Caivano

L’Atletica Caivano e un paese sul letto di morte

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Ha provato la respirazione bocca a bocca l’Atletica Caivano, per dare una scossa a una Caivano ormai assopita su un letto di mancanze senza fine, agghindata come un morto dai piedi freddi, impaurita dalla possibilità di un riscatto che nessuno vuole.

Millecinquecento gli atleti che hanno partecipato all’evento “Kurrenn kurrenn”, trecento o forse meno i caivanesi che hanno deciso di trascorrere qualche ora tra bambini sorridenti, speranza per il futuro, e sportivi di ogni età.

Niente sembra essere in grado di scuotere i cittadini persi tra i meandri di allucinogeni percorsi, della domenica a noccioline abusive e carciofi arrostiti altrettanto illeciti, quelli che “meglio che andare a rubare”, quelli che “io lo voto perché mi porta le carte”.

Presenza assidua quella del Sindaco, che quando si tratta di farsi vedere è in ogni dove, altrettanto quella dei consiglieri che hanno rinunciato a ben 65,08 euro, meritandosi un articolo su qualche giornaletto locale.

Un plauso alla protezione civile sempre presente, quella che è davvero a costo zero, non tipo la mensa scolastica o altre associazioni guardiane a costo certo.

Ci vorrebbe il Vesuvio, forse, o un terremoto catastrofico per ridare ai caivanesi il senso dell’esistenza.

Intanto ci si perde tra reazioni sui social per la morte del boss, di lacrime e cuoricini, Dio come vorrei non essere mai nato in questi luoghi.

Bravi ragazzi, avete organizzato una grande manifestazione, l’avete fatto per lo sport, per tutti quei bambini presenti, per l’orgoglio di appartenere alla parte sana di un paese che neanche con la vostra ferma volontà di dare un senso a quelle trentamila presenze mute che rappresentano una popolazione di morti viventi, si è riusciti a rianimare.

Complimenti ragazzi, provateci ancora.

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