Sbraitano, fanno finta di incazzarsi, litigano per poi ritrovarsi nel primo bar a sorseggiare il caffè con quell’aria strafottente di chi sa che gli sarà perdonata qualunque magagna.
A volte si divincolano dalla morsa del “si fa come dico io, altrimenti tutti a casa”, sparlano alle spalle degli amici di camerata, organizzano gavettoni, agguati con pistole ad acqua, sputano sentenze insieme alla saliva resa acida dai roghi tossici, poi tornano quieti perché hanno da accontentare gli elettori.
Trascorrono una vita sotto il ricatto di una croce sulla scheda elettorale; è la loro croce, i debiti si pagano fino all’ultima lira, non importa se non hai soldi, te li prestano ad usura. Così funziona quando si promette l’impossibile per legge.
Chiudono un occhio, e spesso, anche due, per non vedere lo scempio degli appalti, i soldi dati a valanga alle ditte amiche, le fogne che straripano luridume da sotto terra e nascondono quello che c’è sopra.
Si ritrovano nei pub a festeggiare non si sa quali vittorie e si ubriacano di sé stessi.
Sono loro, i politici Caivanesi.
Poi ci sono le associazioni, quelle nate da una puzza e che adesso si ritrovano attorno a un fuoco, quello dei roghi, detentori di verità assoluta, quelli che “se voti puoi morire”, se non voti sei un Coglione.
Quelle che difendono le loro idee e calpestano quelle degli altri, e ti escludono, e ti fanno il sorrisino come i tifosi della juve all’acquisto di Higuain. Si chiudono dentro e combattono contro tutti, il razzismo del razzismo.
Quelle che temono tu possa prenderti qualcosa del nulla che hanno costruito, e allora niente dialogo, solo attacchi.
La puzza del fumo di satana, dei copertoni bruciati, dell’amianto scoppiettante, li aggrada, De Luca ci mette i soldi e loro il silenzio.
Ci sono i giovani e gli adulti, quelli che lavorano tra il baccano infernale delle mimetiche ecclesiali e il silenzio colpevole delle istituzioni. Cittadini qualsiasi, agnelli sacrificali che ci sperano davvero, e combattono, e denunciano.
Sono loro che cambieranno le coscienze di una generazione che continua a generare odio e rassegnazione, che punta il dito e non ammette contraddittorio.
Loro si, ci riusciranno. Perché hanno il cuore un passo avanti.