanza contingibile e urgente n. 1854 del 30-3-2012, il Sindaco del Comune di Caivano affidava il servizio sempre alla ditta Alba Paciello e sempre per quattro mesi, corrispondendo un canone mensile di euro 341.317,80 e, quindi, notevolmente superiore rispetto a quello corrisposto alla precedente ditta affidataria sin dal mese di aprile 2011.
n) Allo scadere dei quattro mesi l’Ente comunale continuava, servendosi dell’istituto dell’ordinanza sindacale, ad affidare alla ditta Alba Paciello il servizio di raccolta e smaltimento dei RR.SS.UU. fino al mese di giugno 2013, battendo così un record insuperato ed insuperabile: 34 mesi di affidamenti diretti e ordinanze sindacali sempre a ditte con DURC negativo e sempre senza indire una gara!
o) In verità fu bandita una gara che si sarebbe dovuta espletare alla fine di ottobre 2012. Una gara quinquennale per un importo che superava 25 milioni di euro, IVA esclusa. Il costo complessivo posto a base d’asta era di almeno il 25% superiore alla media nazionale con prezzi di alcuni servizi che risultavano, come evidenziato dai consiglieri PDL nel Consiglio Comunale del 13-9-2012, enormemente gonfiati. Il risultato fu che anche questa gara fu annullata e si proseguì con una lunga serie di ordinanze sindacali a liquidare una ditta, l’Alba Paciello, che fino al 16-4-2013 risultava non in regola con i versamenti contributivi (DURC negativo emesso dall’INPS in data 10-5-2013, prot. Com di Caivano settore ambiente n. 1068 del 20-5-2013).
p) Questa Amministrazione, in data 8-2-2013, indirizza il settore competente di predisporre una nuova gara pluriennale e, nelle more, di provvedere ad una gara con procedura “ristretta”.
q) Con determinazione del responsabile del settore tutela ambientale n. 524 del 20-3-2013 veniva approvata la procedura ristretta per l’espletamento della gara di affidamento del servizio di igiene urbana su tutto il territorio comunale fino al 31-12-2013. Tale gara veniva stata esperita il 28-05-2013 risultando aggiudicataria in via provvisoria la ditta Alba Paciello (si ricorda che tale ditta con atto protocollato al settore ambiente in data 20-5-2013 risultava in possesso di DURC negativo!).
r) In data 12-6-2013 il Sindaco pubblica sul sito del Comune un DURC della ditta Alba Paciello positivo protocollato in data 11-6-2013, la cui sede operativa risultava non essere via Marzano, Caivano (come il precedente) ma via Roma, Casagiove (???). Il risultato è che per treantaquattro mesi il Comune di Caivano ha liquidato per lo stesso servizio ditte con DURC negativo e, per ultimo, ha affidato ad una di esse (Alba Paciello), con la metodica della “gara ristretta”, il servizio di raccolta e smaltimento dei RR.SS.UU.
s) Con determina del settore ambientale del 13/06/2015 n. 269/2015 veniva indetta procedura di gara per l’affidamento del servizio di igiene urbana mediante procedura ristretta ex art. 82 del D.Lgs. n. 163/2006, avvalendosi di ASMEL mediante piattaforma ASMECOMM. Intanto il sottoscritto veniva eletto sindaco in data 16/06/2015. Vista la deliberazione dell’ANAC n. 32 del 30/04/2015 che ,all’esito dell’istruttoria condotta, statuiva che ASMEL non era legittimata ad espletare attività di intermediazione negli appalti pubblici ed era pertanto priva del presupposto di legittimazione in relazione alle gare poste in essere, l’allora titolare di P.O., dott. Coppola, con determina del 04/08/2015 annullava la gara in oggetto e predisponeva gli atti per bandire una nuova gara. La gara veniva bandita con determina dirigenziale n. 1910 del 30/10/2015. La procedura si concludeva con la determina dirigenziale n. 1425 del 16/09/2016 tramite la quale il dott. Coppola aggiudicava definitivamente la gara per l’affidamento in appalto del servizio di igiene urbana sull’intero territorio comunale per la raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti urbani e assimilabili provenienti dalle utenze domestiche, commerciali, artigianali e industriali presenti nel comune di Caivano. Servizio di espurgo fogne e caditoie. Gestione parchi, giardini e verde pubblico alla ditta Buttol srl. L’importo a base d’asta complessivo era di 25.681.826,00 oltre IVA al 22% (cosa inesatta perché l’IVA calcolata sullo sfalcio dell’erba ammonta al 22% mentre sui costi dell’igiene urbana e dello spurgo fogne e caditoie l’IVA è applicabile nella misura del 10%, ma quand’anche fosse stata del 22% sul totale il costo finale doveva ammontare a 31.331.827,72 euro, che diviso per 5 anni doveva corrispondere ad un totale di 6.266.365,544 euro). Veniva affidata con un ribasso del 6,85% per un totale complessivo di euro 25.175.391,75 IVA esclusa per un periodo di anni 5 (+ il 22% di IVA sul totale (cosa inesatta) risulta un costo di 30.713.977,935 che diviso per 5 anni ammonta a 6.142.795,587 euro annui). Il dirigente concludeva, nella medesima determina, di aver affidato per un importo offerto, IVA esclusa, di euro 6.886.766,00 annui (???). L’8/06/2016 con delibera di C.C. n.37 veniva approvata rateizzazione TARI luglio, settembre, ottobre e novembre. 26/06/2016 delibera di C.C. con approvazione del dissesto finanziario. Il 28/07/2016delibera di C.C. n.44 determinazione tariffe TARI e approvazione PEF per una spesa di Euro 6.687.122,00. Il 15/09/2016 veniva proclamato dalle sigle sindacali degli operatori ecologici (Cgil, Cisl, Uil) stato di agitazione ex lege 146/90, a fronte “delle numerose e radicate criticità che condizionano il Cantiere NU di Caivano”. Il giorno 03/10/2016 veniva proclamato lo sciopero del cantiere di Caivano con mancata raccolta dei rifiuti. Il Sindaco con nota del 3/10/2016 invitava il dirigente a prendere provvedimenti sanzionatori. Con Delibera di Giunta del 2/11/2016 n. 178 il governo cittadino dava indirizzo, visto il dissesto finanziario decretato il 26/06/2016, di rinegoziare i contratti in corso afferenti la spesa corrente che risultano onerosi in relazione alle reali e concrete entrate dell’ente; tale attività doveva essere realizzata con immediatezza attraverso la partecipazione diretta dell’ufficio legale che avrebbe dovuto supportare con propri pareri e consulenze i responsabili di settore.
t) 28/11/16 nuova nota del sindaco sulla mancata raccolta dei rifiuti e invito sanzionatorio; 30/11/16, 02/12/2016, 05/12/2016, 13/12/2016 ulteriori note del sindaco per sollecitare sanzioni vista la mancata e/o parziale raccolta dei rifiuti a cui non è mai stato dato seguito da parte del dirigente dott. Coppola.
u) 22/11/2016 sentenza del TAR Campania Napoli sez. II n. 5446/2016 dove per il caso di specie, il Giudice Amministrativo, in relazione al ricorso proposto dalla seconda classificata Tekra srl, relativo all’aggiudicazione definitiva alla Buttol srl, testualmente precisava “ Pur dovendo ribadire l’inammissibilità del proposto gravame per mancata notifica di esso alla ditta contro interessata, il collegio ritiene comunque di evidenziare- al fine di consentire alla stazione appaltante di valutare l’opportunità di un annullamento in autotutela della disposta aggiudicazione- che, nel merito, il gravame stesso è palesemente FONDATO”; omissis “in conclusione atteso che il comune di Sessa Aurunca ha attestato che la popolazione residente nel proprio territorio ammonta a 22.734 unità, l’impresa dichiarata aggiudicataria è priva di requisito di capacità tecnico-professionale di cui si controverte”. 23/11/2016 nota congiunta del Segretario Generale e del Sindaco, indirizzata a tutti i responsabili di P.O., in cui si richiedeva l’esito delle misure di riduzione del costo dei servizi comunali afferenti i settori di competenza di ognuno con misure di riduzione di almeno il 20% (rimasta inevasa!).
v) 01/12/2016 Prot. N. 25810 Trasmissione della bozza di contratto per il servizio di RR.SS.UU. da parte del dott. Coppola. Con nota del 2/12/2016 Prot. N. 25915 il responsabile del personale annotava “ com’è confermato dalla disciplina dell’art.11 del D.Lgs n. 163/2006, deve ritenersi che non sia precluso alla stazione appaltante di procedere alla revoca od all’annullamento dell’aggiudicazione allorchè la gara stessa non risponda più all’esigenze dell’Ente e sussista un interesse pubblico, concreto ed attuale, alla eliminazione degli atti divenuti inopportuni, idoneo a giustificare il sacrificio del contrapposto interesse dell’aggiudicatario (Cons. stato, sez. III, 26/05/2014, n. 2692; id., sez. IV, 16 aprile 2014, n. 1880). A fortiori ulteriore motivo giustificativo dell’esercizio del potere di autotutela da parte del comune di Caivano si riscontra la sentenza del TAR (di cui sopra). Il 27/12/2016 il sindaco con nota prot. N. 27651 indirizzata a S.E. il Prefetto e alla locale Tenenza dei Carabinieri comunicava che l’Amministrazione aveva consigliato al dirigente del settore ambiente, attraverso la nota dell’ufficio affari legali (dott. B. Fusco) di prendere in considerazione l’annullamento in autotutela della gara, ma che questa istanza non era stata accolta. Con determina n. 1802 del 30/12/2016 il dott. Coppola infatti decideva di affidare il servizio in proroga fino alla pubblicazione del parere del Consiglio di Stato a cui era ricorsa la Buttol. ( il costo per il mese di gennaio, comprensivo di raccolta e trasporto RR.SS.UU., servizio espurgo fogne e pulizia caditoie e servizio diserbo e pulizia verde pubblico ammontava a un totale di 438.014,85 euro, che per 12 mesi era pari a 5.256.178,2 + iva 22% (sempre sul totale ma non è corretto)= 6.412.537,404; 28/01/2017 delibera di C.C. n.3 dove si approva l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato. 3/01/2017, 31/01/2017, 01/02/2017, ulteriori note del sindaco sulla mancata e/o parziale raccolta senza seguito. Nuova comunicazione di stato di agitazione da parte dei sindacati degli operatori per carenza della massa vestiario, assoluta mancanza dei servizi di pulizia e decenza degli uffici e degli spogliatoi, carente manutenzione e pulizia automezzi di lavoro. 31/01/2017 e 01/02/2017 attestazione da parte della P.L. della mancata raccolta di rifiuti. 16/02/2017 sentenza del Consiglio di Stato che dichiara inammissibile il ricorso della Buttol. 02/03/2017 determina dirigenziale n.188 che prende atto della sentenza del consiglio di Stato, e aggiudica definitivamente la gara alla ditta Buttol. Essa non reca più l’attestazione di copertura finanziaria, ma soltanto il visto di regolarità contabile atteso che gli adeguamenti contrattuali dell’appalto devono trovare una corretta disponibilità nella formazione del piano finanziario TARI 2017 e successivi. Bisogna premettere che la procedura di appalto per l’affidamento del servizio di igiene urbana è stata indetta con determina n.1950 del 30/10/2015, essa reca nel suo interno espressa assicurazione di copertura finanziaria del responsabile del settore ambiente per le annualità interessate dal servizio e per i capitoli competenti ed è provvista del visto di copertura finanziaria del responsabile del settore finanziario; la procedura di appalto è stata aggiudicata con determina n.1425 del 16/09/2016, questa determinazione reca nel suo interno l’accertamento della copertura finanziaria del responsabile del settore ambiente per le annualità interessate dal servizio pari ad anni 5 (2016/2021) ed espressa assicurazione di disponibilità finanziaria per gli anni successivi ed è provvista di visto di copertura finanziaria del responsabile del settore finanziario per un costo totale annuo di 25.175.391,75 euro IVA esclusa. Si affida il servizio sotto riserva di legge fino alla stipula del contratto con un verbale di consegne che presenta più di un profilo di illegittimità (il dott. Coppola nomina (sua sponte!) un responsabile tecnico del servizio nella persona del dott. Rosario Apreda (???); dà lettura delle condizioni tecniche e amministrative contenute nel capitolato speciale d’appalto, nel piano industriale, progetto tecnico e disciplinare di gara che vengono integralmente accettate dal rappresentante della ditta Buttol; per l’espletamento del servizio la ditta aggiudicataria utilizzerà n. 115 cassonetti (???) di proprietà del comune di Caivano dislocati sul territorio.
w) Nota del Segretario Generale, prot. 5218 del 07/03/2017, sulla questione degli adeguamenti contrattuali. Il Segretario ravvisa (rispetto alla determina n. 188) una violazione dell’art. 183 del TUEL. Ricordando inoltre che l’art. 33 del capitolato speciale d’appalto recita “il corrispettivo dell’appalto rimarrà fisso ed invariabile per il primo anno….a partire dal secondo anno, ai sensi del disposto dell’art. 115 del D. Lgs 163/2006 e s.m.i., l’annualità sarà aggiornata sulla scorta dei “costi standardizzati” determinati dall’Osservatorio dei conti pubblici….13/03/2017 riunione operativa col dott. Coppola, il Sindaco, gli assessori e i rappresentanti della ditta Buttol per stabilire la fasi operative della raccolta e dello smaltimento.
x) 27/03/2017 prot. N. 7187 del dott. Coppola dove si predispone un PEF per l’applicazione della TARI 2017 con un prospetto riassuntivo dei costi del servizio di igiene urbana per l’anno 2017 pari a 7.453.680,82 (costi fissi + variabili) (circa 1 milione di euro in più rispetto a quello stabilito nell’appalto. Vale la pena ricordare che il dott. Coppola in una nota prot. N. 20232 del 03/10/2016, quando ricopriva anche la posizione organizzativa all’ufficio Ragioneria, stimò il costo ordinario della TARI pari a euro 6.891.000….perchè non predispose già da quel periodo un adeguamento dei costi della gara invece di sottoscrivere la copertura finanziaria?).
06/04/2017, 07/04/2017, 10/04/2017, 11/04/2017, 12/04/2017 ulteriori note del sindaco sulla mancata raccolta dei rifiuti a cui fa seguito, per la prima volta, una contestazione del nuovo responsabile di P.O. dott. Celiento. 21/04/2017, 26/04/2017, nuove note del sindaco a cui contestazione disciplinare del dott. Celiento in data 26/04/2017. 24, 25 e 26/04/2017 note della P.L. sullo stato di degrado delle strade cittadine in seguito alla mancata raccolta dei rifiuti. 28/04/2017 nota del sindaco sul degrado cittadino con invito a procedere ad affidamento del servizio a una ditta presa dalla White List della Prefettura.
28/04/17 nota della Buttol che denunciava l’ostracismo di alcuni operatori del cantiere che impedivano ad altri lavoratori di effettuare il servizio. 02/05/2017, nota del Segretario Generale sulla questione del Direttore tecnico dell’Esecuzione del Contratto.
02/05/2017 nota della Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali che invitava le sigle sindacali a sospendere immediatamente lo sciopero in quanto non rispettoso delle procedure previste dalla vigente normativa. Seguiva denuncia della Buttol di alcuni operai in forza al cantiere di Caivano che impedivano il regolare svolgimento del servizio. Della stessa data la denuncia del sindaco alla Prefettura e ai Carabinieri di quanto accaduto con la richiesta al nuovo responsabile della P.O. di esaminare la possibilità o meno di siglare un contratto non ancora firmato. 04/05/2017 nota del dott. Celiento al prefetto e ai carabinieri dove si stigmatizzano le gravi inadempienze della ditta Buttol. Denuncia-querela del sindaco nei confronti di chi si riterrà responsabile del reato di interruzione di pubblico servizio.
05/05/2017 nota dell’ASL sull’inadeguatezza dei servizi igienici e degli spogliatoi della ditta Buttol. O5/05/2017 denuncia del Sindaco ai Carabinieri nei confronti dei responsabili della mancata raccolta dei rifiuti sul territorio.
08/05/2017 nuovo invito al responsabile della P.O. di verificare i requisiti della ditta per un eventuale revoca dell’aggiudicazione. 17/05/2017 relazione tecnico illustrativa del dott. Celiento dove si parla di insoddisfacente livello qualitativo dei servizi, cantiere non idoneo ecc.
18/05/2017 verbale 41 dei Revisori dei Conti che si esprime sulla richiesta di modifica del quadro economico del settore Tutela Ambientale per l’esercizio 2017. Nelle conclusioni i revisori ritengono di segnalare al Responsabile che in merito alla tariffa TARI, pur se non si prevede alcun aumento rispetto all’anno precedente, vada sempre approvato il PEF entro il termine prescritto dalla normativa. Esprimono comunque parere non favorevole e suggeriscono di attivare le dovute misure correttive per evitare un incremento di spesa.
18/05/2017 nota dell’assessore al ramo, dott. Baldi, che chiede ragione, per l’ennesima volta, delle somme riscosse dalle piattaforme a cui si conferiscono i rifiuti differenziati quali plastica, vetro ecc. per gli anni 2015 e 2016 atteso che i ricavi residui dovrebbero ammontare a circa 700.000 euro.
23/05/2017 richiesta di ulteriore documentazione alla ditta Buttol da parte del dott. Celiento
24/05/2017 nota della dott. Carrara, responsabile affari legali e contenzioso, dove si evidenziano criticità per la firma del contratto soprattutto in merito alla copertura finanziaria, visto che nessun chiarimento è stato fornito dal dirigente riguardo alle criticità evidenziate nella determina 188. Dello stesso giorno la nota del dott. Sirico.
25/05/2017 relazione del Segretario generale che evidenzia più di un elemento contrastante all’interno della conduzione della gara e dei successivi atti conseguenti all’affidamento.
30/05/2017 richiesta all’ANAC da parte del Sindaco, in seguito alla delibera di Consiglio Comunale, di vigilanza collaborativa limitatamente al contratto in oggetto. 31/05/2017 penale per mancato raccoglimento. 18/05/2017 verbale n. 41 dei Revisori dei Conti che esprimono parere negativo verso una ipotesi di delibera di giunta preparata dal responsabile dell’ufficio ragioneria che contemplava una modifica del quadro economico del settore tutela ambiente per l’esercizio 2017 con riscontro di un incremento della spesa e per la qual cosa si suggeriva di attivare le dovute misure correttive.
17/06/2017 relazione della P.L. sullo stato di degrado del paese in seguito alla mancata raccolta. 19/06/2017 nota del sindaco che invita il dirigente a prendere provvedimenti nei confronti della ditta inadempiente. Durante tutto questo periodo, come evidenziato anche dal Segretario Generale nella nota del 27/02/2017 prot. N. 4615, si fa un sistematico ricorso, soprattutto da parte del dirigente che ha seguito come RUP l’iter della gara, ad appalti frazionati, a somme urgenze, affidamenti diretti, ricorrendo sempre alle stesse ditte. 10/07/2017 nota del dirigente del servizio Ambiente con cui inizia la procedura di Revoca dell’affidamento del servizio di Igiene Urbana alla ditta Buttol e si concedono dieci giorni, alla ditta e al RUP, per eventuali controdeduzioni
10/07/2017 penale comminata alla Buttol dal responsabile Celiento per mancato e/o parziale taglio dell’erba. 17/07/2017 nuova penale per mancata e/o parziale raccolta dei RR.SS.UU.
20/07/2017 nota congiunta dei responsabili dei settori Ragioneria e Ambiente dove si attesta che i costi per l’Igiene Urbana 2017 rimangono invariati rispetto al 2016 con la somma di 6.687.122,00.
y) 24/07/2017 nota del Sindaco indirizzata all’Ufficio di Presidenza, dove si sottolinea che in mancanza del contratto di servizio, e visto che la ditta Buttol, gestore del servizio, non ha presentato il PEF entro il 31/03/2017, è in vigore il PEF del 2016; che non c’è alcuna variazione del costo della TARI, come confermano gli atti in possesso dell’Ente; e che le altre presunte criticità degli atti di gara sono smentibili e dimostrano ulteriormente l’infondatezza di dubbi sollevati da più settori della politica sulla copertura finanziaria dei costi del servizio di Igiene Ambientale. Anche perché l’IVA non doveva essere calcolata univocamente al 22% ma c’erano servizi sui quali doveva essere calcolata al 10%.
z) 27/07/2017 nota dell’ANAC che rigetta la richiesta di vigilanza collaborativa, in quanto la documentazione di gara è già stata adottata e si è addivenuti alla aggiudicazione definitiva della procedura di gara.
aa) 28/07/2017 nota del Sindaco su mancata e/o parziale raccolta e diserbo (prot. N. 17603); 02/08/17 nuova attestazione dei dirigenti dei servizi Ambiente e Ragioneria che la tariffa TARI 2017 rimane invariata rispetto a quella del 2016, essa ammontava alla cifra di 6.687.122,02. 02/08/2017 attestazione dello stesso tenore della ditta Buttol.
bb) 10/08/2017 verbale n. 57 dei Revisori dei Conti che sono chiamati ad esprimersi sulla proposta di deliberazione di Consiglio Comunale n. 33 del 3/08/2017 avente ad oggetto: piano finanziario servizio IUC, componente TARI 2017, quadro analitico costo di gestione servizio RSU invariato rispetto al 2016. Essi tra l’altro annotano “Quindi alla luce di quanto qui precisato (art. 193 TUEL), allo stato attuale l’Ente non può approvare una tariffa differente da quella dell’anno 2016 e, dunque, è tenuto esclusivamente all’approvazione, ritenuta da questo collegio urgente, delle modalità di pagamento della TARI per l’anno 2017. Suggerendo ai responsabili che la spesa per la TARI dovrà comunque essere scrupolosamente attenzionata nel tentativo di evitare costi eccessivi, che non trovano copertura nel gettito derivante dalla tariffa vigente, atti a determinare un disavanzo nella gestione del tributo ed inevitabili danni erariali suscettibili anche di responsabilità amministrative. Tali maggiori costi dovranno essere evitati anche per scongiurare che per l’anno successivo (2018) il disavanzo registrato possa impattare in modo negativo sulla popolazione per maggiorazione della tariffa 2018.” Concludendo che esprimeva parere non favorevole soprattutto in merito a gravi irregolarità nella gestione degli affidamenti e delle proroghe….irregolarità nelle predisposizione delle determine in quanto sembrerebbero effettuate liquidazioni senza impegni, impegni su capitoli non inerenti, affidamenti senza atti formali.
cc) 11/08/2017 nota del Sindaco indirizzata al Presidente del Consiglio e al Segretario Generale dove, in seguito alle osservazioni dei revisori dei conti, si invitava ad interessare la Procura della Corte dei Conti al fine di chiedere una verifica compiuta degli atti prodromici e consequenziali concernenti il servizio di gestione igiene urbana.
dd) 11/08/2017 l’Assessore Baldi chiede avvio procedimento disciplinare nei confronti del dott. Coppola inconseguenza dei gravi risvolti evidenziati dal Collegio dei Revisori.

ee) 01/09/2017 nota del dott. Coppola prot.n. 19138 dove si afferma “Il Comune di Caivano è obbligato allo smaltimento dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata presso lo STIR ubicato nell’area ASI di Pascarola. Attualmente lo STIR è gestito dalla società SAPNA s.p.a., partecipata al 100% dalla Città Metropolitana di Napoli. Il conferimento dei rifiuti viene effettuato senza che l’Ente abbia provveduto a sottoscrivere il relativo contratto di servizio…..l’ufficio Ragioneria non ha liquidato alla SAPNA alcuna fattura relativa agli anni 2015-2016-2017….E’ da ritenersi ininfluente il mero errore materiale contenuto nella determina dirigenziale…. Laddove veniva riportato un importo a base d’asta pari a 25.681.826,00 oltre IVA al 22% (????)….Allo scrivente era preclusa la possibilità di rinegoziare i costi del servizio. (???).”. Nella nota congiunta dell’Assessore Baldi e del sottoscritto, prot.n.19307 del 05/09/2017, si confuta quanto affermato dal dott. Coppola, e nel merito si contro deduce che “la firma di un contratto di servizio è atto squisitamente gestionale e non attiene alle competenze dell’organo politico….vi è poi da notare che i comuni possono conferire l’indifferenziato (non il differenziato!) solo ed esclusivamente alla SAPNA che stabilisce il prezzo a tonnellata, anno per anno, e ne da comunicazione ai comuni; da ciò è compito dei dirigenti calcolare l’importo presunto in base annua, darne comunicazione all’ufficio ragioneria che provvede ad appostare le somme necessarie in bilancio. Da ciò risulta evidente che la stipula del contratto, laddove necessario, è un atto puramente formale assolutamente non necessario al fine dei pagamenti degli importi dovuti….per quanto riguarda il mancato pagamento delle fatture relative agli anni 2015-2016-2017, anche qui non si comprende quali indirizzi dovevano venire dall’amministrazione visto che il servizio di raccolta rifiuti è gestito dal dirigente che ne cura tutti gli aspetti, compresi quelli economici, e provvede, senza aver bisogno di alcun indirizzo, a pagare le fatture dei fornitori ed in particolar modo ad un fornitore di servizi che è imposto dalla legge. Vi è da stigmatizzare che dal 15/07/2016 al 09/11/2016 il dott. Coppola è stato anche dirigente dell’ufficio ragioneria e non risulta, dal suo stesso scritto, che abbia provveduto al pagamento delle fatture della SAPNA.”. Ma al di la della nota ultima come si può affermare “mero errore” l’importo a base d’asta con IVA al 22% sul totale quando ciò crea un discostamento di circa 500.000 euro annui dal costo reale, e come si può affermare che il dott. Coppola è stata preclusa ogni possibilità di rinegoziazione se tale manovra è prevista per legge, nel caso il comune sia in dissesto, senza tenere conto degli innumerevoli atti d’indirizzo in tal senso della Giunta e del Segretario Generale????? Successivamente, il giorno 14/09/2017, grazie al lavoro certosino svolto dall’assessore Casillo si scopriva che la SAPNA era stata, invece, regolarmente pagata con emissione di regolari fatture (?????).

Mi piace ricordare a questo punto che è in corso un’indagine della Magistratura sulla sussistenza di danno erariale nella gestione dell’intero insediamento ERP di proprietà del Comune di Caivano denominato “Rione Parco Verde” nell’ambito della gestione, da parte dell’IGICA, per la riscossione dei canoni di locazione per gli anni dal 2002 al 2012; i carabinieri della Tenenza di Caivano più volte hanno stigmatizzato la scarsa collaborazione dei competenti uffici comunali nel reperimento della documentazione di atti relativi ai rapporti finanziari tra il Comune di Caivano e l’IGICA s.p.a..
Ricordo che il Commissario Straordinario di Governo con verbale del 27/01/2001 ha trasferito al Comune di Caivano la proprietà del suddetto complesso immobiliare e che il Comune di Caivano con convenzione di cui al rep. N. 2833/02 ha affidato all’IGICA la gestione tecnico amministrativa del Parco Verde, ivi compreso gli adempimenti amministrativi preordinati alla cessione in proprietà da parte del Comune degli alloggi di cui all’intervento dell’ex L. 219/81.
Ricordiamo inoltre che, con delibere del C.I.P.E. del 9/7/81 e 14/10/81, l’80% degli alloggi (600), su un totale di 750, fu destinata ai cittadini residenti in Napoli, dietro corresponsione di canone, e la rimanente parte ( 20% vale a dire 150 alloggi) fu assegnata a riscatto a cittadini residenti nel territorio comunale. Con contratto d’appalto rep. N. 6685 del 22/1072013, la società Cresme Consulting fu incaricata del servizio di assistenza per l’alienazione del Parco Verde (con un totale di 41 atti stipulati (dal 3/12/2015 al 5/5/2016, in effetti si è iniziato seriamente ad alienare il Parco Verde solo durante la mia sindacatura), mentre la riscossione venne affidata alla ditta SOGERT, con scarsi risultati come ammesso dal dott. Sirico in una nota protocollata il 31/05/2017 n. 12773. Fu svolta anche una parziale operazione di censimento degli occupanti del rione suddetto che terminò per problemi di salute dell’allora dirigente al patrimonio e alla manutenzione dott. Gebiola. Il risultato comunque fu abbastanza lusinghiero: ricognizione presso gli isolati A-B-C; n. 299 accessi con identificazione degli occupanti; n. 66 assenti alla ricognizione; rimangono allo stato 385 alloggi da censire più i 66 assenti.
Per quanto riguarda il settore Pubblica Istruzione, l’Assessore Lina Cantone ha seguito in questi mesi le procedure necessarie per l’attivazione di due gare per l’affidamento in concessione del teatro “Caivano arte” e della mensa scolastica. Il traguardo era vicino.

L’attivazione della mensa a costo zero per l’amministrazione avrebbe dato la possibilità ai Dirigenti Scolastici di gestire il tempo pieno senza grosse difficoltà, anche perchè la gara avrebbe garantito prezzi competitivi sul mercato salvaguardando l’efficienza del servizio e la qualità degli alimenti.

La gara per la concessione del teatro prevedeva l’affidamento ad una ditta che nei cinque anni avrebbe provveduto agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria in una struttura che è in degrado e che l’amministrazione in dissesto non avrebbe potuto riparare in tempi brevi.

In accordo con la città metropolitana si era prospettata la costruzione di un istituto scolastico di II grado, il liceo scientifico, attualmente collocato presso il Convento dei Cappuccini di Caivano, con un evidente vantaggio per l’amministrazione.

Infine, in collaborazione con l’assessore ai lavori pubblici Marco Fiorucci, erano state attivate tutte le procedure necessarie per la candidatura ad un PON FESR ASSE II che prevedeva finanziamenti da parte della comunità europea per interventi strutturali in tutti gli edifici scolastici del Comune di Caivano.
Per quanto riguarda il settore Ambiente abbiamo semplificato le procedure per il prelievo delle carcasse d’auto abbandonate (in questi ultimi due anni sono state prelevate più di 200 carcasse a costo zero); è stata avviata la procedura per la fornitura al comune di 2 isole ecologiche mobili a costo zero per l’Ente (L. Reg. n. 14/2016); è stato redatto il registro dei siti oggetto di abbandono dei rifiuti; abbiamo recuperato un finanziamento regionale di 500.000 euro per la videosorveglianza, appaltato di recente;collaborazione progetto “Ecopneus” per la costruzione di un campo polivalente al parco Verde; messa a norma dell’Isola Ecologica; ripristino dei laboratori mobili per il monitoraggio della qualità dell’aria in collaborazione con l’associazione APAM; controllo costante del territorio con la collaborazione delle Guardie Ambientali d’Italia; circa 100 avvii di procedimento per il ripristino e pulizia dei fondi abbandonati.
La differenza sostanziale tra noi e chi ci ha preceduto è che questa Amministrazione ha avuto il coraggio e le qualità per scoperchiare il vaso di Pandora del malaffare e ha avuto la dignità e il senso civico di denunciare tutto all’Autorità Giudiziaria.
Il sottoscritto e tutti coloro che lo sostengono sono convinti di avere ragione visto l’evidente stato di degrado della nostra città, visto l’annosa presenza di oscuri soggetti che hanno mirato a tutelare solo le proprie posizioni economiche, le proprie famiglie e i propri interessi.
Ci siamo fatti vessilliferi dei valori che rappresentano lo spirito della nostra comunità: la famiglia, l’amore per il nostro territorio, le nostre tradizioni.
NOI SIAMO DIVERSI!
Abbiamo sempre cercato di interpretare il cambiamento, abbiamo da subito cercato di disintegrare il “sistema” che aveva ridotto la nostra amata Caivano nelle condizioni in cui oggi versa. Abbiamo iniziato a disincrostare la macchina comunale con la rotazione dei dirigenti, perché credevamo, così facendo, di scardinare i poteri occulti e le lobbies che da troppo tempo gestiscono nostri destini. Ma questo mostro, questo Idra dalle sette teste, ha capito le nostre intenzioni ed ha rivolto tutti i suoi sforzi contro di noi, per eliminarci e mandarci a casa, ha ingrossato le fila del suo esercito perché terminasse l’azione di risanamento morale, tecnico e finanziario che stiamo portando avanti ormai da più di due anni. Testimonianza ne è i tre procedimenti disciplinari intentati contro tre dirigenti e inopportunamente archiviati dalla competente commissione. Testimonianza ne è l’autonoma e illegittima abolizione della turnazione da parte dei Vigili Urbani ( contravvenendo a quanto stabilito nella delibera di Giunta n. 302 del 31/10/2012 ), senza tenere conto di quanto stabilito con i rappresentanti delle sigle sindacali per quanto riguarda l’efficientamento della spesa e la ridistribuzione delle risorse: un atto gravissimo e unilaterale che testimonia l’ammutinamento di una parte della macchina comunale che in nessun modo voleva contribuire al processo di “risanamento”. Comunque l’Assessore Corcione ha prontamente provveduto a denunciare i responsabili alla Procura della Repubblica.
Nel frattempo sono intervenuti gli ispettori dell’ANAC che con le proprie risultanze istruttorie ci hanno dato ragione, hanno riportato alla luce tutte le criticità e le mancanze (alcune con netti profili di illegittimità) dei vari settori della macchina comunale, dall’ufficio ragioneria, ai lavori pubblici, alla pubblica istruzione. Tali risultanze sono state richiamate anche nella nota del Segretario Generale, dott.ssa Di Maio, con prot. N. 4615 del 27/02/2017, dove è vergato “ In sintesi le criticità più significative……sono le seguenti: ricorso sistematico agli affidamenti diretti motivati con l’urgenza; frazionamento improprio degli appalti; ricorso sistematico ad affidamenti ripetuti a medesimo soggetto mediante l’improprio ricorso allo strumento della proroga di rapporti contrattuali preesistenti non necessariamente affidati con procedure ad evidenza pubblica; carenza di rotazione degli operatori economici con assai frequente ricorrenza degli stessi soggetti aggiudicatari; mancato rispetto dell’obbligo della corretta imputazione della spesa sul competente capitolo del bilancio, con la conseguenza di assumere un impegno di spesa in violazione dei limiti della spesa iscritti negli stanziamenti previsti nei competenti capitoli.”.
Tali inadempienze spinsero il sottoscritto, nota prot. N. 9599 del 21/04/2017, a indirizzare una denuncia al Prefetto, alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti e al Ministero degli Interni, dove si stigmatizzava l’inadeguatezza delle figure apicali e la conseguente gravissima situazione di violazione delle norme legislative e regolamentari.
Passiamo al settore finanziario.
Se fossi stato il populista che dicono avrei ben potuto affermare: “Avevo ragione io”. Perché i risultati del primo rendiconto 2015 hanno annunciano un dissesto finanziario, dichiarato ufficialmente con delibera di C.C. del 26/06/2016, che personalmente avevo già preannunciato nei miei interventi dai banchi dell’opposizione ben sei anni prima. Correva il 2010. Sindaco Tonino Falco. Seduta di Consiglio sul bilancio col parere sfavorevole dei revisori dei conti. In quella seduta spiegai quello che anche agli occhi di un bambino era evidente. Dichiarai testualmente “Noi non possiamo che votare contro questo bilancio per tutta una serie di motivi, come le entrate gonfiate, spese non razionali anzi gonfiate stratosfericamente e proiettate verso UN DISSESTO FINANZIARIO”. Insomma, lo dichiarai sei anni fa che questo Comune non aveva entrate e il bilancio, che io e i consiglieri dell’opposizione dell’epoca definimmo tecnicamente falso, non poteva essere approvato perché si trattava un documento finanziario fondato sul nulla. Per anni si è praticata l’abitudine di mettere come posta in entrata l’alienazione del Parco verde senza che se ne vendesse neanche un metro quadro. L’alienazione vera è iniziata solo con la nostra amministrazione. E, peggio ancora, sempre nel 2010 lo avevano previsto anche i revisori dei conti con un parere negativo che recitava: “Il collegio esprime parere non favorevole all’approvazione del bilancio in riferimento alle previsioni di entrata corrente Tit. III per le quali ugualmente non si è rinvenuta alcuna motivazione e che appaiono non rispondere ai principi di attendibilità e veridicità…”. Si trattava, quindi, di bilanci tecnicamente falsi. A onor del vero ricordo che i revisori dei conti erano stati nominati dal commissario prefettizio Valentini.
Accendemmo una spia, lanciammo l’allarme. Ma non servì a nulla. Non solo quei documenti negli anni sono stati approvati ma in sede di rendiconto nessuno si azzardava a definire un conteggio reale dei debiti e dei contenziosi che il Comune doveva affrontare. Un’operazione verità che non è stata fatta nemmeno quando poche settimane prima del nostro arrivo il governo nazionale ha dato la possibilità di spalmare i debiti in trent’anni col ricorso al Riaccertamento Straordinario. Anche in quel caso la macchina burocratica del Comune, gestita dall’allora Commissario Contarino, non si è dimostrata all’altezza riaccertando solo 3 milioni di euro invece di 30. D’altra parte anche gli attuali revisori, nel verbale di accompagnamento alla delibera di dissesto, affermavano “Tale situazione non può dunque essere considerata conseguenza di inefficienze e manchevolezze dell’ultimo anno ma, come sopra evidenziato, dal perdurare della situazione evidenziata nelle pagine precedenti che, non essendo stata mai adeguatamente affrontata nel passato, ha determinato l’attuale stato.”.
Abbiamo messo mano all’operazione verità con il primo rendiconto di gestione della nostra storia; appena è toccato a noi contare i debiti abbiamo scoperchiato il famigerato “pentolone”. Tirando fuori un disavanzo di cassa pari a 24 milioni di euro di debiti più altrettanti dovuti a contenziosi (di cui 22 milioni dovuti solo al contenzioso per il fallimento dell’IGICA). La mole del disavanzo, simbolo delle pessime abitudini amministrative di chi ci ha preceduto, può solo crescere se non si mette un freno, se non si inverte la rotta, se non si costringe la macchina dirigenziale ad evitare gli sprechi e le illegittimità del passato. Ecco perché abbiamo sempre denunciato, ecco perché è stato indispensabile arrivare al dissesto finanziario. Perché a tutela dell’interesse collettivo era nostro dovere mettere una pietra sopra al passato. Chiudere un’epoca buia e deleteria, tra le peggiori, della storia politica e amministrativa locale. I numeri sono chiari, le date sono chiare, gli atti sono chiari così come sono chiari i responsabili di quanto oggi saremo costretti, come comunità, a pagare. Non mi dilungo sulla caccia ai responsabili perché ci penserà la Corte dei Conti. I conti col passato, mi si scusi il bisticcio di parole, sarà compito della Corte chiuderli. Chi ha sbagliato è giusto che paghi. Se è stato causato un danno erariale all’Ente, chiunque sia stato, è giusto che paghi perché nei settori abbiamo trovato una situazione a tratti imbarazzante, superando ampiamente il limite dell’assurdo. E questa valutazione è stata fatta anche in sede politica, ecco perché, nonostante i vincoli legislativi e le minacce di ricorso sulle procedure, che hanno visto questa opposizione esultare di fronte a cavilli di metodo richiamati solo per bloccare il cambiamento, non ci siamo tirati indietro di fronte ad una rivoluzione e rotazione nei settori in linea coi principi dell’Anticorruzione. Affinché il segnale sia forte e chiaro: abbiamo dato a tutti un’opportunità. Al di là della posizione politica. L’ho detto durante la mia relazione programmatica nel primo consiglio comunale. Non siamo tagliatori di teste. Pretendiamo efficienza e legalità. Dopo due anni, e verificata la situazione e i comportamenti in molti settori dell’Ente di una parte dell’apparato burocratico, dobbiamo convenire che non potevamo che comportarci di conseguenza. Tutelando il bene comune.
Abbiamo fatto tanto per determinare l’operazione trasparenza degli atti pubblici, abbiamo sottoscritto l’accordo per avvalerci della S.U.A. del Provvedidorato alle Opere Pubbliche, abbiamo iniziato e terminato gare ad evidenza pubblica in tutti i settori: radio allarmi, pulizie locali comunali, canile municipale, raccolta e smaltimento rifiuti, sosta a pagamento, videosorveglianza, l’aggiornamento degli oneri concessori, e se esse non sono state perfezionate è solo ed esclusivamente per mancanze dovute a quelle incrostazioni ed impreparazioni della macchina burocratica che abbiamo sempre combattuto e che continueremo a combattere.
Molto ancora ci sarebbe da fare, il PUC, il SIAD, terminare i lavori del castello e del centro storico, il piano strade, quello della pubblica illuminazione e l’ufficio casa del Parco Verde.
Purtroppo oggi sembra che questo percorso non sia più condiviso da qualche nostro ex compagno di cordata.
Si era deciso di ritornare, dopo più di un anno di governo tecnico, alla Giunta Politica. Ma quattro consiglieri di Forza Italia, il mio partito, senza tenere minimamente in considerazione le riserve mie e del consigliere Teresa Fusco, che pure a quel partito apparteniamo, dopo aver fatto incetta di nomine e incarichi (vedi le due nomine agli ATO da me votate e quindi determinate), pretendevano due assessori di cui uno con superdelega al Cimitero, Urbanistica, Lavori Pubblici, manutenzione e SUAP. I consiglieri di F.I. pretendevano la luna ma alla luce dei fatti, in questi due anni di amministrazione, non hanno mai votato compatti atti qualificanti come il dissesto finanziario o l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato. La loro posizione è stata di rottura e di “ricatto politico” fin dalle prime battute: O si fa come diciamo noi o ce ne andiamo tutti a casa”. In seguito al netto rifiuto di questo atteggiamento i 4 dissidenti hanno deciso di dare un appoggio esterno al governo cittadino, appoggio che però non è mai arrivato. Con pretesti inconsistenti hanno sempre fatto mancare il numero legale in consiglio bloccando la città su punti importanti messi all’ordine del giorno. Come quello della rateizzazione della TARI, votato in extremis solo per paura di responsabilità erariali, dopo aver disertato ben quattro consigli comunali con la scusa che la TARI 2017 sarebbe aumentata, senza aver tenuto minimamente in considerazione che i dirigenti del servizio ragioneria e ambiente avevano sottoscritto un documento in cui si attestava che la tariffa del 2017 era uguale a quella del 2016, in perfetta sintonia con quanto attestato anche dalla società Buttol, e quanto certificato dai revisori dei conti secondo i quali era urgente approvare la rateizzazione senza la quale vi era il grosso rischio di provocare un grave danno all’erario. Si è preferito seguire gli indirizzi di qualche ex dirigente che, come novello Caifa, si strappava le vesti per sostenere pervicacemente e in perfetta malafede che la tariffa della TARI era destinata ad aumentare.
La nostra colpa, mi ci metto anche io, è quella di aver creduto solo per un momento che da certi personaggi potessero arrivare indirizzi positivi per il paese. Purtroppo in questa occasione dobbiamo dare ragione al detto che recita “il lupo perde il pelo ma non il vizio”. Abbiamo capito la lezione e continueremo, comunque e dovunque, a lavorare affinché certe forze, certi personaggi e certe logiche non trovino mai più diritto di cittadinanza al governo del Municipio.
Viviamo una fase drammatica, inevitabile, per certi aspetti storica. E una classe dirigente che si rispetti doveva avere il coraggio di riconoscerlo e partecipare, perché Caivano viene prima dell’interesse del singolo partito e prima dell’interesse personale. Mi fermo qui perché non voglio infierire. Ma di fronte alle strumentalizzazioni che puntano a coprire una realtà evidente, è davvero difficile restare in silenzio. Ecco perché ringrazio gli assessori tecnici esterni chiamati a Caivano per garantire un valore aggiunto alla locale classe dirigente. Perché ho sempre ritenuto che insieme si potevano raggiungere, come abbiamo dimostrato, livelli importanti, consapevoli che abbiamo ereditato logiche, metodi e valori radicati da lustri al Municipio e da smantellare.
Un’operazione che non si può fare da un giorno all’altro ma a cui serve tempo. Molto è stato fatto ma molto resta ancora da fare non solo nella riforma della macrostruttura ma anche, dopo il dissesto, nell’attuazione di politiche amministrative e finanziarie rigorose. Senza entrate non si spende. Mi auguro che con l’approvazione, da parte del Ministero dell’Interno, dell’Ipotesi di Bilancio Stabilmente Riequilibrato, si possano chiamare in causa al Municipio, attraverso tutte le strade possibili, personale qualificato che possa garantire alla macchina burocratica una “normalizzazione” fino ad arrivare, nel lungo periodo, al salto di qualità.
Questo era il progetto, questa era la rivoluzione da mettere in campo, questo era il nostro sogno. Se questa Amministrazione è stata mandata a casa è solo perché non si è voluta piegare ad interessi particolari privilegiando sempre quelli generali dell’intera comunità.
Non ci siamo voluti piegare alle logiche che hanno governate gli anni scorsi quando la politica dettava indirizzi distinti e distanti dalla legge e dalla trasparenza. Ecco perché credo fermamente di aver vinto comunque una prima battaglia. Era per questo che ci siamo candidati. E questo abbiamo realizzato. Insieme al Segretario Generale, agli assessori, al Presidente del Consiglio, ai consiglieri e al sottoscritto, abbiamo iniziato un processo rivoluzionario che difficilmente potrà essere arrestato e che noi continueremo a sostenere, anche se dovessimo un giorno tornare tra i banchi dell’opposizione.
Un grazie particolare va ai miei, mi sia consentito apostrofarli affettuosamente come miei, consiglieri che senza tentennamenti hanno accettato l’onere e i rischi di questa operazione verità, pur sapendo che i frutti positivi di ciò che stiamo seminando, saranno raccolti tra qualche anno, quando forse noi non ci saremo più. Quando, magari, i cittadini toccheranno con mano il risanamento di cui siamo stati protagonisti. E se qualcuno, e lo dico chiaramente, teme che le strumentalizzazioni possano prevalere, dico “state tranquilli”. I cittadini di Caivano hanno già ampiamente dimostrato la loro intelligenza e la capacità di distinguere chi ha fallito da chi si sta impegnando per migliorare il nostro territorio. I fatti parlano chiaro e raccontano l’amore per Caivano. Stiamo scrivendo e continueremo a scrivere tutta un’altra storia. Caivano non tornerà mai più indietro”.

Inoltre il sindaco Monopoli in questa relazione si è dimenticato di aggiungere che grazie alla sua ammninistrazione Caivano ha cominciato a risparmiare circa 400 mila euro internalizzando un servizio. Grazie all’indirizzo politico emanato nei confronti del settore “Affari Legali” che investiva i legali del Comune l’incombenza di risolvere personalmente i vari contenziosi che l’ente aveva in atto senza servirsi, ovviamente non nei casi specifici dove si deve per forza ricorrere ad uno specialista, di figure esterne.

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Caivano

CAIVANO. La Sottosegretaria Pina Castiello e la sua famiglia raggiunti da avvisi di riscossione coattiva per evasione tributaria.

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CAIVANO – Dopo le indiscrezioni nate da queste pagine sul presunto abuso edilizio del Ranch di proprietà della sottosegretaria al Consiglio dei Ministri Pina Castiello e dei suoi fratelli, e della totale assenza di iscrizione a ruolo nel registro dei Tributi dal punto di vista IMU e Tari, grande lavoro di controllo è stato fatto dal settore Finanze e Tributi, compulsato anche dal Commissario prefettizio Filippo Dispenza.

Avviati, ovviamente, opportuni controlli a 360° sull’intera popolazione, l’attuale Amministrazione prefettizia è venuta a conoscenza che l’intero importo di evasione tributaria a Caivano ammonta a circa sei milioni di euro. Un gruzzoletto che, se tutti i cittadini caivanesi pagassero regolarmente i tributi, darebbe enormi vantaggi economici alla comunità, nonché anche disponibilità di cassa per lavori di manutenzione ordinaria e straordianaria.

I controlli effettuati, così come per legge, hanno riguardato gli ultimi cinque anni per quanto riguarda l’evasione IMU e TARI e gli ultimi due anni per quanto riguarda il servizio di fornitura idrica.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, di questi circa sei milioni di euro di tributi evasi, si registrano gli avvisi di riscossione coattiva di un importo di circa € 5.500 cad. per un importo complessivo che riguardarebbero le proprietà terriere e immobiliari di via quattrovie e cinquevie, di circa 22mila euro indirizzati alla famiglia Castiello, nelle persone di Pina – l’attuale sottosegretaria di Governo – e gli altri tre fratelli.

Adesso, quanto di buono fatto dal settore Tributi ci aspettiamo lo stesso dal settore Urbanistica e che quanto prima si renda edotta la comunità sulla vera natura di quel villone con piscina.

Da caivanese propongo che questa sia l’unica storia che la sottosegretaria Pina Castiello possa permettersi di raccontare, la prossima volta, in un qualsiasi convegno che affronti il tema della legalità che si organizza a Caivano.

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Caivano

Caso ranch di Pina Castiello. Nel 2003 ultima data utile per il condono, in quell’area non esisteva nulla.

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CAIVANO – I miei ultimi due editoriali sui controlli e la legalità applicati e sbandierati a senso unico alternato, considerando il fatto che a parlare di legalità sul territorio ci sono stati alcuni organi istituzionali che per quanto riguarda alcuni aspetti personali questo grande valore umano se lo sono dimenticati.

Sto parlando della inchiesta (leggi qui e qui) partita da queste pagine e che riguardano la Sottosegretaria al Consiglio dei Ministri con delega al Sud e vicesindaco di Afragola Pina Castiello che durante quest’ultimo anno non ha lesinato le sue presenze al fianco degli stati generali del Governo Centrale in passerelle politiche che come tema, quasi sempre, presentavano l’insegnamento della legalità ai caivanesi, brutti, sporchi e cattivi.

Siccome a nessuno piace prendere lezioni da chi, proprio lezioni non ne può dare, il nostro invito a controllare, dal punto di vista del rispetto delle regole, alcune anomalie che riguardano un immobile di proprietà della Sottosegretaria è stato recepito anche nel comune dove la stessa espleta la carica di vicesindaco.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo dal canto suo il Commissario Prefettizio Filippo Dispenza ci fa sapere che si è subito attivato per vederci chiaro in questa vicenda, mettendo in subbuglio il settore dei Tributi, senza immaginare che dovrebbe mettere sottosopra anche il settore tecnico urbanistica e tra poco spiegherò il perché.

Di tutta questa storia si è occupata anche l’opposizione consiliare del Comune di Afragola che, come si legge dal profilo social del Consigliere Gennaro Giustino, nell’ultima conferenza dei capigruppo ha chiesto al Presidente del Consiglio comunale di Afragola Biagio Castaldo di mettere agli atti l’invito a fornire deduzioni, nel prossimo Consiglio Comunale utile, inerenti i presunti abusi edilizi ed evasione dei tributi legati al ranch di vie Cinquevie da inoltrare alla loro vicesindaca.

Il Consigliere Giustino nel suo post su Facebook scrive: “A scoperchiare il pentolone è la testata “Minformo” che in due articoli pubblicati sul web tira fuori storie di abusi edilizi nella dimora di Pina Castiello a Caivano, tasse evase, procedure burocratiche insabbiate e tanto altro. Incluso i condoni che quella villa di lusso, ex casa colonica, ha usufruito. Eppure, basterrebe utilizzare le aerofotogrammetrie e confrontare lo stato dell’arte alla data di chiusura dell’ultimo condono con quelle successive per capire cosa c’era, cosa e quando è stato realizzato e condonato. Verifica semplice e certa. Questa, però, è un’altra storia.

E sempre nel nome della verità e della legalità ho accolto l’invito del Consigliere Gennaro Giustino ed ho effettuato una ricerca su Google Earth e considerando che con il decreto legge 269 del 2003, successivamente convertito in legge, ha introdotto norme sulla sanatoria degli abusi edilizi e che in attuazione dell’articolo 32 del citato decreto-legge, la regione Campania ha adottato la legge regionale n.10 del 2004, peraltro dichiarata parzialmente illegittima dalla Corte costituzionale con sentenza n. 49 del 2006, ci siamo fatti un giro a ritroso negli anni attraverso lo strumento che ci mette a disposizione l’azienda californiana e abbiamo scoperto che fino al 2003 in quell’area dove oggi sorge una vera e propria reggia con piscina non esisteva nulla.

 

Quindi, il ragionamento è, in una eventuale assenza di permessi di costruire come è stato possibile sanare nel 2003 un manufatto abusivo inesistente? Poi se vogliamo considerare che la legge è stata recepita dalla Regione Campania solo nel 2004, scopriamo che in quella data si scorge solo la costruzione di una casa che ad occhio nudo presenta la metà delle cubature attualmente insistenti su quel terreno e quindi, laddove tale presunto manufatto abusivo sia stato condonato nel 2004, in tempo per il recepimento della legge regionale, quanto meno i sottotetti e la piscina che compaiono solo nel 2007 risulterebbero essere privi di condono sicuramente, perché abbondantemente oltre la data ultima per effettuare eventuale sanatoria.

 

Sarebbe bello scoprire cosa è successo durante questi ultimi 11 anni, sarebbe bello scoprire i nomi dei colpevoli di questo lungo silenzio sulla questione, sarebbe bello scoprire se durante questi anni ci fosse stata una copertura da parte della classe dirigente politica ma sarebbe ancora più importante scoprire il perché gli attuali soggetti politici caivanesi continuano a trincerarsi in questo lungo, colpevole e connivente silenzio sulle illegittimità che riguardano gli attori che hanno disegnato la nostra comunità alla stregua dei narcotrafficanti colombiani. Ma un sussulto di dignità da parte di chi tra pochi mesi si accingerà a vendersi per il difensore di tutti i caivanesi quando?

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Caivano

Il Governo Meloni svuota il “Decreto Caivano”: tagliati 30 milioni di euro

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Il decreto Caivano prevedeva un fondo di 40 milioni di euro destinato a contrastare la dispersione scolastica, dimostrando l’impegno del Governo nella tutela di bambini e ragazzi vulnerabili alla violenza di strada.
Tuttavia, è emerso che nella Legge di Bilancio il fondo è stato ridotto a poco più di 10 milioni di euro.

Il decreto Caivano era il provvedimento simbolo del Governo Meloni per sostenere i giovani che vivono in quartieri difficili e a rischio criminalità, ma è stato ridimensionato dallo stesso esecutivo nella manovra economica. Nonostante il nome, le misure previste non si limitano al solo comune a nord di Napoli, ma mirano, nelle intenzioni del Governo, a colpire la criminalità minorile in tutto il Paese. Tra le novità, l’introduzione di pene più severe per i genitori che non mandano i figli a scuola, con sanzioni che possono arrivare fino a due anni di reclusione.

Uno degli elementi chiave del decreto Caivano è l’introduzione del Daspo urbano per i minorenni dai 14 anni in su che si siano resi responsabili di episodi di violenza. Questa misura, che vieta l’accesso a determinate aree cittadine, ha visto un’estensione della sua durata massima a due anni, rispetto al limite precedente.

Sul fronte della giustizia minorile, il decreto modifica le disposizioni relative al carcere preventivo, riducendo da nove a sei anni la soglia per l’applicazione della custodia cautelare per i minori. Inoltre, vengono previste sanzioni più severe per gli adolescenti di almeno 14 anni trovati in possesso di droga o armi, con l’obiettivo di rafforzare il contrasto alle attività criminali tra i giovani.

Per i minorenni colpevoli di reati che prevedono una pena massima di cinque anni, il decreto Caivano introduce un percorso di definizione anticipata della pena, che prevede l’impegno in lavori socialmente utili o attività benefiche a titolo gratuito. Questa misura è nota come “messa alla prova”. La sua attivazione è disposta dal Pubblico Ministero, in accordo con i genitori e con il parere dei servizi minorili, per una durata variabile tra uno e sei mesi.

Tagli che risultano in netto contrasto non solo con le promesse fatte in occasione del decreto Caivano, ispirato al Comune teatro di una violenza sessuale su due cugine minorenni, ma anche con le drammatiche cronache di questi giorni.
“Una scelta che rivela la volontà del Governo di azzerare gli investimenti nell’istruzione e di considerare il Sud un peso”, affermano Irene Manzi e Marco Sarracino del Pd. “L’ennesimo omicidio dimostra invece l’urgenza di un piano straordinario per l’assunzione di più assistenti sociali e insegnanti”, sottolinea Sandro Ruotolo della segreteria Pd.

Il centrodestra, invece, contrattacca accusando i dem: “Il finto buonismo della sinistra, che governa Napoli e la Campania, è uno dei fattori che ha contribuito a questa deriva”, afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega in Campania. Fratelli d’Italia continua a lodare il decreto Caivano: “Con questa iniziativa abbiamo gettato le basi per recuperare tanti ragazzi”, sostiene il senatore Sergio Rastrelli.

Tuttavia, nella legge di bilancio, gran parte delle risorse previste dal decreto sono state ridotte.

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