CARDITO – Location insolita per una riunione di maggioranza alquanto decisiva, infatti si è appena conclusa a casa del sindaco Giuseppe Cirillo e non in Comune come la consuetudine vuole, una riunione di maggioranza che pone come tema principale il bilancio da approvare nel prossimo consiglio comunale che sicuramente verrà approvato perché c’è molto più interesse a mantenere salda la poltrona che ai veri interessi della collettività.
Oltre il bilancio, i temi di discussione non mancano, uno su tutti c’è quello che potrebbe far rischiare una caporetto a quest’amministrazione e cioè l’istituzione del fondo da destinare alle politiche sociale fatto con i soldi provenienti dal taglio degli emolumenti di presidente di consiglio e consiglieri. Su quest’argomento c’è da fare una seria riflessione perché siccome l’attuale amministrazione segnerà il punto zero di questo fondo e a fine anno si potrà vedere se l’istituzione di tale fondo sia stata un’idea vincente e veritiera o sia stata solo proposto per superare la prova dell’aula, ovviamente si rischia di fare figure barbine laddove si dovessero verificare il deposito di cifre ridicole.
Una nota positiva, invece, da quest’incontro è la discussione fatta per l’istituzione del fondo per le bonifiche del centro storico che interessano abitazioni in cui vi è amianto, infatti quest’amministrazione ha intenzione di istituire un iter burocratico che vede in un primo momento l’avviso bonario da parte del Comune che invita il cittadino a bonificare il proprio immobile, laddove il cittadino non dovesse provvedere autonomamente, allora interverrà l’ente comunale attingendo le spese proprio dal fondo istituito ad hoc, per poi recuperarli comprensivi di spese d’istruttoria, dal proprietario dell’immobile in modo coattivo.
Lo scontro vero e proprio nasce invece sul personale da assumere, ossia dai tre incarichi che la politica deve assegnare prima dell’estate che comprendono due incarichi da staffista ed un portavoce.
Partiamo dal presupposto che quando si parla di incarichi, il gruppo di Giuseppe Barra sale in cattedra dettando immediatamente le proprie condizioni, condizioni che si traducono in un nome, quello di Nicola Di Micco, storico capoelettore del vicesindaco Castaldo e storico elettore del gruppo “Barriano”, egli ha già rivestito incarichi nel decennato di Peppe Barra e adesso lo stesso Di Micco attende una risposta dall’ex sindaco stesso.
Sul Portavoce invece, il sindaco Cirillo aveva scelto il suo comunicatore storico, nonché amico fraterno, Giovanni De Cicco, sul quale però è calato il veto del gruppo di Peppe Barra, dato anche i trascorsi non proprio idilliaci tra l’ex sindaco ed il giornalista, ed ecco allora che Cirillo è costretto a ripiegare su un altro giornalista, voci di corridoio parlano di una donna proveniente da Napoli molto legata al PD, ma su questa figura staremo a vedere.
Insomma in questa politica non deve prevalere il principio della meritocrazia ma quello della lottizzazione e della clientela. Una volta che il gruppo barriano sarà accontentato con Di Micco, il sindaco avrà il suo portavoce, la guerra fratricida si avrà per il terzo posto libero, cioè quello dell’altro staffista che se lo devono contendere il PD e Cardito Democratica.
In ultima analisi c’è un dato da non sottovalutare, ovvero il motivo delle contestazioni in consiglio di Marco Mazza ed il consigliere Amirante che riguardava lo spreco di denaro in capo agli incarichi di staffisti e portavoce, più volte ribadito anche a mezzo social. Adesso in aula i due corrono il rischio di smentire se stessi, votando un bilancio imbottito di quelle posizioni da loro definiti sprechi e lasciare l’aula in silenzio.
Alla fine della fiera non si avrà nessuna figura professionale che possa portare finanziamenti europei, così come chiesto dal gruppo meetup 5 stelle e dal consigliere Pasquale Chiacchio, non si avrà neanche nessuna selezione meritocratica, ma semplicemente un modo per dare risposte ai capoelettori che non lavorano, ma soprattutto cosa faranno Mazza e Amirante, saranno consequenziali e non voteranno il bilancio, oppure faranno finta di nulla dimostrando che le loro denunce non erano orientate alla lotta agli sprechi, ma solo tendenti ad altri obiettivi come ad esempio ledere ai progetti dell’amministrazione chissà per quale motivo?