

Cardito
CARDITO: Mazza e Amirante fanno le schegge. Ma le “gaffe” restano
Pubblicato
8 anni fail
Da
RedazioneCARDITO – La politica vive un momento di “impazzimento” collettivo. Una serie di schegge impazzite che non hanno nemmeno le idee chiare sugli obiettivi da perseguire. Un mix devastante che produce i risultati attuali. E la cosa peggiore resta verificare che l’opinione pubblica spesso resta lontana da quanto realmente accade nelle stanze del Palazzo attribuendo meriti a chi non ne ha. Due temi di attualità importanti. La nomina del portavoce al Municipio e la sentenza “blocca ruspe” emessa dal Tribunale di Napoli a favore degli atti messi in campo dal sindaco e dall’amministrazione comunale.
Sui social consiglieri comunali si fanno i complimenti, teorizzano e si mettono medaglie sulla giacca. Ma come stanno veramente le cose? Chi conosce i fatti sa bene che la verità è ben lontana da quanto i consiglieri scrivono su “Facebook” per cercare di ingraziarsi i cittadini. E ciò è possibile perché ormai c’è pure una stampa asservita e anche quella che vuole presentarsi come “antisistema” resta al servizio di una parte dell’opposizione. Per ovvi motivi che il paese conosce. Ma qual è la verità? Riscontrabile e verificabile? Marco Mazza e Enzo Amirante hanno bloccato per due anni la nomina del portavoce al Municipio. Lo votarono pure in bilancio ma sui social parlarono di sprechi cercando di buttare la benzina solo sul sindaco. E in parte ci riuscirono pure. Al punto da esultare su Fb: Amirante scrisse litigando con un altro collega di opposizione, testualmente, di “aver impedito al sindaco di nominarsi il portavoce”. Dopo pochi mesi il bilancio viene riapprovato e dentro c’è non solo il portavoce, figura che costa meno di tutte, ma pure due staffisti.
E guarda caso parlano di sprechi e si “fissano” sul portavoce, su quello che costa meno. Ma non sui due staffisti quando i nomi sono già pubblici e si tratta di clientele perché quegli incarichi premiano “capielettori” ereditati dal “decennio”. Quindi è evidente che la battaglia sul portavoce è tutta personale. Al punto che per salvare la faccia in aula, Amirante abbandona il Consiglio. Ufficialmente rischiava lo svenimento. Mal di testa. Dice di essere favorevole ma ufficialmente non lo vota. Se ne va prima. Mazza lo vota il portavpoce e pure i due staff ma propone con l’opposizione di scrivere un codice deontologico. Confondendo la figura del “poratvoce del sindaco” con quella di addetto stampa del Comune. Figure diverse con compiti diversi. Ed in entrambi i casi il codice deontologico lo prevede per i giornalisti la legge e lo stesso Ordine di appartenenza. Ma soprassediamo. Non tutti sono competenti, soprattutto se questi incarichi a Cardito sono sempre stati utilizzati per garantire uno stipendio ai disoccupati-elettori, figuriamoci se possano già capire la differenza tra “portavoce” del sindaco e addetto stampa del Comune. Va bene pure il Codice deontologico da scrivere in commissione.
E pure Pisano si convince che il “pappagallo”, come lo ha inteso quando al governo del paese c’era lui con Peppe Barra sindaco, diventa una figura indispensabile. Quel codice da scrivere fa la differenza pure per Forza Italia. Che prima di are l’ok si assicura che si tratta di “pappagallo” e non di un professionista. E la dimostrazione sta tutta in quel Codice etico che la politica vuole elaborare ben oltre quello già esistente presso l’Ordine. Insomma, non vogliono un professionista ma cercano di creare le condizioni per obbligare e condizionare il sindaco a scegliere il “pappagallo” che dovrà avere paura pure di andare alla toilette e capire a quale posizione attenersi per espletare un bisogno fisiologico. Mazza comunque vota insieme all’opposizione. Dimenticando la denuncia di “spreco”. Mentre Amirante prima della discussione arriva il rischio “svenimento”. Così mettono una toppa di fronte all’opinione pubblica e cercano di rimediare alla figuraccia che non è passata comunque inosservata. Ed ha dimostrato che nelle loro posizioni c’era soltanto personalismo.
Passi pure il portavoce “commissariato” dalla politica. Ma in commissione succede quello che nessuno si aspettava. Si deve scrivere il Codice deontologico. E si sbaglia commissione. Convocano la II, quella legata alle Politiche sociali, e non la I con competenze su Affari generali. Passi anche questa “gaffe”. Va bene pure la seconda. Ma la riunione salta perché Luigi Fusco del Pd e Sossio Barra di “Cardito democratica” non si presentano. Tradendo l’impegno con l’opposizione. E Chiacchio sbotta. “L’ennesima farsa che testimonia l’incapacità della maggioranza e del dilettantismo che regna ormai da diversi anni al Municipio. In consiglio comunale la minoranza ha condiviso, coerente con quanto ho sempre detto, la nomina al Comune di un portavoce per le comunicazioni istituzionali attraverso un percorso, stabilito in aula con la “squadra di governo”, che vedeva come prima tappa la redazione in commissione di un Codice deontologico al quale il professionista che sarà incaricato dovrà attenersi. Ebbene, è stata convocata la II commissione con all’ordine del giorno la redazione del Codice deontologico. Lugi Fusco del Pd e Sossio Barra di “Cardito democratica”, ossia il partito del sindaco e la lista civica del sindaco, si sono assentati e la commissione è stata rinviata per mancanza di numero.
Questo è il rispetto che la maggioranza ha delle istituzioni: le mortifica e calpesta il confronto venendo meno agli impegni pubblicamente assunti mostrando solo un’arroganza sterile e vuota tipica di chi considera il potere nella sua accezione peggiore”. Il bello arriva, però, sulla sentenza del Tribunale in relazione al “blocca ruspe” nei confronti della case abusive acquisite al patrimonio comunale. Mazza è stato il primo a pubblicizzare la sentenza ed a mettersi la medaglia sul petto. Lui, che solo qualche mese fa, si dimise dalla presidenza della commissione Urbanistica scrivendo una lettera proprio su questo argomento, puntando l’indice contro il sindaco e l’amministrazione accusati di non aver fatto quello che c’era da fare per risolvere il problema degli abbattimenti. Il tribunale ha sancito una cosa diversa ed ha premiato, al contrario di quanto Mazza affermava, che l’amministrazione ha operato su questo fronte bene. Facendo addirittura scuola in Italia. E Mazza al posto di prendere atto di essere stato smentito nonostante mesi prima riuscì ad alzare un polverone contro il sindaco, cosa fa? Sale sul carro del vincitore e smentisce se stesso o, semplicemente, ha dimenticato la sua posizione sull’argomento assunta mesi addietro. Infatti, risulta ancora dimissionario da presidente di commissione Urbanistica.
E non è stato ancora sostituito.
Adesso cosa farà? Chiederà scusa per il polverone alzato e tornerà sulla poltrona della Terza commissione come se nulla fosse accaduto? Ma in un contesto politicamente mediocre, tutto passa inosservato. La sentenza ha premiato l’amministrazione? E adesso tutti a mettersi la medaglia in petto ad assumere meriti tanto la gente dimentica in fretta e i consiglieri possono dire tutto e il contrario di tutto puntando proprio su un’opinione pubblica disattenta e disinformata. Ma il dato politico resta. Amirante “scalcia” ma non vota contro per non perdere contatto con la maggioranza e coi benefici collegati. Mazza fa il bello ed il cattivo tempo ma non è una notizia che lavora contro il sindaco Peppe Cirillo.
E proprio sulla questione degli abbattimenti è emersa la verità. Se il tribunale avesse dato torto all’amministrazione. Mazza ne usciva vincitore perché, come detto, ha sparato a pallettoni contro sindaco e amministrazione denunciando ritardi, inadempienze e rischio di illegalità. Se il tribunale, com’è successo, ha sancito che Cirillo ha fatto bene al punto da fare scuola in Italia, Mazza si è preso i meriti, ed ha fatto di tutto per mettersi in mostra, da consigliere di maggioranza proprio per coprire la “gaffe” dei mesi scorsi. Questa è la politica a Cardito. Due o tre forni. Nulla cambia. Dibattito annientato e coerenza zero
Ti potrebbe piacere
-
Cardito, tutto pronto per la presentazione del libro ‘Supermercati’
-
Paura in provincia di Napoli, tre furti in meno di 48 ore: la situazione
-
Lutto nel mondo della politica, è morto Aldo Tortorella: aveva 98 anni
-
Cardito, rapina a mano armata in un negozio: arrestate due persone
-
Crollo palazzina a Cardito, famiglie ancora fuori dalle loro case: i dettagli
-
Lutto nel mondo della politica: è morto Jean Marie Le Pen

CARDITO – Cardito. L’intervista al sindaco di Cardito, Giuseppe Cirillo, apre ad una serie di riflessioni che meritano di essere approfondite sul piano politico. Anche per alzare l’asticella del dibattito, troppo appiattita su Cirillo, unico soggetto politico emerso in questi dodici anni, e non per colpa del primo cittadino.
In vista delle prossime elezioni, e quindi di un ciclo nuovo che si dovrà aprire, è necessario già oggi piantare qualche seme che dovrà poi fiorire.
Partiamo da una premessa. Giuseppe Cirillo ha azzerato in questi dodici lunghi anni i vecchi schemi. Cosa significa? Non esistono più divisioni o squadre predefinite, che sanciscono alleanze già precostituite oppure soggetti politici che non possono dialogare al di là dei posizionamenti di questi anni. Uso un termine forte per rendere l’idea: il sindaco è cresciuto politicamente a dismisura. La classe politica locale non è riuscita a stare al suo passo. Anzi, di passi ne ha compiuti ma all’indietro. Ciò ha provocato due elementi: azzeramento del dibattito politico, drastica riduzione dei soggetti politici. In minoranza, alcuni sono partiti da giovani promesse e chiudono l’esperienza nel totale anonimato. In maggioranza singolarmente non esiste nessuno: tutti fedelissimi del primo cittadino. Come detto, un appiattimento su Cirillo così forte che ha azzerato la politica e superato i vecchi schemi.
Adesso, nella costruzione del dopo dodicennio, l’unico che ha dettato la prima ricetta è sempre il capo dell’amministrazione carditese. Punta alla politicizzazione del quadro: centrodestra e centrosinistra. Legittimo, soprattutto per la sua visione di alto profilo maturata pure da vicepresidente della Città metropolitana e quindi ormai abituato ad altri palcoscenici e ad altri livelli rispetto, e lo dico con rispetto e dispiacere, al degrado che caratterizza questi territori.
Questa è una visione del futuro, nella costruzione del futuro, che dovrà tramutarsi in concretezza. E bisogna capire se sarà l’unica in campo come è accaduto in questi 12 anni oppure se ci sarà dell’altro. Non lo può sapere nessuno, almeno in questo momento. E allora proviamo a sviluppare un ragionamento su dati oggettivi e che aiutano la riflessione. Penso che Nunzio Raucci abbia capito che la sua ambizione personale di voler fare il candidato a sindaco nonostante nessuno lo volesse, ha rappresentato negli anni il migliore alleato di Cirillo e della sua scalata.
Quindi, in un contesto dove la politica è stata azzerata, innanzitutto bisogna togliere da mezzo le ambizioni personali. E in un deserto, dove politicamente non è cresciuto nemmeno un fiore e dove il primo cittadino ha azzerato, superato, cancellato, i vecchi schemi, da dove ripartire. C’è chi nel deserto vede solo sabbia e null’altro. E chi, affidandosi ad una visione più ottimista, coglie da quel deserto un’opportunità. Qualsiasi cosa si deve costruire e indipendentemente da chi la deve costruire, si parte da zero. Quindi, sarà molto più semplice. In cosa si tramuta questo contesto? Tutti possono parlare con tutti.
Non ci sono più barriere precostituite da gruppi contrapposti. Per intenderci, il gruppo Barra può tranquillamente ragionare con Cirillo e stabilire un percorso insieme. Le vecchie ruggini tra i protagonisti del dopo Barra sono ormai superate, vecchie, lontane proprio grazie a ciò che ho spiegato in apertura: i vecchi schemi sono stati abbattuti. Il primo passo, quindi, è quello di individuare chi sono i soggetti politici. E, badate bene, c’è una sottile differenza tra consiglieri comunali e soggetti politici. Mi spiego meglio. I soggetti politici sono coloro che riescono ad avere un peso nell’opinione pubblica e sono soggetti aggregatori capaci di mettere in piedi una lista. Due esempi e si torna sempre lì, Giuseppe Cirillo e Peppe Barra. Sono soggetti che storicamente hanno dei gruppi politici e sono in grado di partorire due liste ciascuno.
I candidati nelle liste, per quanto forti, tra chi è rimasto a casa e chi siede in consiglio comunale, vengono un attimino dopo. In maggioranza non ci sono leader autonomi capaci di ragionare sullo stesso piano con il sindaco. Ripeto, sono tutti a seguito di Cirillo e il sindaco dovrà preoccuparsi di comporre liste in grado di garantirli. Saranno ottimi candidati da 300 e 400 voti, ma da qui a trasformarsi in soggetti politici ce ne passa. La stessa cosa vale per l’opposizione. Raucci è un candidato al Consiglio che ti fa la differenza. Ma il soggetto politico che fa le liste resta Giuseppe Barra. Quindi, alla fine di questa esperienza bisognerà comprendere chi saranno i soggetti aggregatori, chi saranno i soggetti politici, quanti ne saranno e quali tavoli si metteranno in piedi.
Cirillo sicuramente dovrà partire dalla sua continuità e dovrà comprendere attorno a lui chi sarà in grado di fare una lista di candidati al consiglio comunale. E lo stesso vale per coloro che aspirano, magari a qualcosa di nuovo. Prima delle ambizioni personali e prima di mettere in piedi tavoli dove siedono soggetti che rappresentano solo se stessi, bisognerà verificare chi farà le liste. I consiglieri uscenti saranno in grado di comporre una lista? Oppure gli uscenti sono da considerare semplici candidati da inserire in qualche lista che magari sarà messa in piedi dai veri soggetti politici che in questi cinque anni sono stati fuori dal civico consesso?
Domande che contengono un ragionamento sottile e magari le possono comprendere solo gli addetti ai lavori. Ma hanno un significato enorme e proprio la mancata risposta, ad oggi, a queste domande, giustifica ciò che sta accadendo. Ad un anno dalle elezioni non c’è ancora un tavolo politico con soggetti riconosciuti per tracciare la continuità di Cirillo; men che meno non c’è un tavolo politico di alternativa. E torniamo al punto di partenza del mio ragionamento: dalle ceneri dei vecchi schemi, dalla sabbia di questo deserto può nascere qualsiasi cosa. E servirà davvero tanto tempo per capire chi ha davvero polvere da sparare e chi, invece, dovrà pensare solo a salvare se stesso in chiave politica.
Ecco perché l’unico che ha avuto l’autorevolezza per provare a parlare di futuro ed a dettare uno schema chiaro, netto, preciso, è stato Peppe Cirillo. Centrosinistra puro, con partiti e civiche, apertura al Movimento Cinque stelle e Europa verde. Ha una traccia incontestabile. Poi si “peserà” la valenza di eventuali soggetti politici che siederanno a quel tavolo oppure si tratterà di un leader indiscusso e tanti candidati al civico consesso.
Tutto il resto è da costruire. E ad oggi oltre le liste di Peppe Barra non si vede nulla all’orizzonte: né soggetti politici uscenti dal civico consesso capaci di fare una lista, né soggetti politici fuori dal Consiglio che si sono fatti avanti come promotori di una lista.
Aprovidolo e Mirone di Forza Italia non sappiamo se la metteranno in piedi. Lo stesso vale per Luigi Iorio. Tutto da verificare. Così come è da verificare se, magari, più avanti, ci sarà qualche ritorno di fiamma di soggetti politici che vengono dal passato e saranno ancora capaci di mettere insieme persone che vogliono candidarsi e partecipare.
Questo spiega perché non esistono al momento tavoli. Non c’è il tavolo della continuità e non esiste il tavolo dell’alternativa. Esiste Peppe Cirillo e nient’altro. Ed è davvero una sconfitta per tutto il resto della classe dirigente. In parte appiattita su Cirillo, in parte espressione solo di ambizioni personali.
Nel deserto è vero che c’è il vantaggio di partire da zero e si può avere anche l’ambizione di costruire Dubai. Nessuno pensava possibile costruire una città avveniristica e moderna proprio nel cuore della sabbia. Eppure, ci sono riusciti. Ma prima di riuscirci c’è stato chi ha avuto la capacità, la competenza e la forza di pensarlo e di renderlo possibile. In questo momento manca proprio questo.
Cardito
CARDITO. Il Sindaco Cirillo: “Siamo fieri ed orgogliosi dei risultati raggiunti “
Pubblicato
6 giorni fail
31 Marzo 2025
CARDITO – Da tempo non rilasciava una intervista totalmente dedicata ai temi locali e alla sua Cardito. Una città che l’ha visto protagonista per ventuno anni, i primi dieci da consigliere comunale e Presidente del Consiglio, i secondi da sindaco riconfermato per ben tre volte alla guida del paese, risultando il sindaco più longevo e più votato. Poi, è arrivata anche la scalata prima a consigliere della Città metropolitana, poi a consigliere delegato col sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, e poi a Vicepresidente della Città metropolitana di Napoli, al fianco dell’attuale sindaco Gaetano Manfredi. Ed è solo il primo gradino. Terminata l’esperienza a Cardito, Giuseppe Cirillo sarà proiettato verso traguardi ancora più ambiziosi.
Buongiorno sindaco, nessuna candidatura in Regione quindi?
“È una decisione che spetta alla componente di cui faccio parte. Siamo pronti per affrontare questa sfida insieme al leader e amico Mario Casillo ma i candidati li stiamo decidendo tutti insieme, come abbiamo sempre fatto. Come sempre, io sono a disposizione. Decideremo insieme quale sarà la sintesi migliore per la Regione. Adesso sono concentrato sul lavoro in Città metropolitana e nel mio paese, Cardito”.
Questa intervista riguarda i temi locali. E la ringrazio per aver accettato il nostro invito. Siamo quasi alla fine: i cittadini l’hanno riconfermata alla guida del Comune per ben tre volte facendolo entrare nella storia: sindaco più longevo e sindaco più votato. Un bel riconoscimento, non crede?
“Sono felice e ringrazio tutti i carditesi, e non solo quelli che mi hanno votato, perché insieme siamo una grande comunità ed insieme abbiamo costruito una gran bella storia di buona politica e di buon governo. Io ho avvertito forte il peso dell’enorme fiducia che gli elettori mi hanno sistematicamente concesso ed ho cercato di ripagare con impegno, sacrificio, disponibilità. E penso che i risultati parlino chiaro”.
Ha influito anche la sua elezione in Città metropolitana per garantire finanziamenti, opere pubbliche e riqualificazione del territorio.
“Sicuramente. L’ho detto appena mi candidai alla Città metropolitana: la riduzione agli Enti locali dei trasferimenti statali trasformano i finanziamenti sovracomunali in opportunità irrinunciabili per le amministrazioni dei Comuni. Ed avere un rappresentate del territorio nelle istituzioni sovracomunali rappresenta un enorme valore aggiunto. Ho lavorato tanto per la provincia di Napoli, garantendo ovunque risultati importanti. E Ho lavorato, come sempre, anche per la nostra Cardito”.
Qual è il risultato che più di tutti la riempie di orgoglio? Con sincerità.
“Potrei elencare tante cose realizzate sul piano della riqualificazione e delle opere pubbliche. Ma ci sarà modo e tempo per farlo. Sicuramente se ne devo scegliere una su tutte è la realizzazione del teatro nel quartiere “Slai”. Un’opera avveniristica e moderna, che nessuno pensava possibile e invece l’abbiamo progettata, fatta finanziare e realizzata. Un vero fiore all’occhiello che lasceremo in eredità alle future amministrazione. La sfida sarà di gestirlo bene, tenerlo vivo, affidarlo a professionisti del settore capaci di garantire un cartellone di qualità e di aprire le porte ad eventi culturali e aggregativi. Ogni volto che passo davanti al teatro, lo guardo e mi emoziono perché sarà un segno indelebile del nostro lavoro di questi anni che resterà a vita lì a disposizione della nostra comunità. Vale lo stesso per il Palazzetto dello Sport che ha rappresentato negli ultimi 40 anni il fallimento della politica e che finalmente potrà essere donato alla cittadinanza carditese. Ultimi ma non per ultimi i due asili nido che rappresenteranno un vero e proprio orgoglio per la comunità, dove uno è in fase di completamento mentre un’altro vedrà l’avvio dei lavori proprio la settimana prossima”.
A proposito di eredità: l’anno prossimo si terranno le elezioni Amministrative. State già pensando al futuro?
“Ovviamente si. È necessario organizzare uno schieramento di centrosinistra nella continuità del lavoro amministrativo messo in campo in questi lunghi anni. Partiamo sicuramente avvantaggiati perché i cittadini riconosceranno il buon lavoro svolto e premieranno la nostra coalizione”.
Lei ovviamente parla di centrosinistra: ma punterà a coinvolgere anche il Movimento Cinque stelle ed Europa Verde, quest’ultimo partito rappresentato in Consiglio dal Luigi Iorio, attualmente in minoranza?
“Insieme ai partiti e alle civiche di centrosinistra, che compongono l’attuale maggioranza di governo apriremo un dibattito ampio. Siamo consapevoli della nostra forza e di essere autosufficienti sul piano elettorale ed amministrativo. Lo abbiamo già dimostrato. Ma cercheremo di ampliare la coalizione, e parlo soprattutto per il Partito democratico, ai nostri alleati ormai naturali: il Movimento Cinque stelle ed Europa verde. Puntiamo a coinvolgere tutto il centrosinistra realizzando quel campo largo che vogliamo costruire a tutti i livelli istituzionali. Crediamo in questa formula e proveremo di concretizzarla pure a Cardito. Partendo dal programma, dai temi, dai valori, dalle regole”.
E il candidato a sindaco?
“Lo sceglieremo insieme a tutte le forze della coalizione ed ai consiglieri e agli assessori uscenti. Definita l’alleanza, definito il programma, la squadra esprimerà la migliore sintesi per continuare il lavoro fatto in questi lunghi anni. Il nuovo sindaco erediterà un contesto favorevole e di questo ne siamo tutti orgogliosi”.
Lei ad inizio mandato parlava di “normalizzazione” del paese. Ci è riuscito: zero polemiche strumentali, se non giusto qualcuna che arriva dal centrodestra, e grande attenzione verso la legalità. Soddisfatto anche da questo punto di vista?
“Molto soddisfatto. Rispetto la scelta di chi giustamente ha seguito i propri valori ponendo la prima pietra per riorganizzare il centrodestra in città. Auguro buon lavoro ai protagonisti di questa avventura e posso dire che la presenza del centrodestra a Cardito fornisce ancora maggiore legittimità alla normalizzazione che abbiamo realizzato. Coalizioni diverse che si confrontano sui temi e su un’idea diversa di città e alla fine saranno gli elettori a scegliere. Sulla legalità penso che la mia amministrazione abbia rappresentato e rappresenti un esempio. Le polemiche che arrivano dall’opposizione fanno parte del gioco delle parti ma i risultati e i fatti parlano chiarissimo anche da questo punto di vista. Analizzando cos’è Cardito anche di fronte agli spiacevoli eventi che hanno caratterizzato molti Comuni della provincia di Napoli, siamo fieri ed orgogliosi della valenza etica e morale della classe dirigente che si è affermata con me in questi anni”.
In bocca al lupo sindaco.
“Viva il lupo e grazie per l’opportunità. Spero che Minformo mi accompagnerà ancora verso grandi traguardi che fanno bene innanzitutto a questo territorio che rappresenteremo col solito amore, con la passione di sempre, con impegno e con la massima competenza”.
Cardito
CARDITO. Cirillo pensa al futuro mentre Raucci vale commissariare Barra sulle scelte locali
Pubblicato
1 settimana fail
27 Marzo 2025
CARDITO – La maggioranza del sindaco Giuseppe Cirillo gode di ottima salute, amministra il paese a ranghi compatti e cerca di proiettarsi nel futuro. Hanno liste pronte, consenso. Una squadra collaudata che punterà alla continuità attraverso una schiacciante vittoria delle prossime Amministrative.
Giuseppe Cirillo, come tutti sanno, dopo 12 anni di mandato, non potrà per legge ricandidarsi. Ed è proiettato su scenari superiori. Molto dipenderà dalla componente guidata dal leader Mario Casillo. Cirillo se dovesse essere chiamato ad una candidatura in vista delle Regionali di ottobre, dovrebbe dimettersi da sindaco come legge prevede. Uno scenario che appare inverosimile perché significherebbe far commissariare il Comune e soprattutto lasciare il posto di vicepresidente della Città metropolitana. E Casillo non lo vuole. Manfredi non vuole. Ecco allora che si profila un’altra soluzione. Cirillo resta in carica portando il Comune a scadenza naturale (2026), resta in carica pure da vicepresidente della Città metropolitana di Napoli e a Cardito si occuperà di dare forza e credibilità al nuovo progetto con le sue liste.
Il candidato a sindaco lo sceglieranno insieme sapendo di non avere rivali. Coalizione di centrosinistra più le civiche di maggioranza e il Movimento Cinque Stelle. Cirillo a fare da garante del progetto anche da candidato al civico consesso, in modo che la sua sicura elezione in aula a Cardito gli consentirà di restare in carica a Città metropolitana.
In questo contesto, si inseriscono piccoli dettagli. Innanzitutto la posizione di Europa verde del consigliere Luigi Iorio, entrato in aula al posto del dimissionario Marco Mazza. Cirillo, per una questione politica, avrebbe piacere a stringere un’alleanza con i verdi proprio per unire il centrosinistra sotto un’unica bandiera. Porte chiuse a Forza Italia di Giovanni Aprovidolo e Giuseppe Mirone che, questa volta, dovranno organizzare un partito e una coalizione di centrodestra totalmente assente sul territorio.
Infine, resta nel limbo il gruppo di Peppe Barra. In questi anni, quello che era il gruppo più forte elettoralmente parlando di Cardito, a causa dell’ambizione di Nunzio Raucci a fare il candidato a sindaco, ha dovuto mettere in campo una strategia suicida. Perdita delle elezioni e anche quando hanno vinto, sostenendo Cirillo, il sindaco che avevano sfiduciato sempre col patto di investire su Raucci come successore, hanno trasformato sempre per lo stesso motivo la vittoria in una sconfitta, passando dopo le elezioni all’opposizione.
Un corto circuito che è servito, si spera, come lezione. La situazione è intrigata. Il leader del gruppo Peppe Barra si candiderà alle prossime regionali e punterà alla “scalata”. E in chiave locale, Barra vorrebbe dialogare proprio con Cirillo rispetto alla scelta del nuovo candidato a sindaco e riportare il suo gruppo alla vittoria. Raucci ha un’idea diversa. Candidarsi a sindaco con chiunque basti che gli riconoscano la leadership. Ripetendo il copione che ha isolato il gruppo barriano per dodici lunghi anni. Destra, sinistra, cirilliani, anticirilliani, non fa differenza. Vuole coronare un sogno che insegue da sempre. E a chi gli chiede di Peppe Barra, Raucci risponde: “È un problema mio”.
Spiegando che quel gruppo a lui come candidato a sindaco e bisogna solo preoccuparsi di costruire una coalizione. Piccolo dettaglio, la coalizione non c’è stata, non c’è e non ci sarà mai. In queste condizioni Raucci davvero sarà in grado a Cardito di commissariare Barra trovando ancora candidati barriani disposti a sacrificarsi nelle liste perdenti per garantire giusto due seggi a lui e ad Andreina Raucci? L’unica strada per restituire vigore a quel gruppo è riportarlo al governo. Proprio come ha spiegato il leader Barra ai suoi fedelissimi.

Napoli paralizzata per il corteo dei disoccupati, disagi e traffico: “Siamo carne da macello”

Dazi, Meloni: “Nessun allarmismo. Ragionare sulla sospensione del Green Deal per l’automotive”

19enne uccide il padre davanti alla madre per difenderla

Napoli, scoperte telecamere per spiare i clienti in un B&b: attività sospesa per 60 giorni

Al Liceo Niccolò Braucci di Caivano la III edizione del “Certamen Hadrianeum”

Fiat Pomigliano, agitazione nello stabilimento automobilistico dopo le dichiarazioni dell’ad di Stellantis Tavares

Sanremo, l’oncologo Ascierto critica Carlo Conti: “Fa passare il messaggio sbagliato, il melanoma è cresciuto d’incidenza”

SANT’ANTIMO. La Polizia Locale irrompe durante l’evento di Buonanno e fa rimuovere la cartellonistica pubblicitaria

SANT’ANTIMO. Cartelle pazze della TARI. Peppe Italia accusa Massimo Buonanno. Buonanno si difende chiamandolo “ex, ex, ex, ex”

CAIVANO. Dopo l’articolo di Minformo viene disposta la chiusura dell’intero stabile della scuola “Capogrosso”
Popolari
-
Attualità2 mesi fa
Sanremo, l’oncologo Ascierto critica Carlo Conti: “Fa passare il messaggio sbagliato, il melanoma è cresciuto d’incidenza”
-
Attualità2 mesi fa
Caso Emanuela Orlandi, Lele Mora rivela: “Vive in Austria in un convento di clausura e sa di chi è figlia”
-
Cronaca4 mesi fa
Tragico incidente lungo la Provinciale, morte madre e figlia: i dettagli
-
Cronaca8 mesi fa
Il Direttore Mario Abenante invita il prete Patriciello ad esprimersi sulla vicenda degli abusi sessuali di Afragola.
-
Cronaca1 mese fa
Torre Annunziata, Luigi muore in un tragico incidente stradale: aveva 22 anni
-
Cronaca1 mese fa
Dramma in gita, prof. muore sotto gli occhi dei suoi studenti
-
Attualità9 mesi fa
Ralf Schumacher fa outing con un post su Instagram: “La cosa più bella della vita è avere al proprio fianco il giusto partner”
-
Cronaca3 settimane fa
Lutto nel Casertano, addio alla giovane Vittoria: aveva 31 anni