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[ESCLUSIVA] AFRAGOLA, in un ristorante di Torre del Greco sancita la fine politica di Tuccillo e del “sistema” Nespoli

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AFRAGOLA – Il sindaco Tuccillo è alla frutta. Resterà in carica fino alla fine del mandato ma senza maggioranza. La svolta ieri sera (lunedì): due alternative impegnate in un confronto a distanza. Quella di Enzo Nespoli, in un convegno che ha visto la partecipazione di poco più di cento persone ad ascoltare Antonio Pannone, Camillo Giacco e la parlamentare di “Noi con Salvini” Pina Castiello; e la cena a Torre Del Greco dell’area moderata in un tavolo bipartisan e trasverale.

La prima uscita della coalizione di Nespoli è stata sotto tono. Pina Castiello  dovrebbe essere la candidata a sindaco di quello che è passato alla storia come “vecchio sistema”.  Persona di fiducia di Nespoli in grado di tentare la scalata al Municipio. La manifestazione pubblica ha segnato un fallimento. Poca gente, zero entusiasmo ed assenza dei consiglieri di centrodestra dell’area moderata. Oltre Pannone e Giacco, è intervenuto, da non invitato, pure Biagio Castaldo, uomo di punta e storico del centrodestra locale che ha sottolineato comunque il suo dissenso e non ha escluso che se il progetto politico non decolla si guarderà attorno. Un altro pugno in faccia a Nespoli che quando c’è da stare in pubblico può mostrarsi al massimo spettatore a causa dei guai giudiziari che si ritrova ad affrontare e che da sindaco e parlamentare in carica gli costarono addirittura gli arresti domiciliari.

Insomma, una “debacle”. Anche perché tutti gli altri consiglieri di opposizione, Tommaso Bassolino, Cristina Acri ed Antonio Caiazzo, sono stati sempre ieri sera (lunedì) a cena con l’ala moderata che attualmente, anche se in forte dissenso col primo cittadino, è ancora al sostegno del sindaco Tuccillo.

Cena a Torre Del Greco in un noto ristorante della zona. Pietanze leggere ma quello che contavano non erano le portate ma il contenuto. Un primo approccio positivo che segna la svolta. Caiazzo, Acri, Bassolino, Giustino, Raffaele Falco, Lello Botta, Gennaro Castaldo e Nicola Petrellese.  Ossia, “Liberamente”, Afragola libera, A viso aperto e “Area popolare”. Prove di dialogo al centro guardando alle prossime elezioni Amministrative lontani dallo schema fallimentare “Nespoli-Tuccillo” dell’uomo solo al comando. Si è discusso di contenuti, dell’idea di città e della voglia di una generazione di voler dimostrare di essere all’altezza del compito di amministrare la città senza “padrini” e senza “padroni”. L’ultima chance per quelli che da giovani rischiano di invecchiarsi alla corte prima di Nespoli e poi di Tuccillo. Bocciato il modello del candidato “calato” dall’alto. Ecco allora che per l’area moderata bisogna andare oltre la “triade” Nespoli-Tuccillo-Castiello. Un impegno che non potrà essere disatteso.

Si è parlato anche dell’esperienza in corso ormai su un binario morto. A settembre Tuccillo si ritroverà senza maggioranza e dovrà prendere atto della consumata rottura con l’area moderata. Il percorso politico innescato da tempo è irrefrenabile e solo il capo dell’esecutivo non è riuscito a percepirlo continuando ad andare avanti da solo con gli amici di Napoli pagati dalla collettività, le clientele nello staff pagate coi soldi pubblici ed una giunta di assessori non afragolesi a non garantire nemmeno l’ordinario. Distinti e distanti dal resto della città. Tuccillo se n’è fregato ed è arrivato il momento di assumersi le conseguenze derivanti dalle scelte che ha fatto e difeso pure con arroganza ed a tratti senza nemmeno contenuti.

Negli ultimi due anni Tuccillo ha preferito tirare a campare, imbottire le proprie truppe di acquisti a basso costo raccattate tra la quinta fila delle liste che lo hanno sostenuto alle ultime Amministrative. Pensando di arrivare a fine mandato ed essere autosufficiente. Ma c’è la sensazione che avrà problemi persino a ricandidarsi. Gennaro Giustino e tutto il suo gruppo sono destinati, ormai, a prendere le distanze perché mai si accolleranno un fallimento politico ascrivibile in primis a Tuccillo e poi al Pd. Giustino non può continuare a fare da paravento ad un sindaco e ad una serie di alleati che non hanno perso occasione in questi quattro anni per mortificarlo e tentare di delegittimarlo. E senza Giustino, la coalizione di Tuccillo resta inesistente sul piano politico, amministrativo e di rappresentanza. Se poi oltre Giustino sottrai pure il presidente del Consiglio, Nicola Perrino, per il sindaco Tuccillo non ci sarà scampo. Dovrà inventarsi una scusa e ritirarsi nella sua città, Napoli, per non andare al massacro alle elezioni e dimostrare la sua inconsistenza elettorale sul territorio.

Giustino è uscito allo scoperto con la cena a Torre Del Greco e le immagini mettono al riparo di qualsiasi smentita. Ma adesso dovrà dimostrarsi coerente ed assumere le decisioni con quanto ha messo in campo: deve prendere immediatamente le distanze da Tuccillo e da una maggioranza che sul piano politico non esiste più. Altrimenti la città non capirebbe. “A viso aperto” e tutti i commensali non possono ancora per molto continuare a costruire un’alternativa seria e allo stesso tempo restare in amministrazione, con assessori in carica, finti protagonisti di un progetto che non esiste, senza prospettiva e che da un anno non produce risultati per la città. Nei primi tre è stato necessario sostenere Tuccillo e la “coalizione di salute pubblica”. Poi tutto è scoppiato e il sindaco non è riuscito a trasformare quel progetto “a tempo” in un contenitore politico con un’idea di città da realizzare e di prospettiva. Tuccillo è andato avanti da solo, ha fatto le sue scelte in autonomia, ha imbottito il Comune di amici ed è con loro che deve presentarsi davanti agli elettori per essere giudicato.

Afragola ha bisogno di altro e ieri sera l’area moderata ha dimostrato che vuole esserci. Mettendoci la faccia ed assumendosi la responsabilità del governo di una città stufa di colonizzatori e forestieri, di “padrini” e di “padroni”, di “mezze tacche” importate e di affaristi improvvisati.

nella foto i consiglieri comunali di Afragola all’ingresso del ristorante a Torre Del Greco.

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AFRAGOLA. Raccolta Rifiuti come a Giugliano? Parenti e amici di politici assunti dalle vecchie ditte del servizio igiene urbana

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AFRAGOLA – Da poco più di un mese nel comune normanno si è insediata la nuova ditta del servizio di igiene urbana, affidataria di un appalto di svariati decamilioni per la durata di nove anni. Un appalto mostruoso mai visto prima in tutto l’hinterland napoletano. A vincerlo è stata una ditta che ha sede legale a Imperia ma il cui Amministratore è di origini afragolesi.

Premesso che per una querela sporta ai danni dell’ex Senatore Vincenzo Nespoli in merito proprio alle modalità che lo stesso voleva imporre alla funzionaria denunciante su come istruire l’indizione di gara sulla raccolta rifiuti, oggi è in corso un processo che vede coinvolti il dominus afragolese e l’attuale dirigente alle Finanze Marco Chiauzzi, oggi la nostra attenzione si focalizza su altre anomalie che riguardano lo stesso settore.

Prima che le chiavi del cantiere passassero nelle mani della Ecology srl il servizio era affidato alla Buttol mediante una gara indetta nell’ottobre del 2020 ma affidata nel dicembre 2021, quattordici mesi dopo e nel frattempo era sempre la Buttol ad espletare tale servizio, come? Non si sa. Ma andiamo oltre. La gara prevedeva l’affidamento per la durata di mesi 6+2 per un importo complessivo pari a € 4.009.967,62 iva esclusa di cui € 41.102,72 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso.

L’anomalia della nostra cronistoria sta nel fatto che la ditta Buttol, dopo la scadenza di 8 mesi previsti da questo affidamento abbia goduto di altre proroghe per altri 30 mesi per un valore pari a cinque volte a quello dell’affidamento previsto dal bando di gara.

Insomma. Per un appalto di circa 4 milioni di euro si è arrivati a far incassare alla ditta Buttol srl prima e Velia Ambiente srl poi una somma di 20 milioni di euro.

Ma le stranezze e le anomalie non finiscono qui. Fin dall’affidamento della prima gara ad oggi per quanto riguarda i 38 mesi presi in esame dal nostro articolo, non è stato mai firmato alcun contratto che potesse far valere un accordo tra le parti né dalla ditta Buttol srl e ne dalla ditta Velia Ambiente srl subentrata alla prima nello stesso appalto. Quindi le anomalie aumentano se si considera la possibilità di poter far subentrare una ditta in un appalto mai sottoscritto tra le parti.

Sarebbe tutto quasi normale se ci fermassimo qui. Invece no. L’Amministrazione Pannone su quest’affidamento si è superata. Oltre alle proroghe, sicuramente illegittime, che superano di gran lunga il valore dell’appalto iniziale e la mancanza delle firme sui contratti, quindi l’assenza di una legittimità da parte dell’azienda ad espletare il servizio, c’è da aggiungere, inoltre, che a tali ditte, prive di ogni legittimità – è bene ricordarlo sempre – sono stati affidati anche una serie di servizi aggiuntivi per diverse centinaia di migliaia di euro e la totale assenza di penali e ricorsi. Come se queste due ditte avessero sempre esplicato in maniera eccellente il proprio servizio di raccolta rifiuti.

Ma l’Amministrazione Pannone non si accontenta di farci chiudere le riflessioni sul vecchio appalto dei rifiuti in questo modo. Abbiamo ancora dell’altro. Poi non venissero a lamentarsi i cittadini sui costi esorbitanti della TARI. Da una parte devono uscire tutti questi soldi che beneficiano chissà chi. Ma andiamo avanti.

Durante questi 38 mesi queste due ditte hanno anche assunto del personale e da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che le due ditte abbiano anche ricevuto alcune pressioni da addetti ai lavori per far assumere parenti e amici e da quello che trapela, sembrerebbe che dietro ai camion della raccolta rifiuti ci siano finiti parenti o affini di consiglieri e/o di candidati nelle liste del Sindaco Pannone. Il dubbio che ci sovviene ora è: In che modo sono state assunte queste persone, tempo determinato o indeterminato? Hanno anche diritto al passaggio di cantiere e quindi sono finiti per essere dipendenti della nuova ditta? Lo scopriremo in questi giorni e vi daremo aggiornamenti.

Praticamente la vicenda somiglia tanto a quella di Giugliano che ha visto indagati il Sindaco Nicola Pirozzi e il vicesindaco Antonio Poziello. Solo che qui ad Afragola non si hanno traccia di mazzette e orologi di lusso e si spera tanto per l’Amministrazione ma soprattutto per il Sindaco Pannone, persona onesta, perbene e ottimo professionista, che il disegno portato avanti dai settori non sia lo stesso.

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AFRAOGLA. Processo SEAN. I PM della Corte di Appello chiedono la conferma della pena di primo grado. 8 anni di reclusione per Nespoli

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AFRAGOLA – In queste ore si è conclusa l’udienza di Appello al Processo “SEAN” che vede coinvolti l’ex Senatore Vincenzo Nespoli e il commercialista Maurizio Matacena accusati in relazione alla vicenda della bancarotta fraudolenta e riciclaggio. In riferimento al complesso residenziale in Afragola al rione San Marco.

I PM hanno chiesto la conferma delle condanne di primo grado, che per Nespoli prevedevano una pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, mentre per Maurizio Matacena la condanna ad anni quattro di reclusione e interdizione di 5 anni dai pubblici uffici.

Questa vicenda giudiziaria non è solo che la punta dell’iceberg che vede il vero dominus dell’Amministrazione afragolese coinvolto in altri procedimenti.

Infatti solo pochi mesi fa la stessa Corte di Appello conferma e condanna l’ex Senatore a 9 anni di reclusione in merito al processo “La Gazzella” accusato, anche in questo caso di bancarotta fraudolenta, riguardante il fallimento della società di vigilanza La Gazzella di Afragola, che presentava un passivo di 25 milioni di euro.

Per gli stessi fatti a Luglio scorso Nespoli è stato condannato dalla Corte di Appello di Napoli, quinta sezione civile, a risarcire il Curatore del fallimento de La Gazzella S.R.L. per i danni arrecati alla società e ai suoi creditori. La somma complessiva, aggiornata alla data della decisione, ammontava a € 16.231.428,71. Inoltre, Nespoli si dovette farsi carico anche delle spese legali dei due gradi di giudizio relative alla controversia, quantificate in € 127.729,00.

A dicembre è stata fissata la data per le arringhe difensive degli avvocati di Nespoli e Matacena. Una volta concluse le arringhe, si attende la sentenza entro la fine dell’anno o, al limite, nel primo bimestre del nuovo anno.

Tempi duri per il deus ex machina dell’Amministrazione afragolese. Per lui l’anno prossimo sarà un anno molto intenso che si spera, lo vedrà un po’ più occupato nelle sue faccende personali e un po’ più lontano dalla vita pubblica afragolese.

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AFRAGOLA. Il Parco residenziale che doveva sostituire il Cinema Splendido non sarà più costruito. Annullato in autotutela il PDC.

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AFRAGOLA – Sono passati cinque mesi da quando l’Ufficio Tecnico del Comune di Afragola rilascia il Permesso di Costruire legato ad una Convenzione Urbanistica che vedeva la monetizzazione degli standard urbanistici nel lotto di terreno dove una volta sorgeva il Cinema Splendido.

Rilasciato il Permesso, iniziano i lavori di abbattimento di quello che fino a poco tempo fa rappresentava un luogo di aggregazione e di cultura. La ditta firmataria della Convenzione e richiedente del PDC nonché esecutrice dei lavori di abbattimento e ricostruzione è la Ditta Gralise Costruzioni srl di Afragola.

All’indomani di questo provvedimento amministrativo si è messa in moto una macchina investigativa che ha perfino interessato gli alti piani della Procura della Repubblica di Napoli, infatti tante sono state le visite delle Forze dell’Ordine delegate che in questi cinque mesi hanno raccolto documenti ed escusso quasi tutti i funzionari comunali coinvolti nell’iter burocratico inerente la Convenzione di cui sopra, fino ad arrivare alle ore 14:42 di oggi pomeriggio quando al protocollo compare la determinazione della sospensione dei lavori e di avvio del procedimento di annullamento in autotutela del Permesso di Costruire sopra citato.

Ma cosa è successo di così tanto grave al punto da scomodare la Procura della Repubblica? A un certo punto si è messa in moto una imponente azione info investigativa e in pochi giorni sono stati escussi dalla caserma dei carabinieri di Afragola funzionari e dirigenti comunali, l’ingegnere dell’urbanistica Valerio Esposito, Maria Pedalino e quattro responsabili dell’ufficio Gare e Appalti.

L’oggetto delle investigazioni era quello di verificare se prima del rilascio della Convenzione e della relativa produzione edilizia si è provveduto a fare le verifiche preliminari e quello che è emerso è che le verifiche preliminari sono state fatte in maniera tardiva e soprattutto sono state effettuate sulla base di autocertificazioni ma la cosa più eclatante emersa è che il richiedente del Permesso era detentore di un debito tributario di circa € 130mila nei confronti del Comune di Afragola e per i regolamenti dei tributi e regolamento di contabilità con tale difformità non avrebbe mai potuto firmare quella convenzione.

Allora le domande che ci poniamo sono: Se non si fosse mossa la Procura, per giunta una Sezione non di competenza territoriale dato che Afragola è sotto la giurisdizione di Napoli Nord, quindi non è escluso un interessamento diretto del Procuratore Capo di Napoli e della DDA, il Comune di Afragola nello specifico l’Amministrazione Pannone avrebbe mai sospeso questi lavori? Perchè i controlli non sono stati fatti prima di far firmare la Convenzione e prima dell’abbattimento del Cinema Splendido? Saremmo mai stati messi in grado di sapere tali difformità nell’iter burocratico al netto delle indagini?

A tal proposito, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, per le stranezze attuate dall’Ufficio Tecnico circa l’andamento burocratico di certi provvedimenti, anche la concessione edilizia di via Ciaramella sarà annullata in autotutela perché, allo stesso modo, dopo aver abbattuto l’immobile pre esistente, dagli uffici competenti si sono accorti che in quella porzione di area nel sottosuolo dovrà sorgere la stazione della Metropolitana. Insomma una sprovvedutezza tale da mettere l’Ufficio Tecnico ancor di più sotto la lente di ingrandimento.

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