CAIVANO – Stamattina, puntuali come un orologio elvetico arrivano affissi, in maniera rigorosamente abusiva, imbrattando la città, i manifesti del centro sinistra che riguardano il rinvio del Consiglio comunale attuato dal Presidente Raffaele Del Gaudio Giovedì scorso. Cosa volete farci, oltre ad alzarsi dai banchi dell’Assise pubblica per far da stampella ai dissidenti di Forza Italia questa opposizione sa solo affiggere “tazebao” per strada. Siccome la prima cosa non gli è stata concessa visto il rinvio, hanno pensato bene di attuare la seconda e visto che a mettere su dei contenuti veritieri ce ne vuole, pur di legittimarsi a chiedere le dimissioni ad un sindaco che -è bene ribadirlo- non cede ai ricatti sulle prebende, si inventano la qualunque, così come già fatto dai consiglieri dissidenti e smentiti prontamente da Minformo atti alla mano.
Ormai è consolidata l’alleanza sotto banco tra l’opposizione e i dissidenti di Forza Italia. E’ vero il sindaco non ha i numeri, ma non ha i numeri in modo ufficiale o ufficioso? A che gioco stanno giocando chi ha come obiettivo le dimissioni (attenzione, no la caduta) di Monopoli? E’ questo il modo di far politica, redigendo documenti a iosa e collezionando istanze da protocollare in segreteria a mo’ di punture anestetiche quotidiane fino a quando l’ammalato non muore e redigendo documenti pieni zeppi di demagogia da dare in pasto all’opinione pubblica, dichiarando l’appoggio esterno e quindi facendo registrare la maggioranza ufficiale per poi manovrare sotto banco, chiedendo rinvii su ordini del giorno per motivi del tutto inventati al solo scopo di virare l’Assise pubblica su un solo tema al quale l’appoggio esterno poteva benissimo essere confermato con la sfiducia del Presidente del Consiglio? Bene a queste domande sono sicuro che non ci saranno risposte, ma solo un’opposizione boccalone o opportunista poteva credere a dei tatticismi infantili creati da chi per portare avanti la propria guerra “dichiarata” al sindaco, le sta provando tutte, ma per fomentare l’opinione pubblica, ma proprio tutta l’opinione pubblica ci vogliono menti eccelse e purtroppo la classe politica caivanese rasenta l’ignoranza e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Un paese tenuto in ostaggio da quattro consiglieri che non hanno il coraggio di certificare quello che scrivono sui loro documenti ufficiali attraverso la sfiducia al sindaco, perché ormai sono convinti che per loro non ci sarà una “nuova alba” e non tengono conto che oramai i futuri gruppi politici hanno già segnato i loro nomi sulla lavagna dalla parte dei cattivi.
Ma ritorniamo ai manifesti affissi, sul cartaceo il centro sinistra scrive che il sindaco Monopoli e il Presidente Del Gaudio sospendono la Democrazia perché l’assessore Casillo non aveva preparato il piano economico della TARI, visto che il sindaco voleva l’aumento della TARI. Niente di più falso, anche perché alla fine dell’ultimo consiglio sciolto per mancanza di numero legale, il sindaco ai nostri microfoni aveva dichiarato che il costo della TARI restava invariato ed è vero che anche noi di MINFORMO a più riprese abbiamo affermato di avere un sindaco sprovveduto, ma non abbiamo mai creduto che fosse così sprovveduto da dire una cosa e farne un’altra. Ma evidentemente l’opposizione non segue Minformo o gli conviene non seguirlo. Infatti più di una volta abbiamo dimostrato quanto i dissidenti sbagliassero sulla loro idea dell’aumento della TARI e stavolta stiamo qui a testimoniarlo, come è nello stile di Minformo, atti alla mano. Come potete notare dal documento stilato dal responsabile del settore finanziaro Gennaro Sirico, il confronto dei costi della raccolta rifiuti tra il 2016 e il 2017 è praticamente lo stesso, quindi non bisognava fare altro che applicare lo stesso piano dell’anno scorso.
Il tatticismo dei dissidenti con l’appoggio dell’opposizione nell’ultimo consiglio comunale, in realtà ha determinato solo quanto detto sopra, l’ostaggio della città, poiché grazie a questo comportamento incauto il Comune di Caivano partirà ad incassare le rate della TARI dal mese di Settembre piuttosto che da Luglio e adesso non ci venite a dire che questi tre mesi di stallo sono stati voluti dal sindaco Monopoli. Un altro dato incontrovertibile che bisogna ribadire è che grazie al fatto che è partito l’iter burocratico per l’annullamento della gara sui rifiuti e grazie al fatto che purtroppo il Comune è in dissesto, l’ente può indire un nuovo bando pubblico a prezzo rinegoziato e così ci si assicura anche il costo della TARI invariato per gli anni a venire. Non dimenticando però che l’impegno profuso da quest’amministrazione è messo in atto sempre in virtù di un pareggio di bilancio che faccia dimenticare la voragine creata da quel carrozzone clientelare messo su proprio da chi oggi redige quei manifesti.
Analizzando il dato politico chi ne esce con le ossa rotte da questa storia è proprio il partito di Forza Italia e quando si parla di partito, intendiamo tutto il partito compreso il sindaco e Teresa Fusco che troppe volte viene dimenticata, specialmente da colui che dovrebbe fare le mansioni di segretario e che permette di redigere dei documenti a nome e con carta intestata del partito, conscio di una spaccatura all’interno del suo gruppo. Infatti ci teniamo a precisare che all’interno di un partito la cosa buona e consona da fare, così come la prassi vuole è nominare un segretario che non sia un consigliere o un addetto ai lavori, proprio perché quest’ultimo deve rappresentare la neutralità e deve essere da collante tra eletti, militanti e simpatizzanti del proprio partito, invece a Caivano abbiamo un commissariamento di Forza Italia rappresentato da Giuseppe Mellone che essendo un consigliere, autonomamente ha deciso di sposare la battaglia degli altri tre contro il sindaco -massima espressione del suo partito- e non tenendo conto neanche del pensiero di Teresa Fusco, come se quest’ultima, nota a tutti per il suo carattere mite ed introverso, non contasse nulla sul piano politico.
Da indiscrezioni in esclusiva Minformo ci giunge voce che il sindaco Monopoli abbia contattato di persona il coordinatore regionale Domenico De Siano al quale il primo cittadino ha spiegato tutto e cosa abbia portato a questa spaccatura interna, si attende a giorni la reazione del coordinatore che ha promesso un suo intervento a riguardo. Vi terremo aggiornati.
In ultima analisi quindi, non ci sarebbe altro da aggiungere visto che cerchiamo di essere sempre eloquenti, tranne che il fatto è sotto gli occhi di tutti e la riflessione da fare è la seguente: Se ho un sindaco che non funziona e so di avere i numeri, vado dal notaio e lo sfiducio. Se invece tento di mettere alle corde il sindaco affinché si dimetta, facendo ostruzione e mantenendo in ostaggio il paese, non faccio altro che delle azioni antidemocratiche, costringendo una persona a fare un’azione contro il proprio volere. Tipico atteggiamento di alcune organizzazioni note sul territorio caivanese.