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[ESCLUSIVA] CAIVANO, Monopoli: “Basta chiacchiere è tempo di vederci chiaro” e convoca un consiglio straordinario

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CAIVANO – “Troppi galli a cantare non arriva mai l’alba” recita un noto proverbio antico ed è proprio quello che sta accadendo a Caivano sul tema TARI. Sul territorio e specialmente sui social si stanno riscoprendo, specie negli ultimi giorni, un sacco di “esperti” in materia amministrativa al punto tale che, vista l’enorme confusione, il sindaco si è sentito in dovere, attraverso una nota, di chiedere al Presidente Raffaele Del Gaudio la convocazione di un Consiglio straordinario aperto alla cittadinanza che abbia come ODG la questione TARI e il calcolo della rateizzazione della stessa e no della tariffa come lasciano intendere alcuni soloni autorizzati a scrivere nefandezze perché pressati da quella parte politica che cerca di inquinare a tutti i costi l’iter di cambiamento intrapreso dal primo cittadino.

Ultima pagina del documento redatto da Monopoli

Diversi sono i punti sul quale si è focalizzato il sindaco, come si evince nel documento redatto e indirizzato al Presidente Del Gaudio, in primis l’assurdità con la quale un dirigente all’ambiente indice un bando di gara ponendo l’IVA al 22% quando poi l’Agenzia delle Entrate con risoluzione n.311 del 26 Settembre 2002 ha chiarito che in materia di rifiuti l’aliquota Iva applicabile è quella in misura agevolata del 10%. Detto questo per essere più eloquenti, nel momento in cui si fossero firmati i contratti della gara sui rifiuti, il Comune di Caivano avrebbe pagato circa tre milioni di euro in più in cinque anni. Il cardiologo caivanese, inoltre, sempre in virtù del fatto che troppi scienziati senza laurea si permettono di diffondere fake news (notizie false), ci tiene a informare anche la cittadinanza tutta che grazie all’intervento del nuovo dirigente all’ambiente che si è preso la responsabilità di annullare il bando di gara di cui sopra, il Comune di Caivano non solo indirà una nuova gara con iva al 10% e quindi altri soldi della comunità risparmiati, ma verrà rinegoziato e quindi rispettato anche il costo annuo previsto nella vecchia gara di € 5.136.365,20 e non € 6.687.122,02 come inspiegabilmente usciva fuori dal calcolo totale dei costi fissi e variabili attestando un aumento rispetto al prezzo a base d’asta e al capitolato d’appalto precedente. Quindi anche in questo caso i caivanesi risparmieranno altri soldi sempre grazie alla mission di legalità che si è dato il primo cittadino.

Altro nodo da sciogliere è quello del famoso PEF (Piano Economico Finanziario) che anche in questo caso, capre belanti assoldati da politici ignoranti, hanno contribuito a confondere le idee alla cittadinanza tutta. Inanzitutto il PEF, ammesso che obbligatoriamente si doveva fare (capre belanti docet ndr), come prevede l’Art.1 della Legge 147/2013, il Piano Economico doveva essere stilato dal gestore del servizio (dirigente ndr) e non dall’Assessore al bilancio come tanti “soloni” asserivano. Ma siccome, nel caso di Caivano, non ci troviamo davanti ad un circostanza per la quale si doveva pianificare un piano economico, visto che non ci sono mai state le firme sui contratti dell’appalto della raccolta rifiuti e siccome la ditta Buttol srl si trovava in regime di proroga che, come detto nel precedente articolo, non si sa neanche secondo quale determinazione, l’ente comunale non è obbligato per legge ad effettuare il PEF, ma bastano i riferimenti economici degli anni precedenti come avviene dal 2015.

Oltre tutto quanto scritto, il sindaco Monopoli sente il dovere di lanciare un monito a tutti quei consiglieri, cittadini e nullafacenti che si vogliono occupare di politica, di mettere un po’ da parte l’agone personalistico ostentato a mezzo social e cercare il confronto vis a vis. Per questo motivo e anche per poter porre fine alle polemiche inutili e strumentali rette da chi vuole ottenere il proprio rendiconto, il sindaco ha chiesto questo Consiglio straordinario aperto a tutta la cittadinanza, perché è giusto che la cittadinanza sappia, come dicono in Francia: “da dove scorre la botte”.

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