Tutto accade nella piazza del Santuario, luogo di preghiera e di spaccio, l’antitesi della condizione umana nel paese della terra dei fuochi, o dei veleni, come meglio preferisce chi le piazze le usa per mostrare la sciatteria dello stesso popolo che manifesta.
Il sacro e il profano, il dolce e l’amaro di una situazione che va avanti da anni.
L’arresto e il sequestro dello scooter sono la conseguenza del “Far West” caivanese adottato e sponsorizzato dalla politica locale che resta in silenzio di fronte alle denunce dei cittadini e volta la testa dall’altra parte quando si tratta di agire, adducendo la scusante che loro, i politici, non sono agenti di polizia.
La stessa piazza che stasera ospiterà “Venerdì o paese mi” l’evento organizzato dall’associazione Frabric.
Avremmo preferito che non si confondessero le piazze, di quelle dei bazar dell’estasi indotta ce ne sono troppe.
Andare avanti a tutti i costi, spesso, richiede coraggio, ma in certe situazioni il coraggio si manifesta scegliendo di fermarsi.