CAIVANO – Alla vergogna non c’è mai fine, in un’epoca dove in tutte le tematiche sociali, si scorge come elemento di disagio l’enorme spreco di denaro derivante dai costi della politica, a Caivano diventa quasi una forma di elogio la formazione della casta e dei privilegiati.
Attraverso l’ultima richiesta, assurda, fatta da quest’amministrazione in una delibera di giunta (vedi foto) dove si chiede il rimpinguamento delle casse comunali – di un comune in dissesto finanziario è bene ricordarlo – pari ad una cifra di € 33.000 per poter pagare le indennità di carica a sindaco, assessori e presidente del Consiglio.
Come se non bastasse, al popolo caivanese, è stato chiesto di pagare politici che tutto sanno fare, fuorché il loro lavoro, dove il massimo che hanno saputo fare è stato quello di dichiarare dissesto per poter poi rispondere a tutti i problemi posti, con la stessa cantilena: “Il comune è in dissesto, non ci sono fondi” e dopo tutto, stranamente, saltano fuori come un coniglio dal cilindro, i soldi per le loro indennità.
Il sindaco Monopoli, avesse avuto la stessa capacità di trovare soldi per le ragazze madri, per l’agibilità della scuola Cilea, per il trasporto disabili, per le famiglie meno abbienti, per il degrado della Collodi, e per tanti altri problemi, con la stessa facilità con cui ha potuto richiederli per se e per i suoi, sarebbe stato un sindaco degno di nota ed invece, i cittadini caivanesi, si ritrovano soltanto con un Monopoli qualunque.