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[VIDEO] CARDITO: P.zza Madonna delle Grazie, parla il proprietario di Charlot a nome dei commercianti

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CARDITO – La rabbia dei commercianti: il sindaco Cirillo non ne indovina una. L’amministrazione capitanata da Giuseppe Cirillo davvero non centra un colpo, notizia e atto tangibile di ieri, che, la storica piazza Madonna delle Grazie è stata sventrata e debellata del suo verde, infatti, i pini che contornavano e abbellivano la suddetta, sono stati tagliati per volontà degli amministratori comunali, in attesa di essere sostituiti con altri arbusti. La redazione del Minformo, da quando è nata, è stata concepita con una specifica forma mentis, ovvero, dare voce ai cittadini e denunciare le irregolarità della politica, schierarci per scelta contro chi detiene il potere, a discapito di chi lo subisce. La domanda sorge spontanea: “A cosa è servito tagliare i pini secolari di piazza Madonna delle Grazie”? Abbiamo contattato alcuni esponenti della maggioranza per saperne di più, perché il malcontento e il dispiacere dei commercianti soprattutto è più che palese; dovete sapere cari lettori, che è bastata una relazione di un agronomo, per abbattere il verde della piazza, l’esperto asseriva che quei pini non erano conformi all’urbanistica della piazza e potevano creare disagi, il comune ovviamente ha preso la palla al balzo e subito si è attivato, ed è qui che viene il bello. Già ad occuparsi della manutenzione del verde pubblico, con l’amministrazione Peppe Barra era la ditta Progetto Verde SRL, indovinate come si chiama la ditta che ieri ha provveduto alla rimozione dei pini? Esatto, è sempre la stessa, Progetto Verde SRL di S. Antimo, ovviamente la cosa ci ha incuriositi, abbiamo contattato il vice sindaco Francesco Castaldo chiedendo ragguagli in merito, ovvero, su come mai sia con l’amministrazione Barra, sia con l’attuale, fosse incaricata sempre la stessa ditta, il vice sindaco ci ha risposto dicendo che, la ditta fra tutte quelle che concorrevano per il bando di gara evidentemente offriva un prezzo migliore rispetto alle altre, a voi i commenti. Inoltre, ieri si è consumato lo scempio dello scempio, infatti, molti residenti e commercianti ci hanno riferito che, invece di tagliare gli alberi, l’amministrazione dovrebbe preoccuparsi del problema degli allegamenti di C.so Camillo Daniele e piazza Madonna delle Grazie, invece di delapidare le casse comunali con investimenti inutili. In conclusione, cari lettori, all’amministrazione è bastata la relazione di un agronomo e non il parere dei residenti e dei commercianti, giustamente il sindaco vive a Carditello, forse il problema degli allagamenti non lo riguarda da vicino, è più importante “elargire permessi” a privati per costruire grandi centri, rispetto al degrado in cui versano i palazzi di Cardito, pesa di più il parere di un agronomo che quello dei carditesi, forse caro sindaco è più importante l’agone per Città Metropolitana.

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A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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