CARDITO – La giunta ha approvato, come annunciato in esclusiva da “Minformo” qualche giorno fa, il bilancio e adesso il documento di programmazione economica e finanziaria dovrà superare la prova dell’aula. Nessun problema di numeri e il sindaco Giuseppe Cirillo sa bene che da questo punto di vista può dormire su cento cuscini. Ma eventuali defezioni di consiglieri comunali possono costituire problemi politici. Due consiglieri in bilico: Marco Mazza del Pd ed Enzo Amirante di “Cardito democratica”. Questioni diverse ma ad oggi non c’è nessuna conferma che i due esponenti del centrosinistra carditese saranno in aula per dare l’ok al bilancio. Mazza continua la sua battaglia personale contro il portavoce. E non è una questione di sprechi. Perché altrimenti dovrebbe inglobare, come fece nel suo intervento in aula l’anno scorso, nella sua contestazione anche i due staffisti. Invece si ferma alla figura del portavoce.
Nonostante il comunicatore storico di Cirillo, Giovanni De Cicco, mal digerito dallo stesso Mazza, abbia annunciato proprio su “Minformo” la sua indisponibilità a ricoprire quell’incarico dopo il “teatrino” scoppiato in maggioranza sulla lottizzazione politica di incarichi che, al contrario, dovevano riguardare valutazioni solo di tipo professionale. Mazza, quindi, battaglia contro il portavoce che, al contrario, è stato inserito invece nel documento di programmazione finanziaria. Così come i due staffisti. Uno dei quali toccherà, come annunciato da “Minformo”, a Nicola Di Micco nel rispetto della quota assegnata al gruppo di Nunziante Raucci come impegno elettorale. Salta quindi anche la nomina di Peppe Barra nello staff di Cirillo. Mazza voterà il bilancio nonostante l’anno scorso diede già il voto favorevole contestando i tre incarichi? Che farà questa volta? Li “ricontesterà” e poi voterà di nuovo a favore di un bilancio che sulla politica del personale contiene scelte che Mazza, almeno pubblicamente, non condivide? Staremo a vedere. Anche perché la prima volta la battaglia la si può fare su “Facebook” passando come il “paladino” di sprechi che per disciplina di maggioranza sono stati comunque votati. Ma se si ripete quel copione vuol dire che c’è una differenza di sostanza tra ciò che si dice alla gente e quello che si mette in pratica. Staremo a vedere.
Diversa la posizione di Enzo Amirante che come il collega Mazza votò il bilancio un anno fa ma contestò le scelte sulla politica del personale. Anche lui contro staffisti e portavoce. Adesso Amirante si accontenterà del fatto che De Cicco abbia ritirato pubblicamente la sua disponibilità a ricoprire l’incarico di responsabile delle comunicazioni istituzionali oppure cercherà una mediazione e chiederà alla coalizione il permesso di non presentarsi in aula durante la votazione almeno per salvare “capra e cavoli” di fronte all’opinione pubblica senza creare un caso politico dopo la seduta di Consiglio?
La cosa davvero singolare resta quella che in maggioranza ci sono persone che pensano a come risolvere i problemi di Cardito e a come rilanciare l’amministrazione, con un sindaco che si sta facendo in quattro per reperire finanziamenti e risorse da investire sul territorio; e chi, invece, si ferma alla strategia finalizzata a battaglie personali che coi problemi seri e veri di Cardito non c’entrano praticamente nulla. La valutazione sulla votazione del bilancio dovrebbe andare oltre questioni che non rivestono carattere rilevante. Almeno per la comunità. E se non si è d’accordo, si va in aula e si vota contro motivando alla città la scelta ed assumendosene la responsabilità. Tutto il resto, seppur legittimo, fa parte di una politica “stravecchia” che ha ridotto Cardito nelle condizioni in cui versa oggi.