Cronaca

ACERRA: “Carosello-Ultimo atto” Caso Pellini, per colpa di un errore burocratico si teme la prescrizione

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ACERRA. Non dormono tranquilli i cittadini onesti acerrani, almeno fino a quando non vedranno i fratelli Pellini dietro le sbarre. Ricordiamo che La IV sezione penale di Corte d’Appello di Napoli (presidente Giacobini) condannò, circa 18 mesi fa, a 7 anni di reclusione Giovanni, Cuono e Salvatore Pellini, già riconosciuti colpevoli di traffico illecito di rifiuti in primo grado (sei anni nel primo giudizio, 4 al fratello carabiniere Salvatore) per il reato di disastro ambientale aggravato, accusa quest’ultima che invece nel primo giudizio era caduta.

Come prassi vuole, subito dopo la condanna inflitta dalla corte di Appello, i fratelli Pellini, corrono ai ripari, ricorrendo alla cassazione, alimentando così una flebile speranza di allungare i tempi e quindi sperare nella prescrizione, quel cavillo tecnico giuridico del tutto italiano che provoca gioie e dolori. A conti fatti, se la cassazione non si esprime in tempo, per Ottobre 2016, i fratelli Pellini, già condannati per disastro ambientale, possono farla franca, forse è proprio quello il traguardo tanto ambito dai trafficanti di rifiuti acerrani, tant’è vero che per coincidenza o atto voluto, il caso ha voluto che la documentazione che doveva partire dalla corte di appello di Napoli, e che a distanza di 120 mesi massimo, doveva finire nella segreteria della Cassazione di Roma, a distanza di 6 mesi, per un mero errore di notifiche, tali documentazioni sono rimaste nei faldoni della corte di appello di Napoli, senza mai giungere in Cassazione.

I comitati e i cittadini di Acerra che già nutrivano i loro dubbi nelle fasi dei primi due gradi di giudizio, circa l’induzione ad allungare i tempi dei processi con infinite consulenze tecniche e fila lunghissime di testimoni da ascoltare, tipico modo di fare dei colpevoli che possono permettersi ulteriori esborsi di denaro, impiegato per consulenze ed accertamenti, sperano che una volta sollecitata la Corte di Appello di Napoli, si possano affrettare i tempi ed assistere, finalmente, ad un lieto fine di questa triste vicenda, evitando definitivamente il cappio della prescrizione.

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