Premessa: questa articolo non è indicato per chi non tollera un linguaggio crudo e senza fronzoli e rifugge concetti ruvidi e senza sconti.
L’appuntato ha fornito la sua versione agli inquirenti: non se n’è accorto mica, che proprio non si capiva che la ragazza fosse ubriaca! Trattandosi di un carabiniere, possiamo, anzi dobbiamo credergli … ( ogni riferimento ad una ridanciana tradizione popolare è puramente casuale) Ricapitolando, i nostri Starsky e Hutch del Sangiovese intervengono per ristabilire l’ordine pubblico in una discoteca:sbrigata la prassi, fanno dunque montare in auto due donne” perfettamente sobrie”. Escludendo che fossero alticce, ragazzette pavide e indifese ( che neanche sarebbe un buon pretesto per trasformare l’auto di servizio in servizio taxi), proviamo solo ad immaginare il motivo di tanto zelo: per amore filiale, per irrefrenabile esterofilia, o solo per scambiare due chiacchiere sulle aquile del Tennessee e i cavalli del Kentucky ? L’imputato gioca la sua mano e cala la carta del pietismo, che fa sempre un certo effetto: “Sono un buon padre di famiglia” precisa. Mi scatta una pruriginosa fisiologica reticenza: quel quarantacinquenne che si scopa una ragazza di 21 anni , ( si perdoni la crudezza, ma fare all’amore è un eufemismo che esula da questo racconto) una tizia ubriaca, ma anche no, una che neanche conosce, tra le scale di un palazzo durante le ore di servizio, per poi tornarsene a casa dalla moglie e i figli come se nulla fosse, possiamo davvero considerarlo un buon padre di famiglia? Certo, nell’accezione comune di “socialmente accettabile”: di quelli che la domenica mattina vanno in chiesa con la famiglia, il pomeriggio scrivono su Fb “ affondiamo i barconi” mentre passeggiano con la moglie al centro commerciale e la sera si intrattengono con una minorenne nigeriana. L’intelligenza che traspare da queste dichiarazioni pare eccessiva, anche per un uomo in divisa. L’arguzia delle parole suggerisce la creatività di un legale difensore: tanti anni di duro studio e non sarai più un semplice ciarlatano, ma lo stimabile professionista che potrà esigere una lauta parcella per propugnare all’opinione pubblica certe sciocchezze irritanti. A proposito di creatività imbarazzante e ciarlataneria che si fregia del titolo, alcuni organi di stampa propendono per il cauto giudizio, per il dubbio che “fosse rapporto consenziente” o solo una strategia delle donne per far soldi; sono quegli stessi che hanno trasformata la denuncia dello stupro di Rimini in un morboso resoconto di dettagli squallidi, che hanno piegato il diritto di cronaca alla logica del voyerismo da social o, se preferite, alla bisogna dell’onanismo di massa. La doppia penetrazione, l’utero sfondato e non so quali altri nefandezze ( vere o inventate di sana pianta): ne ho lette di cose sui titoli ( preferisco non aprirli certi articoli ) ufficiali o clonati da piccoli scribacchini impacciati con la lingua e la penna, per i quali i cinque euro ad articolo sembrano una mancia fin troppo lauta. Non bisogna meravigliarsi di questo doppiopesismo: la differenza tra il branco clandestino e il buon padre di famiglia in divisa è palese, negarla è un lusso che neanche il più intransigente dei “buonisti” può permettersi. Da un lato un gruppo di adolescenti borderline, privi di solide basi morali e di una reale educazione affettiva: al netto dello ius soli, molto simili a tanti ragazzi “occidentali”. Completamente allo sbando, che fanno tirocinio sentimentale su qualche sito porno, (dove la donna è ridotta a pratica fisiologica: ma alla cosa pare che ormai siano tutti assuefatti … ) che sviluppano una propria coscienza morale tra una sbornia, una rissa e un link idiota sul social e che privi di una qualunque guida familiare si ritrovano a dar libera stura all’unica cosa che sembra aver senso in questa società distopica: la bestialità tout court. Si aggiunga poi l’aggravante, innegabile: immigrati neri, emarginati sociali e pure non in regola. Cosa vuoi di più per il frustrato immaginario collettivo? Ecco servito un brutto incubo da esorcizzare! Dall’altra parte due uomini perfettamente integrati nella società, la cui vita è improntata ai valori cui ci illudiamo si ispiri la nostra civiltà: la famiglia, il rigore morale, il rispetto della legge. C’è di peggio per far vacillare il sistema di false certezze a cui si aggrappa la precaria coscienza dell’uomo comune? Dolorosa è la nemesi del perbenismo. Quanti di voi non hanno, almeno una volta nella vita, frequentata una discoteca, o magari un lido vacanziero, nella speranza di attaccar bottone? E a quanti di voi non sarà parsa una buona idea offrire da bere alla nuova conquista: un cocktail dopo l’altro, nella speranza di vederla sbronza, ormai incapace di tenersi su gli slip, di potersela sbattere in auto o in qualche luogo appartato? E allora come non esser un tantino solidali con gli alfieri della Benemerita? Sono pure loro degli uomini, in fondo…alla fondina. Di contro, a quante di voi sarà capitato di passare una notte brava in discoteca, di decidere scientemente di ridurvi come larve, con alcool, qualche canna o ancor meglio una pasticca, che poi ci si diverte, e magari senza rendersene conto si finisce in un cesso del locale con un perfetto estraneo: per sentirsi finalmente libere, emancipate, magari solo per una notte, che poi all’indomani ci si risveglia con un senso di vomito e l’imbarazzante consapevolezza di non ricordare chi si è tenuto tra le cosce? Come non essere un tantino severi con le due studentesse poco modello ? Ché il mondo non è una cartolina patinata, né il siparietto affettato di corrispondenze amorevoli , ma un posto spietato che non perdona certe leggerezze, in cui figuri miserabili se ne approfittano di chi è più debole: che sia una donna sola da abusare, un ubriaco da pestare, una persona non autosufficiente da vessare, un anziano confuso da raggirare, un bambino da molestare,un migrante senza diritti da sfruttare, un mendicante senza dimora da cospargere di benzina. Eh già, il mondo non è affatto un bel posto e una ragazza ubriaca fradicia all’uscita da una discoteca non è una deficiente a cui prestar soccorso, ma spesso una buona occasione per far sesso facile. Se le indagini dovessero confermare le accuse, verrebbero consegnati alla legge due stupratori o due “persone perbene”? Forse solo due uomini, uguali a tanti altri: di quelli che “ prima la fanno bere che poi ci sta”, di quelli sanno mostrarsi gentili e cordiali che tanto poi” un androne di un palazzo o un sottoscala sono un posto come un altro, poco importa che manco si regga in piedi”, che un uomo vero sa cogliere al volo certe occasioni, che quando suonerà la sveglia si tornerà ad essere il bravo ragazzo della porta accanto, o l’esemplare padre di famiglia, o il perbenista con la sua morale rigida, pronto ad indignarsi sul social se qualcosa va male.