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AFRAGOLA, altro che “anonimi”. Pina Castiello prepara la corazzata e persino l’Udc ci pensa…

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AFRAGOLA – Tutti si muovono in vista delle elezioni amministrative del prossimo Maggio e i giornali locali, tutti schierati politicamente, raccontano una realtà lontana dalla verità. Invece il “dietro le quinte” fornisce uno spaccato molto chiaro e cristallino. Ognuno si muove come un anguilla tentando di trovare spazi, collocazioni, alleati e posti al sole. Imbrogliando le matasse. Eppure, tutte le strade portano in una sola direzione. Nel senso che qualsiasi evoluzione del quadro dipende da una sola variabile, dalla coalizione di Pina Castiello.

La parlamentare di “Noi con Salvini” scenderà in campo alla guida di una coalizione di liste civiche. Almeno in una fase di partenza. Il disegno è un altro. Ricompattare il vero centrodestra che stravincerebbe le elezioni in prima battuta e costringerebbe il sindaco in carica ad una ritirata nella sua dimora di Napoli. Al sindaco in carica piace vincere facile e di fronte ad una corazzata guidata da Castiello e con Enzo Nepsoli a fare da regista, l’attuale primo cittadino avrà una sola strada da percorrere: il ritiro dalla scena politica facendo pagare ad un centrosinistra inesistente e al Pd tutto il malgoverno di questi 5 anni. Malgoverno e scelte sbagliate che hanno messo in rialzo le quote di Castiello e persino del governo Nespoli.

Il progetto di Castiello è questo: ricompattare sia la classe dirigente che la candidatura di Nespoli incluso l’Udc. Con una sola certezza: tenere fuori dall’alleanza il consigliere comunale di minoranza Cristina Acri. Quest’ultima, insieme alla sua famiglia ed ai centri d’accoglienza per immigrati che gestisce, è finita addirittura in una interrogazione parlamentare presentata da Castiello molto dura e al vetriolo. Che certifica una frattura insanabile. Messa alla porta Acri, il candidato a sindaco Pina Castiello, supportata da Vincenzo Nespoli, stanno lavorando a recuperare le seconde linee storiche del centrodestra locale. E lavorano su atti concreti a ricompattare famiglie storiche come quella di Biagio Castaldo proprio per chiudere il cerchio. Polito, Carnevale, Fiorentino, tanto per fare qualche nome più le new entry come Giovanni Casillo, candidato non eletto alla ultime elezioni nella lista “A viso aperto” a sostegno di Tuccillo; i fedelissimi di sempre, Antonio Pannone, che ha dimostrato di meritare un ruolo di spicco nella futura alleanza che ai nostri microfoni ha rilasciato alcune dichiarazioni in proposito:“Io non recriminerò alcun ruolo, voglio solo il bene per la mia città. Il fallimento totale di Tuccillo –continua Pannone– dimostra che Afragola ha bisogna di un’inversione di rotta e di una nuova classe dirigente. Lavoreremo con umiltà per costruire un’alternativa virtuosa, che abbia una matrice liberal democratica e riformista, di forte connotazione civica e che soprattutto sappia prendere in mano le redini di un modello di buon governo, che è stato sperimentato nella precedente amministrazione di centro destra. Ci sarà spazio per tutti –tiene a precisare– a condizione che si parta in ogni caso da un programma di governo fondato sui principi di legalità, trasparenza amministrativa e di partecipazione democratica”.

Il consigliere Antonio Pannone inoltre ci tiene anche a precisare il lavoro fatto in qualità di parte politica all’opposizione nella consiliatura Tuccillo e lo fa ponendo l’accento su un valora che non deve essere assolutamente trascurato in politica, la coerenza: “Noi siamo stati all’opposizione dall’inizio alla fine della consiliatura, senza tentennamenti e senza cedere alla tentazione di sedersi a qualche tavolo di spartizione. Siamo stati sempre presenti nell’aula consiliare e abbiamo trasmesso ai nostri concittadini ogni giorno, con il dialogo e anche attraverso gli organi di informazione, il senso dei limiti e delle anomalie di un modello amministrativo deficitario e non funzionale agli interessi generali degli afragolesi; – conclude il consigliere – non abbiamo condiviso nulla sul piano politico con un sindaco e una maggioranza incapaci di parlare alla Città e di avviare in Consiglio comunale un vero confronto di merito sul futuro della nostra comunità”.

Tra i fedelissimi c’è da annoverare anche il consigliere Camillo Giacco. Non si può dimenticare Biagio Montefusco che ha chiuso col Pd e si è schierato già da mesi con la coalizione di Pina Castiello insieme ad una serie di professionisti locali, tutti in una lista, che entreranno in politica per la prima volta dopo essere stati mortificati dalle scelte di Tuccillo che ha preferito nei posti chiave e addirittura nei sottogoverno di impegnare soggetti di Napoli che non si sono certo dimostrati migliori degli afragolesi. Peggiori sicuramente si. Ancora Baia, Fusco nonché alcuni settori dell’imprenditoria che ruotano attorno all’affare Tav e da sempre vicinissimi al sindaco Tuccillo. Il progetto di Castiello rischia di sbaragliare il tavolo caricando le truppe sempre di più ogni giorno che passa.

In extremis, facendo leva sul rapporto tra il papà del consigliere Caiazzo, Roberto, ex sindaco di Afragola sponsorizzato da Enzo Nespoli, e il “suocero” di Caiazzo, Pelliccia, già consigliere di Nespoli, lo stesso consigliere della “città Metropolitana” di Forza Italia sarà chiamato all’ovile alla corte di Castiello. Senza la possibilità di batter ciglio. E la ciliegina sulla torta potrebbe arrivare con Nicola Perrino. Non ci sono stati incontri ufficiali tra l’esponente dell’Udc, che ha già amministrato Afragola con Enzo Nespoli, ma Pina Castiello attraverso terze persone ha già avviato un primo approccio lanciando l’idea di ricomporre il centrodestra in città. E da questo punto di vista nessuno ha chiuso la porta ad una ipotesi tutta da costruire in questi mesi. E allora la lettura del quadro diventa semplice. Se Pina Castiello ed Enzo Nespoli chiudono il cerchio schierando una corazzata, ci sarà la fila in ingresso. Mentre Tuccillo dovrà battere in ritirata. E, come da molti previsto, scapperà a Napoli e non si ricandiderà per evitare una sonora batosta elettorale. Il centrosinistra non esiste. Il Pd non esiste. E senza Gennaro Giustino e Nicola Perrino in coalizione, Tuccillo sarebbe spacciato indipendentemente dalla coalizione che metterà in piedi Pina Castiello.  Anche perché il dietro le quinte nel centrosinistra è davvero di basso livello. Se, infatti, il candidato a sindaco dovesse essere Tuccillo, soggetti storici dell’alleanza come Salvatore Iavarone hanno già annunciato che non si ripresenteranno al sostegno del sindaco uscente. E lo stesso vale addirittura per due consiglieri del Pd, Vincenzo Concas e il capogruppo Giovanni Boccellino. Quest’ultimo non lo può dire apertamente per ovvi motivi ma ai suoi ha già fatto sapere che la ricandidatura di Tuccillo non è da sostenere per quanto dimostrato in questi anni. Quindi, di per sé Tuccillo è un candidato debole perché ha smantellato il suo partito ed ha messo in ginocchio l’alleanza scontentando persino i moderati Giustino e Perrino. E senza questi due, al di là di quello che accadrà altrove, Tuccillo non ha speranza nemmeno di una sconfitta dignitosa. E sarà costretto al ritiro. Ma molto dipende dalla coalizione di Pina Castiello. Se riesce lo schema della “corazzata”, Tuccillo si ritira, il Pd sarà costretto a mettere un candidato di bandiera, perdente, e Giustino e Acri resteranno isolati, col cerino in mano.

In campo, tirando le conclusioni, la partita è unica: Castiello e Nespoli cercano di formare una super coalizione di centrodestra mentre Giustino tenta di impedire che il disegno vada in porto per organizzare un centro, distante da Tuccillo, che possa vederlo alla guida di una coalizione almeno sul piano elettorale di peso, con Caiazzo, Acri, Bassolino, Botta, Petrellese, approfittando del peggiore momento storico che vive il centrosinistra in città.

E si torna al punto di partenza. Tutto ruota attorno alla coalizione di Pina Castiello. Di fronte ad un centrodestra compatto, Tuccillo si ritira mentre Giustino e Acri resteranno senza la possibilità di giocarsi una partita competitiva. Tutti i nodi verranno al pettine. Ognuno pensa di essere forte e di avere il pallino in mano. Il tempo sarà galantuomo ed ognuno verrà messo di fronte ai propri errori. Da un lato e dall’altro. Uno vincerà, tutti gli altri saranno costretti a leccarsi le ferite. Bisognerà solo verificare quanto siano profonde.

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AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

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AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

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AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

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AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

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AFRAGOLA. Il Parco residenziale che doveva sostituire il Cinema Splendido non sarà più costruito. Annullato in autotutela il PDC.

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AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.

Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.

All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.

Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.

L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.

Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?

A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.

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