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POLITICA

Lavori verdi contro la disoccupazione giovanile – la più concreta possibilità di recupero per il nostro paese 

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Presentati i risultati del progetto Green Jobs: in un anno coinvolti 1.300 giovani e  150 gli stage attivati

Con 13 milioni di Neet (giovani che non studiano, non lavorano, non sono inseriti in un percorso di formazione) in Europa, l’Italia vanta il primato di capitale umano sprecato: i Neet ammontano a oltre 2 milioni, la popolazione più vasta in tutta l’Unione europea. Ragazze e ragazzi formati, in grande maggioranza all’interno della scuola pubblica, per poi essere lasciati a casa. Quanti di loro potrebbero essere valorizzati all’interno di percorsi professionali qualificati, che possano al contempo sostenere e indirizzare la crescita del Paese non solo a livello economico, ma anche sociale e ambientale?

Una piccola ma significativa risposta arriva da Green Jobs, il progetto di Fondazione Cariplo e gestito da Actl – Associazione per la cultura e il tempo –, i cui risultati sono stati presentati ieri a Milano. Da giugno 2015 a giugno 2016 e attraverso il servizio “Sportello Stage”, Green Jobs ha coinvolto 85 aziende e 1.300 giovani, permettendo a 150 di loro di attivarsi all’interno di uno stage inserendosi così nel mondo del lavoro, e al contempo in quello della tutela dell’ambiente.

I giovani coinvolti svolgono infatti mansioni direttamente connesse all’ambito della tutela ambientale e della promozione del territorio, ma anche legate all’informatica, alla comunicazione e al marketing: 150 laureati svolgono così il loro stage di 6 mesi in funzioni o attività green all’interno di imprese industriali, commerciali, di consulenza e organizzazioni del terzo settore.

«Grazie a questo progetto promosso da Fondazione Cariplosostiene Marina Verderajme, presidente di Actl – la nostra Associazione con Sportellostage.it, ha dato la possibilità concreta a tanti giovani di fare uno stage nei settori e professioni della Green Economy che rappresentano un’importante porta di accesso al mondo del lavoro».

Obiettivi principali dell’iniziativa sono stati quelli di:

  • Aumentare la consapevolezza dei giovani sulle opportunità, le competenze e i profili richiesti dalle professioni verdi;
  • Migliorare l’offerta formativa dell’istruzione secondaria e terziaria in linea con le competenze richieste dalla green economy;
  • Favorire l’incontro tra domanda e offerta di Green Jobs e lo sviluppo dell’imprenditorialità in campo ambientale.

Vari i settori delle aziende aderenti, da quello manifatturiero, a quello di distribuzione di energia fino al settore informatico, dimostrando che l’interesse nei confronti dell’ambiente è trasversale a tutti i settori economici. I green jobs rappresentano la più concreta possibilità di futuro per i nostri giovani: chissà perché a non averci ancora pensato, dopo iniziative di successo come quella presentata ieri a Milano, rimane proprio la mano pubblica.

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POLITICA

Nomine Ue, il Pd: “Auguri a Raffaele Fitto, ma noi mai con i nazionalisti”

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Il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano, nell’Aula della Camera ha augurato buon lavoro a Raffaele Fitto in Ue rimarcando al contempo che “nessuna apertura politica ci potrà essere per noi in quella commissione a nazionalismi in Ue”.

Provenzano ha quindi invitato ad un “approfondimento” politico su quanto affermato da Fitto, sostenendo che “i toni trionfalistici di Foti (il capogruppo di FdI alla Camera che aveva parlato di vittoria dell’Italia e di Meloni, ndr) sono “smentiti”.

“In audizione Fitto ha contraddetto tutte le posizioni politiche portate avanti da questa maggioranza” affermando “l’impegno a perseguire l’interesse europeo non solo secondo i trattati ma anche secondo le linee guida presentate a luglio da von der Leyen” per esempio nella “difesa del green deal da possibili arretramenti”, ha aggiunto.

“Nell augurare buon lavoro a Fitto con l’auspicio che” faccia “il commissario europeo” in modo “migliore” di come ha fatto “il ministro, ritengo che tutti insieme – e il Pd lo farà – dovremo impegnarci pertanto a provare a portare avanti un processo di integrazione”, ha affermato il dem. 

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Dal Mondo

Corte penale internazionale: mandato di arresto internazionale per Netanyahu per ‘crimini di guerra’

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La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell’ambito della guerra a Gaza “per crimini contro l’umanità e crimini di guerra” commessi almeno dall’8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto”, riferisce una nota parlando di “un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza”.

La Camera preliminare I della Corte penale internazionale “ha emesso all’unanimità un mandato di arresto per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri, comunemente noto come Deif”, il capo militare di Hamas che Israele ritiene di aver ucciso in un bombardamento sulla Striscia di Gaza lo scorso luglio.

Lo si legge in una nota della Corte la quale spiega che, dopo ulteriori richieste di informazioni a Israele e Palestina, la Camera preliminare “non è in grado di stabilire se Deif sia stato ucciso e sia ancora in vita”. Pertanto, ha emesso il presente mandato d’arresto contro Deif “per presunti crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi sul territorio dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina almeno dal 7 ottobre 2023”. La nota ricorda inoltre che la Procura aveva chiesto anche l’arresto di “altri due importanti leader di Hamas, vale a dire Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar”, ma le richieste sono state ritirate “dopo la conferma della loro morte”. “L’accusa – prosegue la nota – continua a indagare sui crimini nel conflitto in corso e prevede che verranno presentate ulteriori domande di mandato d’arresto”.

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Attualità

Il nuovo Codice della strada è legge: come cambiano regole e sanzioni

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Il nuovo Codice della Strada è legge. Entrerà in vigore nelle prossime settimane, dopo la promulgazione del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Ma intanto il testo ottiene il via libera del Senato, dopo quello della Camera del 27 marzo scorso.

Cavallo di battaglia del vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, il rinnovato CdS aggiorna le regole approvate nel 1992 con una serie di novità, che vanno dalla stretta alla guida sotto effetto di alcol e droghe a quella sull’uso dei telefoni in auto, passando per i nuovi limiti di velocità o ai neopatentati, ma non solo.

GUIDA IN STATO DI EBREZZA:
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 g/l si riceve una sanzione tra 573 e 2170 euro, con la sospensione della patente da 3 a 6 mesi.
– se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e 1,5 g/l si è puniti con la doppia sanzione, detentiva e pecuniaria, con la sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno.
– se il tasso alcolemico è superiore a 1,5 g/l la contravvenzione è punita con una sanzione detentiva e pecuniaria e sospensione della patente da 1 a 2 anni.

CELLULARI:
– la sanzione per chi guida con lo smartphone andrà da un minimo di 250 euro a un massimo di 1000 euro.
– la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti.
– mini sospensione automatica della patente per chi viene sorpreso al volante con lo smartphone in mano.

DROGHE, VELOCITÀ E ANIMALI:
– per chi risulterà positivo ai test anti-droga scatterà la revoca della patente e la sospensione di tre anni
– sanzione da 173 a 694 euro a chiunque superi di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h i limiti massimi di velocità
– revoca e sospensione della patente da sei mesi ad un anno per chi abbandona gli animali in strada. Inoltre si rischiano fino a sette anni di carcere se questo causa un incidente con morti e feriti.

MONOPATTINI:
devono essere dotati di assicurazione, targa e frecce, ed è obbligatorio l’uso del casco. Inoltre, si potrà circolare con i monopattini solo sulle strade urbane con limiti sotto i 50 km/h e non più sulle piste ciclabili e nelle isole pedonali.

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