SANT’ANTIMO – Nell’ambito dell’inaugurazione della nuova struttura nata dal bene confiscato alla camorra in Via Galilei, il capitano dell’Arma dei Carabinieri Antonio De Lise comandante della compagnia carabinieri di Giugliano, rilancia la proposta di istituire un’associazione antiracket nella zona Napoli Nord, proprio perché in questa zona esiste un dato oggettivo abbastanza preoccupante, poiché si parla di un area che conta ben 13 clan organizzati eppure c’è un bassissimo numero di denunce per estorsioni e racket.
A raccogliere l’invito all’interno della struttura ormai diventata centro polifunzionale per immigrati, è stata la dottoressa Celli, che gestisce l’ufficio dedicato a tale problematica della prefettura di Napoli: “Ci sono fondi per le vittime di estorsione ed usura. Raccogliendo la proposta del capitano, invito ad organizzare un incontro qui a Sant’Antimo per far capire i vantaggi del denunciare”. Questo è quanto afferma la dottoressa, ricordando inoltre che proprio S.Antimo così come i paesi limitrofi sarebbero stati, negli ultimi periodi, teatri di vicende legate ad esplosioni verso le serrande di attività commerciali e che contestualmente esiste anche poca collaborazione sia da parte delle vittime che dei residenti.