CRISPANO – Dopo la decisione del sindaco Barra di sospendere la Festa dei Gigli per sospette infiltrazioni camorristiche, seguita da un esposto alla Prefettura, i Tigrotti non ci stanno e divulgano un messaggio al popolo dei crispanesi attraverso l’affissione del manifesto che riportiamo.
Il manifesto dei Tigrotti apparso a Crispano in questi giorni (clicca per ingrandire)
Il manifesto accusa il Comune di essersi distaccato dai Comitati per la Festa in seguito all’arrivo della Commissione di Accesso, mentre la stessa amministrazione prima di quest’evento si è sempre mostrata, a loro dire, vicina nello scorso anno.
Il manifesto inoltre smentisce le notizie dei giornali che riportano la bagarre avutasi nel corso dei festeggiamenti con lo scontro tra la Paranza de I Tigrotti e la Paranza bruscianese, ospitata a Crispano e che poi ha inaspettatamente abbandonato i festeggiamenti per via di presunte offese da parte dei gruppi crispanesi.
Si ribadisce con forza che la festa non è in alcun modo legata alla camorra e che sarebbe ingiusto etichettarla come ‘ballata dei clan’.
Noi ci chiediamo fino a che punto si possa concedere a dei cosiddetti comitati di distorcere la realtà dei fatti. Perché se è vero che quella dei Gigli è una festa tradizionale del popolo, è anche vero che i riferimenti alla criminalità organizzata sono stati in quest’ambito spesso palesi e incontrovertibili, nonché il linguaggio e la mentalità perpetuata dai Gigli.
Per rendere questa festa davvero sana, culturale e in opposizione chiara alla Camorra, la strada è ancora lunga e siamo convinti di essere ad uno stadio ancora troppo arretrato per poter dire che questa è davvero ‘la festa del popolo’.
Ma un punto di riflessione, questo manifesto, ce lo lascia. Se fosse vero ciò che è scritto, ci chiederemmo come mai il sindaco Barra e il suo gruppo politico non si siano mai fatti remore a farsi vedere in compagnia dei comitati per il Giglio e a salire sui palchi degli eventi da loro organizzati in campagna elettorale. Troppo facile e tardivo mettersi in opposizione alla camorra solo ora, con l’entrata in Comune di una commissione esterna.