CAIVANO: Non si vuole trovare una soluzione al problema, questa è l’unica spiegazione da dare all’annoso problema del traffico illecito dello smaltimento dei rifiuti RAEE, di frigoriferi e lavatrici che in ambito di lavoro sommerso, trova giusta collocazione il ruolo dei nomadi che abitano il campo di Caivano, i quali una volta separate le parti in ferro e rame dal resto della carcasse e una volta venduto i metalli “preziosi”, lasciano ai lati del loro campo tutte le carcasse degli elettrodomestici per poi darli fuoco, una volta che diventano tanti ed ingombranti.
Questo tipo di smaltimento è diventata una vera e propria parte di filiera del mercato nero degli elettrodomestici , complici in primis i rivenditori di elettrodomestici che comprano e vendono i loro prodotti totalmente a nero, che all’atto del ritiro dell’usato non potendoli conferire in maniera legale, si affidano a malavitosi che smaltiscono il tutto illegalmente. Questa procedura, ormai è il segreto di Pulcinella, ma chissà mai perchè, nessuno dei responsabili si decide a risolvere il problema, a partire dal sindaco di Caivano che è l’unico responsabile della salute dei cittadini, per poi finire alle forze dell’ordine e guardie ambientali che dovrebbero operare sul territorio in tema di prevenzione.
Stando a quanto raccolto dalla nostra redazione, voci di corridoio dicono che un cliente assiduo del campo rom è un signore che guida un furgone di colore bianco, con la carrozzeria piuttosto rovinata, strano che però queste voci, giungano in una redazione piuttosto modesta di un giornale locale e le autorità non sanno e non fanno nulla per risparmiare nocive esalazioni ai cittadini dell’hinterland a nord di Napoli.