La rete dei social, si sa, è un mondo che può essere intransigente come nessuno e spesso basta una virgola fuori posto o una tacita regola a noi sconosciuta per scatenare l’ironia generale dei nostri follower più ‘navigati’.
Ecco a voi le 10 regole must per non sembrare i polli di turno su Facebook.
1. Usate il buon senso e siate umili
La prima regola, valida in qualsiasi interazione sociale, anche dal vivo, è quella di usare il buon senso con i nostri interlocutori. Inoltre, tutto ciò che scrivete su Facebook è pubblico, non importa quanto voi vi sentiate intelligenti o capaci di poter convincere l’altro, potrebbe sempre esserci qualcuno di più intelligente di voi dietro l’angolo, pronto a smentirvi e beffarsi della vostra ignoranza.
2. Non imbarcatevi in argomenti a voi sconosciuti
Ormai tutti sanno usare Google per darsi una visione generale veloce di un argomento o su un personaggio; spesso però questa tecnica viene utilizzata in modo sbagliato per espletare su Facebook opinioni forzate e saccenti. Voglio svelarvi un piccolo segreto: Quando lo fate, si vede. L’utente con una padronanza vera di un determinato argomento capirà subito che la vostra opinione è costruita su conoscenze superficiali e quindi, probabilmente, da un’occhiata veloce data su Google.
3. Le regole grammaticali esistono per un motivo, cercate di seguirle
E subito penserete ‘non siamo mica a scuola’. Il problema è che su Facebook lo scambio di opinioni è testuale. Non esistono toni, non esistono espressioni facciali, non esiste linguaggio del corpo. Questo significa che gli unici strumenti che abbiamo per far capire le nostre intenzioni sono la grammatica e la scelta dei termini.
Evitate le k, evitate le valanghe di punti sospensivi.
Skrivere……… kosì……. :D, mi dispiace dirlo, vi farà sembrare dei polli.
4. Evitate troppi acronimi
LOL, XD, sono modi di esprimersi che potrebbero sembrare simpatici all’occhio del comune utente, e in effetti lo sono se usati al momento giusto.
Uno dei tanti meme creati per deridere i ‘quarantenni’
Evitiamo però di abusarne e di usarli in ogni commento. Dovrebbero anzi essere rari e usati solo nei momenti più epici.
5. Gli ‘adesivi’ a catena sono ciò che di più odiato esista su Facebook
Gli adesivi sono la versione ingigantita e infantile delle più classiche e piccole emoij; ed è una funzione che Facebook mette a disposizione nei commenti.
Esistono ormai intere pagine dedicate alla presa per il culo di quarantenni che usano questi adesivi a valanga.
Sono già odiosi se messi una volta, figurarsi metterne cinque consecutivi in cinque commenti diversi. Pura follia.
E questo ci porta alla prossima regola.
6. Non fate multiposting
Fin dai tempi della nascita di internet è deprecata dagli utenti esperti la pratica del multiposting, che si traduce in italiano con invio multiplo.
Non è il caso. Davvero.
Questa pratica consiste nell’usare più commenti per scrivere un messaggio per cui se ne poteva benissimo usare soltanto uno.
Questo uso è fastidioso, allunga i tempi di lettura, rende meno comprensibile e più disordinata la discussione.
Usate piuttosto lo strumento ‘Modifica commento’ se dovete aggiungere qualcosa a quanto già scritto.
7. Il BLOCCO MAIUSCOLE ha un significato ben preciso
Lo troviamo sulle tastiere come Bloc Maiusc o Caps Lock ed è quel tasto che ci permette di scrivere tutte le lettere in maiuscolo. Nel gergo del web, scrivere in Caps significa urlare. NON USATELO A CASO, a meno che non vogliate sembrare dei totali sclerati.
8. Non date cibo al troll
Per ‘troll’ si intende un individuo provocatore che commenta all’unico scopo di accrescere il suo ego scatenando i cosiddetti ‘flame’, le sanguinose discussioni online dove tutti si sentono i portatori della verità assoluta e che si concludono di solito con litigi o anche con la distruzione di intere community.
Il troll si ciba delle tue risposte incazzate e diventa più potente e sicuro man mano che si nutre.
L’unico modo per batterlo è non rispondergli. Non. Rispondergli.
Ignoratelo e andrà via piangendo con la testa nel cuscino per via della sua depressione cronica.
9. Le catene per ‘tutelare’ la vostra privacy non servono a nulla
Se non a farvi sembrare dei polli. Quando vi siete iscritti a Facebook avete accettato dei Termini e delle Condizioni ben precise che permettono tra l’altro a Facebook di avere la proprietà sui diritti di ogni singola cosa che condividete su questo social.
Non potete lamentarvi di non avere privacy se ogni singolo minuto condividete pubblicamente i vostri pasti, il momento della vostra doccia, i viaggi che fate, le vostre ricorrenze e i vostri dati sensibili.
Se volete più privacy, semplicemente smettete di fare tutto ciò, nessuno vi obbliga.
10. Non fate spoiler
Il termine ‘spoiler’ nasce già dai più antichi forum creati in rete. Si trattava di una funzione che permetteva di nascondere un testo o altro contenuto per evitare letture indesiderate. Usata soprattutto per discussioni su film, serie tv e videogame per non rivelare finali, colpi di scena, parti della trama o anche per dare una semplice opinione inerente alla stessa.
Su Facebook non esiste una funzione per nascondere il testo (lo spoiler) e dare possibilità di scelta all’ignaro lettore, quindi il termine viene oggi utilizzato per analogia proprio per indicare il contenuto stesso oggetto di argomenti indesiderati, come finali o parti di trama.
Non fate spoiler! Potrebbero incazzarsi tutti. O almeno, se proprio volete esprimere un’opinione su una parte specifica di una trama, dite a caratteri cubitali che nello stato o nel commento che state per scrivere è presente uno spoiler. Salverete molte vite.