Ricevo e pubblico una dichiarazione riguardo la mensa scolastica, tale dichiarazione preferisco pubblicarla senza commenti ma continuando l’articolo con delle precisazioni al riguardo.
Il giorno 26 settembre 2016 il Comune inviava a tutti i dirigenti del territorio di Caivano una nota dove comunicava che per il periodo Settembre-Dicembre 2016 non avrebbe attivato il servizio mensa scolastica causa dissesto finanziario. Noi genitori, rappresentanti di classe e altri, siamo stati invitati dal presidente del consiglio d’istituto Gaetano Ponticelli per discutere dell’argomento mensa. Il giorno 30 settembre 2016 abbiamo costituito il Comitato Genitori della Cilea Mameli Rodari (Ex Primo Circolo N.D.R.) per la mensa scolastica autogestita per ottemperare il disagio creato dall’ente e per garantire a pieno il tempo scuola dei nostri figli (Comitato costituito ai sensi dalla legge art 39,41,del codice civile e art. 15 del D.L. 297/94).
In data odierna veniva affissa all’albo pretorio del Comune di Caivano una delibera avente per oggetto il servizio di refezione scolastica anno 2016/2017 – atto di indirizzo.
I quattro assessori presenti, Cantone Lina, Baldi Antonio, Dulvi Corcione Michele e Fiorucci Marco, insieme al Sindaco hanno inteso dare un indirizzo politico alla questione mensa incaricando il Dirigente del IV settore, Vito Coppola.
Ma veniamo al contenuto della delibera “vuota” come definita dallo stesso dirigente incaricato di risolvere il problema scottante creato dalla dichiarazione del dissesto.
La giunta, nella narrativa materialmente anche se non materialmente trascritta, così come definita dalla stessa, si limita a constatare lo stato di dissesto del settore pari a euro 5.933.482 e la conseguente necessità della revoca della gara indetta con delibera di Giunta Comunale n. 314 del 09/10/2015 vinta dalla ditta appaltante per il triennio 2016/2018 e, infine,
invitare il responsabile del IV settore a provvedere ad assicurare il servizio di refezione scolastica per l’anno 2016/2017 senza oneri a carico dell’ente.
Il dirigente Vito Coppola darà risposta alle pretese della Giunta giovedì prossimo e la soluzione verrà da quella già adottata per la scuola Matilde Serao.
Alcune domande sono d’obbligo:
Perché la Giunta solo ieri si è accorta che era ancora in essere un contratto con la ditta appaltante che doveva assicurare i pasti per il triennio 2016/2018 e si è affrettata a risolvere il contratto con una delibera pubblicata sull’albo pretorio in data odierna?
Quale indirizzo politico avrebbe dato il Sindaco al dirigente dopo aversene completamente lavate le mani?
Chi avrebbe mai l’ardire di farsi pubblicare su tutti i giornali la notizia che la soluzione al problema mensa è stato brillantemente risolto facendo pagare l’intera somma ai genitori?
Inoltre, come ci ha spiegato il dirigente Vito Coppola, la differenza di costo tra la ditta appaltante e la pretesa attuale sempre della stessa ditta, 2,50 euro contro 3,70, sarebbe data dall’eliminazione del personale destinato al servizio mensa di circa venti persone.
Tale servizio, nel caso dell’approvazione di una convenzione simile a quella della Matilde Serao -che ricordiamo è una scuola comunale e non statale-, dovrebbe essere ricoperto dalle maestre.
Ci giunge voce che alcune di esse non sarebbero d’accordo con tale soluzione che aumenterebbe, di fatto, le loro responsabilità e che nulla avrebbe a che fare con la funzione educativa.
Qualche dirigente ha già comunicato che i bambini da lunedì prossimo dovranno portare il cestino per il pranzo fornito di cibo secco.
Insomma la soluzione, nonostante la buona volontà dei genitori, sembra essere molto lontana.
Intanto il Sindaco si autoproclama a salvatore della patria con i soldi degli altri, anzi, con il denaro degli stessi cittadini che dovranno provvedere, oltre che al pasto per i propri bambini, anche a risanare il dissesto finanziario proclamato dalla stessa Giunta che agisce alla Ponzio Pilato.