ACERRA – Ieri sera alle 18 è partito il fiume di persone per le strade della città, tutti uniti a protestare contro i continui roghi appiccati nelle periferie di Acerra e paesi limitrofi, in special modo per i continui fuochi di autocombustione derivanti dai rifiuti sversati nei regi lagni di Via I Maggio che da venti giorni costringono i residenti della zona a vivere in casa propria con le finestre chiuse e i condizionatori, per chi ce l’ha, accessi ventiquattro ore al giorno.
Una situazione drammatica che ha costretto i cittadini acerrani a scendere in piazza prima e a radunarsi in corteo dopo, non sanno più a chi rivolgersi. Nel serpentone umano era presente anche il primo cittadino che due giorni prima non era voluto scendere tra la gente per parlare con loro, ma al corteo organizzato non si è potuto sottrarre e noi, con le nostre telecamere lo abbiamo catturato mentre manifestava insieme al suo popolo.
Apparso dispiaciuto il primo cittadino non ha potuto fare altro le stesse parole che ha sempre detto in questi ultimi tempi, che la cosa non è di competenza del sindaco e che lui ce la sta mettendo tutta a sollecitare gli organi sovracomunali, intanto la gente è ancora costretta respirare aria malsana e i residenti di Via I Maggio sono ancora costretti a vivere chiusi in casa, almeno speriamo che l’operato del primo cittadino cominci a dare i suoi buoni frutti, poiché visto che è stato confermato a furor di popolo, se i suoi interventi a riguardo dovessero rivelarsi inefficaci, la vedo dura per i cittadini acerrani, essere governati da un sindaco che non sa farsi ascoltare da chi di dovere.