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Napoli

Regione: protocollo di intesa su economia del mare tra Campania e liguria

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Vincenzo De Luca e Giovanni Toti, rispettivamente governatori della Campania e della Liguria, hanno firmato questa mattina a Palazzo Santa Lucia il protocollo d’intesa per ‘L’economia del mare.

Collaborazioni sui temi dello sviluppo della ricerca e l’innovazione’. Attraverso tale protocollo la Regione Liguria e la Regione Campania si impegnano: alla creazione di collaborazioni specifiche sui temi della ricerca e dell’innovazione finalizzate al rafforzamento delle competenze delle specializzazioni presenti sui rispettivi territori attraverso Club, poli di ricerca e innovazione, distretti tecnologici industriali, azioni coordinate, progetti pilota, azioni specifica a supporto della creazione di impresa innovativa.

Si impegnano ad attivare, nell’ambito dei rispettivi programmi operativi del Por Fesr azioni congiunte per garantire il pieno utilizzo delle risorse comunitarie destinate al ricerca e innovazione per quanto attiene alle tematiche di comune interesse di generare un effetto moltiplicatore nel l’impiego di tali risorse.

A mettere in campo azioni di sistema e politiche industriali in grado di sostenere i territori valorizzandone le vocazioni, migliorando nella qualità della vita dei cittadini, ponendo al centro la questione della tutela della salute e dell’ambiente e sostenendo l’internazionalizzazione delle imprese, il capitale umano degli aggregati innovativi.

Per coordinare le attività viene costituito uno steering committee composto da due rappresentanti di ciascuna delle parti firmatarie con il compito di definire le modalità di attuazione, monitorare le attività dei soggetti posti in campo e verificare l’efficacia delle stesse. Questo gruppo potrà essere integrato da tecnici dei ministeri ed esperti del settore.

Il presente protocollo di intesa entrerà in vigore alla data della stipula e non potrà essere rinnovato premio impulso delle due Regioni.

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Cronaca

Truffe ad anziani in tutto il Sud Italia, sgominata la centrale dei “finti carabinieri”

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Maxi operazione dei Carabinieri nel cuore di Napoli, dove i militari del Comando provinciale di Reggio Calabria, con il supporto dei colleghi partenopei, hanno sgominato una ‘centrale delle truffe’, con base operativa nei pressi di Porta San Gennaro, ma che operava in tutto il Sud Italia.

L’operazione è stata avviata dai Carabinieri di Reggio Calabria grazie a una segnalazione su una truffa avvenuta lo scorso maggio a San Giorgio Morgeto, piccolo centro della provincia di Reggio Calabria. Nei guai due pregiudicati che, utilizzando l’ormai consueto metodo del ‘falso carabiniere’, avevano raggirato un’anziana signora, invalida al 100%, convincendola a consegnare tutti i gioielli che custodiva in casa.

Per persuaderla, avevano inscenato un falso incidente stradale in cui sarebbe stato coinvolto il nipote, e avevano richiesto una finta cauzione per evitare l’arresto del giovane. Spaventata e preoccupata per il nipote, la donna ha ceduto i suoi preziosi, ricordi di una vita, per un valore stimato superiore ai 40mila euro.

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Cronaca

Droga e telefonini in carcere, beccati i corrieri

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Stamane è in corso un’operazione della Polizia a Napoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale partenopeo, su richiesta dalla Procura. Quindi sono 12 le persone ritenute, a vario titolo, gravemente indiziate dei reati associativi di traffico di droga e l’accesso indebito di cellulari per i detenuti. I reati scoperti sono aggravati dal metodo mafioso.

Lo scorso settembre il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha tenuto una conferenza stampa in seguito al blitz contro i clan casertani. “I detenuti continuano a comunicare dal carcere, a mandare video di feste e compleanni, riescono a comunicare tra di loro e quando ho proposto di comprare i jammer almeno nelle carceri di alta sicurezza, non sono stato ascoltato, mi hanno detto che fanno male alla salute“. Gli jammer sono inibitori di segnale che costano ognuno 60mila euro.

Mi è stato detto – ha aggiunto il magistrato calabrese – che la penitenziaria deve comunicare con il telefonino, mi risulta invece che c’è un telefono con il filo per chiamare i superiori e gli uffici. Non avendo preso provvedimento seri, per ora vengono usati in alcune carceri l’inibizione dei droni anche se poi nella realtà sono già stati usate anche delle contromisure per inibire gli inibitori di droni“.

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Cronaca

“Renà non mi lasciare”, le ultime parole di Arcangelo Correra

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Prima di perdere i sensi avrebbe detto “Renà non mi lasciare”, Arcangelo Correra, il 18enne morto sabato scorso in ospedale dopo essere stato ferito a morte alla testa da un colpo di pistola esploso dall’amico Renato Caiafa di 18 anni che, a suo dire, stava maneggiando una pistola trovata poco prima sulla ruota di una macchina parcheggiata.
Il giovane ha voluto riferire la circostanza stamattina nel corso dell’udienza di convalida del fermo emesso dalla Procura di Napoli (pm Capasso) e notificato dalla Polizia di Stato; fermo che poco fa il gip non ha convalidato disponendo comunque la detenzione in carcere per l’indagato.

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