CAIVANO – “Al minimo dubbio, nessun dubbio” recita uno dei più famosi aforismi lasciatoci dal guru del Movimento 5 stelle, il compianto Gianroberto Casaleggio e se solo chi vuole che per forza siano apposte le firme sui tanto contestati contratti della gara sui rifiuti, si fosse documentato un po’ sulle vicende che attanagliano la Buttol srl, a quest’ora non avrebbe dubbi a dar ragione a chi in effetti spinge per una rescissione contrattuale.
Stando ai fatti, un buon amministratore non deve badare solo a quello che succede in casa propria, ma deve anche guardarsi intorno ed essere lungimirante sulle varie scelte che il proprio ente deve fare e se ci giriamo intorno e indaghiamo sull’operato della Buttol srl in altri paesi, certamente non ci verrà mai in mente di fargli firmare i contratti per un appalto di venticinque milioni di euro, che ricordiamolo appalto vinto senza avere i requisiti.
Ma veniamo al nocciolo della questione: Il 21 Dicembre 2016 la Buttol srl ha subito una perquisizione nell’ambito dell’inchiesta sul Comune di S. Maria a Vico, infatti il pool Mani Pulite della Procura di S.Maria C.V. guidato dal procuratore Maria Antonietta Troncone sta lavorando su più fronti tra cui le proroghe illegittime elargite a favore della Buttol srl, proroghe assegnate, come si legge dalle indagini per un tempo superiore a quello previsto dalla norma. Per tutto questo il responsabile legale Anti Luigi Cappelluccio si è visto iscritto nel registro degli indagati per il reato di turbativa d’asta e corruzione.
Ma le grane della Buttol srl non finiscono qua, la stessa ditta da poco ha vinto la gara d’appalto per la raccolta dei rifiuti nel Comune di Melito con lo stesso escamotage trovato a Caivano e cioè avvalendosi della famosa popolazione fluttuante del Comune di Sessa Aurunca, motivo per il quale gli ha fatto superare il requisito di aver espletato il servizio nei comuni superiori ai 39.000 abitanti negli ultimi tre anni. Tutt’oggi però, come accade a Caivano, i lavoratori del cantiere melitese denunciano scarse condizioni di sicurezza e cattiva igiene dei nuovi mezzi messi a disposizione dall’azienda. I lavoratori, a tal proposito, s’appellano alla legge 81 dell’aprile 2008, ovvero al Testo Unico sulla salute e sicurezza sul luogo di lavoro. In più, dicono gli stessi lavoratori, non sarebbe stato ancora firmato il nuovo contratto, né stilato un calendario per la raccolta della spazzatura. L’unica cosa certa, è l’obbligatorio passaggio di cantiere dei dipendenti dalla vecchia società, la Senesi Spa, alla nuova, appunto la Buttol Srl, così come prevede la legge. In virtù di questo stato di cose da sette giorni, cioè dal 1 maggio quando la nuova ditta è subentrata, i netturbini non stanno effettuando il servizio di raccolta e spazzamento dei rifiuti. Tutto ciò, tradotto, vuol dire rifiuti abbandonati in a terra perché non ritirati e chiusura delle due isole ecologiche della città, quella di via Madrid e quella di via Po.
Per dimostrare che la ditta Buttol srl fosse la meno adatta a raccogliere i rifiuti a Caivano, tutto quanto scritto potrebbe anche bastare, ma c’è dell’altro: L’ex sindaco di Gragnano Michele Serrapica ha deciso di inviare un esposto alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata per denunciare un presunto escamotage trovato dalla Buttol srl per annullare il ribasso con cui si è aggiudicata l’appalto provvisorio per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti nel Comune dei Monti Lattari. La Buttol ha effettuato un’offerta con un ribasso del 7,1%, ritenuto anomalo, e, secondo l’ex primo cittadino gragnanese che ha inoltrato segnalazioni anche alla Prefettura di Napoli, all’Anac e al sindaco Paolo Cimmino, i vertici aziendali si sarebbero giustificati sostenendo che il ribasso era stato applicato soltanto alla parte relativa agli utili d’impresa e ai costi generali e non riguardava né i costi dei lavoratori né quelli della discarica. In pratica, Serrapica ritiene che il ribasso sia stato annullato con un trucco che ha consentito alla ditta di aggiudicarsi l’appalto.
Insomma a quanto pare dove c’è la Buttol srl, ci sono guai con la giustizia, trucchetti ed escamotage per aggiudicarsi un appalto, è pur vero che si tratta di denunce e di sentenze ancora da scrivere, ed è anche vero che in Italia ci sono tre gradi di giudizio e nessuno è colpevole fino a prova contraria, ma noi di Minformo invitiamo i cittadini a mettersi nei panni di chi governa la nostra città che al di là di procedure ben fatte, determine già scritte o responsabilità di dirigenti o meno, voi affidereste i vostri circa ventisei milioni di euro in mano a questa gente o vigerebbe il famoso aforisma di cui sopra: “Al minimo dubbio nessun dubbio”? Ma soprattutto, chi spinge per la firma sui contratti che interessi ha?