Urge un chiarimento da parte del Sindaco, tanti i punti da non sottovalutare, igiene, sicurezza, agibilità delle strutture, ma i carditesi prima di tutto
CARDITO – Situazione difficile e complicata, quella che non solo il sindaco Cirillo, ma la cittadinanza tutta è costretta a fronteggiare. A breve, infatti, una delegazione della Prefettura di Napoli, verrà ad ispezionare e visionare di persona la possibile “location” che ospiterà 100 immigrati, stiamo parlando dell’ex orfanotrofio Loffredo, in via Roma. Ricordiamo ai nostri lettori, che a pochi metri, già un’altra struttura privata, ospita circa 20 immigrati; questa vicenda inizia a farsi incandescente perché l’amministrazione ha deciso di estendere l’invito ad accogliere questi “sfortunati” non solo ai privati, ma ove possibile, anche nelle strutture pubbliche. L’etica e la morale, ci impongono di asserire che l’uomo è cittadino del mondo, come diceva il saggio Epitteto, ma il problema che si pone è sicuramente difficile e arduo da gestire. Solo qualche settimana fa, il consigliere Pasquale Chiacchio, ha indetto una raccolta firme, regolarmente protocollata e consegnata in comune proprio per la medesima questione. Tanti i fattori e i punti che non trovano riscontro positivo, affinchè gli immigrati possano essere ospitati regolarmente e con dignità, in primis la questione sicurezza, poi vi è l’aspetto igienico sanitario, e soprattutto i costi che graveranno sull’Ente; non è una questione razziale, ma sappiamo bene che dietro questa mercificazione umana, c’è il solito lucro, soprattutto quando a proporsi sono i privati. Giuseppe Cirillo, per le mansioni che sono in suo potere, e la carica che occupa, deve essere cauto e ialino, in rappresentanza del popolo carditese; innanzitutto, bisogna capire quale sarà il suo atteggiamento, e deve esprimersi chiaramente, poi deve rispondere ai punti sopracitati, igiene, sicurezza, strutture e quant’altro, insomma il primo cittadino deve ragguagliare e delucidare la comunità, tolleranza e comprensione sicuramente, ma prima i carditesi.