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CASORIA: Donna ferita e malmenata, arrestato uomo di nazionalità rumena

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CASORIA – Vita sempre più dura per il Comando di Polizia Municipale di Casoria in servizio nella Città con continui Interventi di Polizia sul territorio. L’arresto di uno straniero è, in ordine di tempo, una delle ultime emergenze di cui sono chiamati gli Agenti di P.M.

Due pattuglie in servizio in Piazza Dante venivano allertate da un passante che denunciava, all’interno dell’area dismessa Montefibre (ex Resia) in via Principe di Piemonte, la presenza di una donna ferita e in stato di segregazione, sottomessa alle violenze di un uomo.  Gli Assistenti Capo di P.M. in pochi minuti si recavano sul posto, entrando da un cancello secondario legato con del filo di ferro, visto che il cancello principale si presentava chiuso con catena a lucchetto, con la presenza di diversi edifici e capannoni in disuso. Entrando gli Agenti di P.M. di Casoria si trovano alla presenza di una donna in palese stato di sofferenza, con il viso tumefatto, la quale indicava agli Agenti che il suo aggressore si trovava al piano superiore dello stesso edificio, con solaio rotto, al quale lo stesso accedeva con una scala che poi provvedeva a tirare su. Gli operatori, con l’ausilio del personale dell’Ufficio Tecnico del Traffico, riuscivano ad accedere con una scala al solaio dove avrebbe dovuto trovarsi il soggetto denunciato dalla signora, che nel frattempo si era dato alla fuga. Sul posto si rinveniva un’ascia e provvedevano a prenderla in custodia. Avendo avuto descrizione sommaria della persona, facilmente riconoscibile a causa di una dichiarata barba a punta, gli operatori di P.M., con l’ausilio del Maggiore Joselito Orlando, pattugliavano la città nei siti facilmente raggiungibili a piedi e riconoscevano il soggetto che transitava nella Piazza Dante di Casoria altezza della Stazione Ferroviaria Afragola – Casoria, provvedendo a fermarlo e portarlo presso gli Uffici del Comando di Polizia Municipale.

La Comandante del Corpo di Polizia Municipale, Col. D.ssa Anna Bellobuono, avvisava subito il Pubblico Ministero di turno.

Identificato e fermato B.C. di nazionalità rumena, è stato arrestato.

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Casoria, un topo nell’Istituto Comprensivo Moscati-Maglione

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“C’è un topo nella scuola”, è il messaggio che circola in queste ore nella chat whatsapp delle mamme dei bambini e delle bambine che frequentano l’Istituto Comprensivo 2, Moscati-Maglione, sito in via Martiri d’Otranto a Casoria (Na).

Foto e video sono eloquenti. Un roditore, di medie dimensioni, passeggia indisturbato tra le reti di ferro della finestra di una classe prospiciente il cortile dell’istituto scolastico casoriano. Poi, eccolo inerme – senza vita – riverso sul suolo a pancia in su.

Quel topo, passato a miglior vita, sta – a sua insaputa – gettando il panico tra i genitori che pensavano di mandare i propri figli in un posto “sicuro” lontano dai pericoli.
Il video e la foto sono di qualche giorno fa, in uno dei pomeriggi in cui i bimbi dell’infanzia sono in procinto di uscire dalle loro classi.

L’Asl Napoli 2 Nord ha in programma per il 24 dicembre, così come ha ufficialmente comunicato, la disinfestazione, disinfezione e la derattizzazione delle scuole pubbliche primarie e secondarie del comune di Casoria.
I genitori saranno disposti ad attendere?




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Casoria

Santo ucciso, il 17enne confessa: “Mi hanno sporcato le scarpe di 500 euro, me la sono presa”

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Confermata la versione della scarpa sporcata: Luigi, il 17enne di Barra accusato dell’omicidio di Santo Romano, ucciso a San Sebastiano al Vesuvio nella notte tra venerdì e sabato.

Avevo le scarpe griffate Versace, le ho pagate 500 euro, me le hanno sporcate e me la sono presa” – queste le parole del minore reo confesso dell’omicidio, rese note da Il Mattino. Da un banale pestone, dunque, sarebbe scaturita la lite, degenerata nel sangue.

C’è un video agli atti dell’inchiesta che mostra gli ultimi istanti di vita di Santo: dopo la discussione il ragazzo si sarebbe allontanato dalla Smart con a bordo il 17enne poi pare tornare indietro, quasi come se cercasse ancora un chiarimento. Pochi metri e una torsione del corpo, come se stesse per lanciare un oggetto, sarebbero bastati per scatenare il panico: il giovane calciatore è stato freddato con un colpo di pistola al petto.

In queste ultime ore è, inoltre, emerso che Luigi poco prima avesse litigato con un altro coetaneo. C’è la testimonianza di un ragazzo che racconta di averlo visto puntare la pistola alla gola del rivale, posizionando l’arma sotto il mento.

“Sì ho litigato con un altro ragazzo prima di uccidere Santo Romano ma non ho mai estratto la pistola” – avrebbe dichiarato il 17enne, confermando la lite. Un tassello in più che sembra far presagire la chiara intenzione di trovare un pretesto per far esplodere la violenza, avvalorata già dal semplice fatto di uscire di casa con una pistola in tasca.

Poi l’ultima drammatica scena raccontata da un’altra testimone: “Ho visto Santo alzare la maglietta e mostrare il buco che aveva al petto”.

La fidanzata e gli amici, intanto, negano la versione fornita dal legale del 17enne: Santo è la vittima, non aveva aggredito nessuno, non ci sarebbe stato nessun pestaggio e nessuna spallata da parte sua. Avrebbe compiuto un gesto con la mano come per lanciare qualcosa (senza lanciare di fatto nulla). E in nessun caso il gesto folle di premere il grilletto di una pistola contro un ragazzo di 19 anni sarebbe giustificabile ed è assurdo che si faccia passare come una “reazione di difesa”.

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Casoria

Casoria, finiscono a coltellate per le damigiane di vino: arrestate due persone

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Dalle parole ai fatti il passo è stato breve.

Al centro della contesa – iniziata a parole e poi finita a coltellate e a colpi di spranga – la proprietà di alcune damigiane di vino.

Due uomini, si tratta di due cognati, finscono in manette; altri due uomini (altri due cognati) e una donna, che è la sorella di due dei contendenti, finiscono in ospedale.
La vicenda è accaduta a Casoria, nel Napoletano.

I protagonisti, tutti incensurati, hanno rispettivamente 61, 66, 56 e 65 anni gli uomini, mentre la donna ha 58 anni. La controversia nasce poco prima di cena. Al centro della lite la proprietà di alcune damigiane di vino. Non si arriva a una soluzione sul problema fiaschi e la discussione sfocia nel sangue. Poco prima dell’arrivo dei carabinieri i quattro cognati se le danno di santa ragione e interviene anche la donna.
Il 61enne afferra un coltello e sferra due fendenti nel fianco del cognato 56enne. Il terzo cognato – il 66enne – impugna una spranga in ferro e colpisce alla testa il quarto parente, il 65enne.
Durante la lite viene ferita anche la donna, per lei un braccio fratturato.

I feriti ne avranno per 30 e 10 giorni. Le armi sono state sequestrate mentre i due assalitori sono stati arrestati. Gli indagati devono rispondere di tentato omicidio e sono stati trasferiti in carcere.

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