PORTICO DI CASERTA – Quando un sindaco o una maggioranza appena eletta non riesce già al terzo giorno dall’insediamento a sopportare il peso della verità e chiama in adunanza i manutengoli dalla penna in vetrina, vuol dire che il dato è preoccupante, poiché chi sale allo scranno più alto di una città deve mettere in conto di dover dimostrare, nella più nobile trasparenza il proprio operato ma soprattutto avere le spalle abbastanza larghe da attutire le critiche e dimostrare con i fatti solo ai cittadini la loro verità, senza servirsi di fango e slogan campati in aria dati in pasto a quel tipo di stampa che per sbarcare il lunario si presta a questi giochetti.
Nel ricordare al neo sindaco Oliviero che l’ex sindaco Massaro ai tempi del Ventriglia vicesindaco non si occupava di vicende politiche e che ha cominciato la sua carriera nel 2004, quando l’imprenditore della zona P.I.P. già non era più vicesindaco da più di un anno, ai cittadini portichesi vorrei chiarire qual è la differenza tra stampa libera e stampa asservita e nell’era di internet quanto sia inutile la definizione di territorialità.
La stampa libera come può essere Minformo, si mantiene solo ed esclusivamente sull’operato del suo settore commerciale istituito con l’aiuto di due broker che hanno il compito di trovare aziende e attività commerciali -non appartenenti o legate a personaggi politici- che vogliono usufruire della visibilità che offre la piattaforma in cambio di sponsorizzazioni. La stampa libera è contro la ludopatia e pertanto non accetta sponsorizzazioni da minicasinò o agenzie di scommesse. La stampa libera non vende i propri contenuti editoriali o pagine di carta stampata. I prodotti redatti dalla stampa libera sono frutto di riflessioni e informazioni che arrivano direttamente in redazione attraverso una scelta capillare di fonti sparse sui vari territori e una volta riscontrata la veridicità delle indiscrezioni le rende pubbliche.
Minformo nasce nel Maggio 2016 a Cardito in provincia di Napoli e come obiettivo di copertura si è dato quello della Campania intera, logicamente per arrivare a tale obiettivo si parte dai territori in cui ci si riesce a inserire con un organigramma competitivo, questo è il motivo per il quale sui territori lontani dalla redazione a volte le notizie escono a singhiozzo, ma questo è un elemento ulteriore atto a dimostrare la vera libertà sia di stampa che economica. Attraverso, invece, strumenti di comunicazione sempre più sofisticati, la redazione riesce ad essere vicina a qualsiasi territorio in tempo reale con l’aiuto anche dei social network e del web 2.0.
La stampa asservita invece è quella che sulle proprie pagine presentano poche sponsorizzazioni, quella che in campagna elettorale espone banner e santini dei vari candidati sindaci e consiglieri, la stampa asservita è quella nella quale un sindaco di una città può chiamare in qualsiasi momento e in cambio di pochi spiccioli fa scrivere quello che vuole comunicare, conosco testate alle quali è il politico stesso che scrive l’articolo e poi il direttore della testata lo firma solo. L’obiettivo di un politico che si serve di questo tipo di stampa lo fa solo per deviare l’opinione pubblica verso il consenso alla propria persona, sia dal punto di vista umano che professionale.
Ecco questo è quello che capita sui territori dal punto di vista della comunicazione, quest’ultimo termine talvolta sconosciuto sia ai politici che agli addetti ai lavori.